Agitazione a mille nel back-stage di Stephan Janson; la prossima collezione primaverile è pronta a sbocciare. Il brand raccoglie un bouquet di fiori speciali (derivano da un erbario botanico marocchino), li riproduce sotto forma di grafie e li stampa su tessuti freschi e leggeri come lino e jersey. “Ho vestito qualche ninfa che passava per caso” scrive lo stilista “subito mi sono accorto che da qualche parte, tra le felci e le peonie selvatiche, scorreva un ruscello. Coi piedi a mollo in una pozza, delle ragazze in braghe di galles e pied-de-poule schizzavano un gruppo di bambine che avevano bigiato la scuola, linde nei loro grembiuli“.
Gonne lunghe fino ai piedi, shorts a ruota, maniche a kimono, abiti lunghi con ampie scollature posteriori e infradito super flat. Niente gioielli né pietre preziose, la semplicità regna sovrana per far si che le graziose fanciulle possano essere libere di saltare e rincorrersi felici tra i prati fioriti. E.M.