A cura di Marco Loriga
L’abito pensato, costruito, come un accessorio. E quest’ultimo concepito invece proprio come un outfit: ovvero con un’architettura complessa, plasmata da nuovi e portabili volumi subito di tendenza.
I veneziani Silvano Arnoldo e Massimiliano Battois osano, sperimentano, “giocano” con il concetto di pret-a-porter di ricerca. Ma soprattutto con il piacere di creare una collezione che accomuni sempre e solo tre concetti per loro fondamentali: passione, la loro formazione universitaria – sono entrambi architetti – e una femminilità volutamente e sempre sottolineata.
La loro griffe Arnoldo][Battois – arrivata nel 2010 finalista nella categoria accessori al concorso Who is on Next organizzato da Alta Roma e Vogue Italia sta assumendo stagione dopo stagione i connotati di quei marchi che faranno parlare di sè a breve termine. Li abbiamo incontrati:
L’architettura declinata alla moda: per influenzarla, plasmarla, modellarla. Come possono un abito o una borsa diventare oggi oggetti unici, quasi pezzi d’archivio, come accade abitualmente nelle vostre collezioni? Complessivamente diversi ma connessi dal dettaglio: questo è l’obiettivo che ricerchiamo nelle nostre creazioni, esiti di una costante riflessione sul rapporto tra accessorio e abito nella loro reciproca contaminazione. Gli accessori sono infatti concepiti come abiti, architetture complesse ed autonome che provano a distanziarsi dai canoni attuali dell’oggetto-borsa; è un racconto mai concluso, mai perfetto, che continuamente si arricchisce di esperienze per sperimentare forme, volumi e textures. Gli abiti sono invece pensati come accessori, strutture essenziali capaci di definirsi e valorizzarsi solamente attorno alla figura umana. Oggetti in divenire, trasformabili e adattabili alle diverse situazioni, pensati per essere indipendenti dalle proporzioni del corpo, ma che ne sfruttano il movimento per definirsi; anche la luce, sfruttando accostamenti di materiali diversi, diventa complice di questo gioco.
Una forma mentis internazionale, che vi ha visto negli anni accanto a Cardin, Scherrer, René Caovilla oltre che a Roberta di Camerino e recentemente finalisti, per la sezione accessori, del concorso organizzato da Vogue Italia e Alta Roma , Who is on Next . Ma soprattutto una formazione universitaria alla facoltà di Architettura. Che ricordi, aneddoti, avete impressi di quegli anni? Che cosa vi hanno lasciato e come vi hanno arricchito? La nostra formazione universitaria presso la facoltà di Architettura ci ha permesso di apprendere un preciso metodo di lavoro e di concepire l’atto creativo come un progetto “architettonico” complesso, con regole e strutture da rispettare, ricercando sempre la coerenza tra forma e contenuto. In diversi anni di esperienza lavorativa abbiamo avuto la fortuna di collaborare con grandi nomi della moda, ma sicuramente la lunga collaborazione per Roberta di Camerino, a fianco di Giuliana – sua fondatrice e anima creativa – ci ha permesso di scoprire nei minimi dettagli la passione per l’accessorio borsa. L’attenzione al colore nelle sue infinite combinazioni, la passione costante per i dettagli, l’uso dei metalli e la fortuna di vivere il processo creativo a Venezia sono caratteristiche progettuali ereditate da questa esperienza. Tappa fondamentale del nostro percorso è stata la creazione di una linea di accessori e prêt-a-portèr con il marchio Arnoldo][Battois, il cui prezioso riconoscimento è stato attribuito dal concorso ‘Who is on next?’ 2010. Questo ci ha permesso di presentare la nostra collezione S/S 2011 a Milano, durante la Fashion Week, nel corso di un evento organizzato da Vogue America e Vogue Italia, alla presenza di Anna Wintour e Franca Sozzani.