di Nenella Impiglia Curzi
Dalle passerelle di Firenze e da quelle di Milano, che hanno visto come protagonista la moda maschile, si possono già percepire alcuni dei nuovi trends proposti per l‘uomo del prossimo autunno/inverno 2011-12. Ancora di scena il vintage, che ha contagiato tutta la moda degli ultimi anni; un vintage de luxe, in simbiosi perfetta tra tagli sartoriali e linee asciutte contemporanee. Fascino e glamour del passato, riportati ai nostri giorni.
Vero e proprio must di stagione sarà il ritorno del cappotto, dell’abito, dei completi da uomo che, partendo da una costruzione classica, reinterpretano i canoni dell’abbigliamento in chiave moderna, con una vestibilità più asciutta e giacche decostruite, a doppio petto, a due bottoni; pantaloni slim e grande attenzione al dettaglio. Il cappotto, invece, diventa un capo informale, anche se doppiopetto, ravvivato da tessuti inusuali. Ritorno alla grande anche del parka, che ha accompagnato da sempre l’uomo che desidera viaggiare; capo d’abbigliamento classico, amato per la sua praticità, perché caldo, comodo e grintoso. Il suo nome deriva dalla lingua Nenets, nelle isole Aleutine (Alaska); la parola significa “pelle degli animali” ed è stata registrata per la prima volta nel 1625 da Samuel Purchas.
L’anorak o parka, originario delle popolazioni Inuit, veniva realizzato in pelle di caribù o foca, ideale per proteggersi dal freddo, confezionato poi, dalla seconda metà del ‘900, in fibra sintetica come il nylon. Durante i primi anni ’50 viene utilizzato per uso militare, soprattutto dal personale di volo, di stanza in zone particolarmente fredde, progettato per temperature fino a -60°.
Diventa capo-icona del brand Refrigiwear, creato nel 1954 per i lavoratori del Meatpacking District, che lavoravano nelle celle frigorifere delle fabbriche di lavorazione delle carni, per ripararsi dalle temperature gelide. Negli anni ’60, durante la famosissima gara annuale con le slitte tra Alaska e Canada, lunga 1600 kilometri, il parka viene scelto dai concorrenti a conferma delle elevate prestazioni di resistenza anche a -30°.
Dunque, mood da esploratore per l’uomo del prossimo inverno, che guarda al futuro, ma pensa al passato. Gli anni ’70 si fanno strada prepotentemente, dando vita ad un “new dandy”, un moderno Oscar Wilde, che ama i dettagli eccentrici, sfoggia pellicce, pantaloni slim fit, giacche dalle linee asciutte, camicie in seta, cravatte, pochette, maxifoulard al collo, cappelli.
Un uomo dalla forte personalità, che ama sedurre, mescolando vanità e tradizione, che gioca con una grande ricercatezza ed una attenzione ossessiva per il particolare.