E’ stato rilasciato il medico che aveva in cura Michael Jackson. Conrad Murray ha parlato con il Daily Mail e ha confermato al giornale di non essere stato lui a somministrare a Michael la dose letale che ha causato la sua morte a giugno 2009.
Murray ha detto: “Penso che si sia svegliato, abbia preso il Propofol dalle sue scorte nascoste e se lo sia iniettato da solo. Lo fece troppo velocemente e andò in crisi cardiaca. Quando lasciai Michael aveva un battito normale e i segnali vitali erano buoni. Uscii dalla camera perché non volevo disturbarlo. Quando ritornai capii immediatamente che non respirava, ma non mi feci prendere dal panico. Tastai l’inguine e la carotide ma non c’era battito. Inizia quindi il massaggio cardiaco, ho resuscitato migliaia di persone. Era mio amico, certo, ma mi sono comportato da medico“.
L’uomo visibilmente provato continua dicendo: “Eravamo una famiglia, ci amavamo come fratelli. Gli ho voluto bene, gliene voglio ancora e gliene vorrò sempre. Michael non si fidava di nessuno. La camera puzzava perchè non permetteva neanche alle cameriere di pulire, c’erano vestiti sparsi ovunque. Una volta lui mi guardò e mi disse ‘Sai, per il resto della tua e della mia vita i nostri nomi saranno inseparabili’. Gli chiesi cosa volesse dire e sorridendo rispose ‘Sono un chiaroveggente’“. A.R.
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Conrad Murray (Photo: telegraph.co.uk) |