Si apre un nuovissimo capitolo per lo storico marchio Cambiaghi, noto per la sua straordinara produzione di cappelli, interamente artigianali e ovviamente Made in Italy dal 1880. Oggi, a riprendere le redini del marchio di famiglia è Matteo Perego di Cremango, che dopo aver collaborato per diversi anni come manager di importanti aziende internazionali di moda, decide di riscoprire i valori creativi e l’héritage del marchio Cambiaghi.
Matteo Perego di Cremango |
La sua missione? Riproporre la firma, facendola diventare un simbolo di artigianalità e made in Italy, con un forte componente creativo ed innovativo. E se i cappelli saranno sempre presente, in un’elegante capsule collection, oggi Cambiaghi punta molto su una pelle d’eccezione, con modelli di borse e clutch preziose, lussuose e classiche. Una semplicità raffinata e innovativa. A mantenere il fil roude dell’eredità Cambiaghi, la capsule collection di cappelli che spazia tra panama tradizionale alla calotta con fiocchi di gros grain fino al modello Montecristi in sottolissima paglia naturale caratterizzato da una venatura in rilievo che gli permette di essere ripiegato su stesso, ideale da portare in viaggio.
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Nella collezione di borse invece, spiccano Clelia, tote-bag in camoscio peso nuvola con inserti e doppio manico in nappa, Palomina, una piccola e deliziosa clutch in pelle di canguro rocher, oppure in coccodrillo azzurro cielo, e infine Emma, borsa con manico superiore e fondo in cuoio rigido, decorata con dettagli metallici in oro satinato.
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Il modello è caratterizzato da una costruzione speciale: l’inserimento di una zip che si apre e chiude permette di trasformare la silhouette della borsa, creando l’elegante profilo della falda di un cappello. Tre accessori che incarnano grandi valori di eccezionalità e artigianalità (ci vogliono in media almeno 6/7 ore per realizzarle) con un alto componente stilistico. Una missione che si annuncia splendidamente bene per il giovane imprenditore. E.L.
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