Quando mangiate del cioccolato il vostro umore diventa rosa? Dopo una tazzina di caffè vi sentite subito meglio? Un bicchiere di vino vi risolleva il morale? Bene, sappiate che non è solo una vostra sensazione ma la scienza ora vi da ragione.
Il legame tra cibo e benessere, ovvero come e in che modo ciò che mangiamo influisce sul nostro umore, sarà proprio il tema della seconda edizione dell’evento enogastronomico “Salotti del Gusto”.
Un “marchio” per piccole produzioni di qualità creato nel 2011 da Raffaella Corsi per unire produttori, operatori e semplici appassionati in un unico grande network all’interno del quale confrontarsi, dialogare e fare rete.
Alla preview – tenutasi settimana scorsa presso l’hotel Principe di Savoia a Milano – hanno preso parte esperti del mondo culinario, chef di prestigio insieme a esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo.
La parte gustosa dell’evento si terrà invece i prossimi 29 e 30 novembre nello scenario di Villa Condulmer a Mogliano Veneto, in provincia di Treviso.
“Il cibo – commenta il noto psicoterapeuta Raffaele Morelli, invitato alla preview milanese – influenza tantissimo la psiche, ed è uno dei perni fondamentali della nostra vita affettiva. Quando abbiamo fame siamo aggressivi, quando dobbiamo metterci a dieta scopriamo profondi momenti di tristezza, oppure di aggressività. Non a caso il 90% delle diete si interrompe proprio per quel senso di vuoto e di infelicità che si prova per l’astensione dal cibo”. Non bisogna dimenticare che “il cibo è il centro della nostra identità. L’atto di mangiare fa ritrovare la valenza affettiva materna e le valenze affettive con le persone. Attraverso il cibo tocchiamo l’identità più profonda, la terra del nostro essere”.
Ma quali sono i cibi che fanno bene all’umore? Risponde sempre Morelli: “le spezie, il curry, il vino, senza esagerare, il cioccolato, il frutto della passione, i succhi di frutta colorati, il kiwi, l’arancia, il limone e anche il caffè.”
“Noi siamo ciò che mangiamo: il cibo è il centro della nostra identità e diventa un nemico quando porta a patologie gravi come il diabete, come l’obesità, quando diventa il surrogato di altre cose. Spesso mangiamo tanto per colmare i nostri bisogni affettivi, sessuali, la creatività che non esprimiamo oppure l’aggressività che non tiriamo fuori. Il cibo spesso è come una terra che copre tutto quello che vorremmo fare e in realtà non facciamo”.
Oggi si mangia male, spesso di fretta, non dedicando il giusto tempo a questo rito e lo chef Davide Oldani, ospite anche lui della preview milanese, cita a tal proposito una celebre frase di Virginia Wolf (“Non si può pensare bene, né amare bene, né dormire bene se non si è pranzato bene”) e spiega che “soltanto seguendo una dieta equilibrata e una corretta alimentazione, la mente e il fisico reagiscono bene agli stimoli, raggiungendo uno stato di benessere generale che si estende poi a tutto il corpo”.
“Le proprietà curative degli alimenti sono note sino dall’antichità – ha spiegato Raffaella Corsi. Abbiamo scelto questo tema per dare la possibilità al pubblico di esplorare e conoscere il legame tra la qualità di ciò che mangiamo e il nostro benessere psicofisico”.
Numerosi e di fama nazionale saranno gli chef che si confronteranno su questi temi cercando di dare delle chiare risposte, sono attesi: Luigi Taglienti (Executive Chef del ristorante Trussardi alla Scala a Milano), Hirohiko Shoda (famoso show chef di GamberoRosso Channel), Tommaso Arrigoni (Executive Chef del ristorante Innocenti Evasioni a Milano), Massimo Livan (Executive Chef dell’Antinoo’s Lounge & Restaurant a Venezia), Michele Potenza (Executive Chef del Ca’ Sagredo Hotel a Venezia), Giorgio Trovato (Consulting Chef ed Executive Chef Villa Curina Resort a Castelnuovo Berardenga), Fabio Fiorelli (Pastry Chef dell’Hotel Danieli di Venezia) e tanti altri.
Inoltre durante la due giorni di kermesse, si potrà partecipare a laboratori esclusivi incentrati su quattro prodotti d’eccellenza: il tartufo, il caviale, la canapa e le spezie.
E voi? Quali sono i cibi che vi fanno stare subito bene? Il classico pezzetto di cioccolato o scelte più azzardate? Aspettiamo i vostri commenti!