Tra le chiamiamole “cose animate e inanimate” che metaforicamente debellerei a suon di sprangate, ci sono i condomini che non mi permettono di mettere la bici nel mio cortile (cose animate), le scarpe con la punta a mattonella, se esistono ancora (cose inanimate), Whatsapp (ormai pare più una cosa animata che inanimata, vive tra tutti noi) e la parola “visibilità”.
Regalami un cellulare, in cambio ti do visibilità postando foto del cellulare sulla mia pagina con cinquanta fan veri o tre milioni finti comprati dall’Indonesia con amore.
È da un po’ che circola una mail di due fidanzati, Sarah e Luciano, che vorrebbero sposarsi, e che bravissimi nello spammaggio a tutti i contatti web della blogosferama non solo (sono pure arrivati al TG3) stanno lanciando il loro messaggio di “gioia”, che in sostanza è questo: vogliamo un matrimonio da favola, non abbiamo molto soldi, quindi cerchiamo sponsor.
Sì, sponsor. Per un matrimonio. Che Dio, se esiste, li perdoni. Apro il pdf di presentazione del “progetto” (oh Signore!) e copio e incollo alcuni punti della slide “cosa offriamo” (in cambio di fedi, band, pranzo, abito sposo, scarpe sposo, pullman, macchina… gratis):
“Ci faremo portavoce dei vostri servizi parlando delle vostre aziende alle testate giornalistiche, le emittenti televisive e radiofoniche che riusciremo a raggiungere e soprattutto su internet e sui social networks.
Unitamente alle partecipazioni che invieremo ai nostri invitati, allegheremo i volantini contenenti i nomi delle vostre aziende ed il loro logo, così da potervi presentare ai nostri ospiti prima ancora del lieto evento;
Per premiare lo sponsor più generoso, applicheremo sulla nostra automobile l’adesivo pubblicitario con il nome della sua azienda, al fine di poterlo far conoscere a tutti, ovunque andremo.
Pubblicizzeremo il vostro marchio il giorno del matrimonio mediante allestimenti e i dépliant che faremo trovare unitamente ad ogni bomboniera.
Apporremo il vostro nominativo fuori dalla chiesa e dentro la sala che ci ospiterà.
Noi e molti dei nostri invitati recensiremo e valuteremo superlativamente la vostra azienda su internet”.
Ora, poniamo il fatto che lo sponsor più generoso sia il gruppo musicale di sagra di paese dal nome “Cazzarola band”, sulla macchina verrà messo una gigantografia di adesivo di, sparo a caso, cinque tizi capelloni di settant’anni per gamba con “Cazzarola band” dalle portiere davanti a quelle dietro? Se sì: aiuto.
Per quanto riguarda i volantini allegati a bomboniera siamo in un volo Easyjet, alla nuova apertura del Mercatone Uno o ad un matrimonio? E chi lo sa.
Mi sono fatta un giro per il web e ho trovato un altro caso analogo su youtube, di due fidanzati in provincia di Catania; la cosa che mi ha colpita di più del loro discorso ad una web tv locale è il seguente: per chi ci finanzia di meno di cinquanta euro, il brand del suddetto finanziatore verrà citato al momento dei ringraziamenti, a metà pranzo, per chi mette più di cinquanta euro, troverà il proprio logo su depliant, ma non solo, anche sulle pareti, poiché il logo verrà proiettato lì, sempre al momento del pranzo.
Quindi: se sei un bavbone ti becchi i ringraziamenti a voce, se sei ricco il tuo nome verrà impresso su tutti i muri e mari.
Chiamatemi bigotta, tradizionalista, o sarà che a me del matrimonio come show non me ne frega nulla, ma trasformare un tale evento in una convention commerciale mi pare un po’ troppo, no? Se non si hanno soldi perché non sposarsi in privato, in forma modesta? Non era l’amore quello che contava? Sì, l’amore con abito, scarpe, fiori, maiale in crosta, gioielli…
P.s. tra le cose che debellerei ci sono anche tutte le frasi fatte che cominciano con “Keep calm”, il titolo infatti non è una mia invenzione, fa parte di una slide di presentazione dei fidanzati Sarah e Luciano.
P.p.s. Complimenti alla coppia comunque, si stanno davvero dando da fare, sono da ammirare.