Per i prossimi 5 anni, Omega sarà partner della nuova sezione interamente dedicata allo spazio e all’astronomia, del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
Un legame, quello tra il brand e lo spazio che risale a molti anni fa. La storia di Omega con l’esplorazione dello spazio iniziò nel 1962 quando un gruppo di astronauti decide di acquistare privatamente un modello Omega che diventerà negli anni un vero e proprio cult.
Il 21 Luglio 1969 due astronauti della NASA per la prima volta nella storia dell’uomo misero piede sul suolo lunare. Al polso indossavano l’Omega Speedmaster. L’impresa viene da sempre considerata uno dei traguardi tecnologici più straordinari mai raggiunti dall’uomo e Omega può vantarsi di aver partecipato a quello storico momento. La NASA dopo aver effettuato ”le più dure prove che un orologio possa mai subire” nel 1965 dichiarò lo Speedmaster: Flight Qualified by NASA for all manned Space Mission.
Nella mostra potrete vedere l’unico frammento di roccia lunare presente sul suolo italiano. Il campione fu raccolto da Eugene Cernan nel 1972 durante la Missione Apollo 17, frammento successivamente donato dal Presidente Richard Nixon al Governo italiano in segno di fratellanza tra i due Paesi.
Non solo, la mostra vi propone di scoprire memorabilia legate alla Luna, così come materiale fotografico e documenti storici. Ovviamente sono esposti i segnatempo che hanno accompagnato gli astronauti nelle loro missioni spaziali.
“Siamo orgogliosi della partnership con il Museo Nazionale Della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, che è considerato l’istituzione più importante nel panorama scientifico e astronomico italiano”, ha dichiarato il Presidente di Omega Stephen Urquhart. “La relazione con il Museo contribuisce a rafforzare lo spirito pionieristico di Omega testimoniato dalla nostra partecipazione in così tante missioni spaziali, compresi i sei allunaggi. È per noi un onore condividere questo momento con un nostro caro amico, Eugene Cernan, ultimo uomo ad aver lasciato la sua impronta sul suolo lunare nel 1972 e ad aver giocato un ruolo così fondamentale nell’ esplorazioni dello spazio”.