In occasione della presentazione delle nuove collezioni FW 15-16 abbiamo incontrato – per una piacevole chiacchierata – Anne Valérie Hash, nuovo Direttore Creativo di Comptoir des Cotonniers.
Dalla haute-couture al prêt-à-porter, la creatrice accoglie la sfida con brio proponendo pezzi intelligenti, versatili, fedeli al DNA del brand, pur nascondendo e svelando particolari e dettagli couture. Una donna solare, piena di vitalità e creatività, un bellissimo incontro, una collezione che parla anche da sola.
Buongiorno, siamo a Milano, per parlare di questa nuova avventura con Comptoir des Cotonniers
Infatti! Sono molto felice di essere qui per Comptoir des Cotonniers e soprattutto per questa nuova avventura, perché si tratta della mia prima collezione per Comptoir.
L’impatto Comptoir è molto forte e il marchio è conosciuto e riconosciuto grazie ad una forte identità. Cosa ha messo di se stessa nella collezione? E’ una buonissima domanda. Ho provato a trovare il giusto equilibrio tra quello che era Comptoir, con la sua cliente, cercando di portare un tocco contemporaneo con la mia storia. C’è molto lavoro sul taglio, sui tessuti, sulla scelta dei materiali, un’immagine molto più acuta e precisa, un’attitudine, un lato molto urban-chic alla parigina.
Ha appena detto qualcosa di molto interessante perché quest’anno, soprattutto qui in Italia, ci rendiamo conto che il “french touch” è sempre più di tendenza. E’ iniziato con la marinière, che non manca tra l’altro nella collezione Primavera-Estate 2015. Perché secondo lei questo tocco francese attrae così tanto all’estero?
Penso che la donna francese sia un enigma da sempre. Ha un lato esotico, non si sa perché, si pensa che abbia una specie di nonchalance non calcolata, una sorte di natural chic che non si riesce a spiegare. Parigi e la donna francese sono un vero fantasma. Una fantasia. Un po’ come gli italiani “bellocci” e seduttori. Questi sono stereotipi. Questa francese – questa parigina – è alla moda in questo momento anche perché è vera. Non “bara”. E’ molto naturale. E’ proprio un enigma. Attrae per il suo lato naturale ma elegante allo stesso tempo. Ed è un abbastanza complicato capire l’eleganza naturale.
Nella nuova collezione Autunno-Inverno 2015 presentata oggi, troviamo tanti tocchi di colore, oserei dire anche “flashy”. Sì, esattamente notiamo subito quel blu elettrico che per me è molto importante. Il blu è ciò che c’è di più commerciale e facile. Tutti adorano ovviamente il nero, il grigio, il bianco, ma il blu è un colore che “non fa male” così in apparenza, ed è facile da mixare. Anche con del bianco, del nero o del grigio. Questo blu è molto forte, “sveglia”. Il blu è una delle tinte più seducenti e più facili. Si avvicina molto facilmente al denim, al colore del cielo, ad una certa idea di incoscienza. Il blu è davvero importante come colore. Ma c’è anche il giallo, che potremmo comparare al sole. Il giallo è importante d’inverno quando si è un po’ stanchi. Avere la buona gradazione di giallo non è stato così facile. Ci sono stati tanti interrogativi su questo giallo: sarebbe stato acido, girasole, caldo, freddo… sembra una cosa semplice ma per trovare il colore giusto c’è tantissimo lavoro. E poi il rosso, chiaramente. Alla fine i colori primari sono quelli più facili da “digerire”. Però c’è anche un verde che a me piace molto. Una specie di verde bottiglia, un verde urbano. Bisognava portare in collezione un po’ di colori perché anche se si è di frequente vestiti di nero, bianco o grigio, aggiungere un po’ di colore ci fa sempre molto bene.
Soprattutto in inverno! Sì, soprattutto in inverno! Ma anche d’estate ne abbiamo bisogno. In fin dei conti il colore fa parte della vita.
Quali sono i pezzi “top” di questa collezione? E quali sono i suoi favoriti? Io sono molto affezionata al tailleur. Amo tutto ciò che è tailoring. Quindi ovviamente mi piace l’abito due pezzi nero, da indossare con un dolcevita bianco, oppure una t-shirt bianca e un paio di sneakers. Questo per me rappresenta molto bene la donna contemporanea che si può vedere ovunque. E se questa donna ha voglia di essere più chic, basta abbinarci un paio di décolletées e una blouse. Questo tailleur giacca/pantalone, alla base di tutto il guardaroba femminile anche se non è un vestito, è davvero uno dei miei colpi di fulmine. Poi a me piace molto il chiodo perché si abbina alla perfezione sia con un jeans che con un paio di pantaloni dal taglio maschile o ancora con pantaloni sportivi. Questo offre delle silhouettes molto interessanti. Adoro anche tutta la parte di blouses bianche, della maglia come la maglia grigia a quadri bianchi… Ci sono tanti pezzi che a me piacciono molto in questa collezione. Forse anche perché si tratta del mio primo bimbo per Comptoir… Il primo conta sempre molto.
E per quanto riguardano gli accessori? C’è stato un vero punto di domanda sugli accessori. Penso che ci stiamo arrivando piano piano anche grazie a questa nuova sneaker con i lacci sul lato, la “Slash”, che sarà diffusa poco a poco anche perché si tratta di una vera novità per Comptoir. Dopo questa, quando saremo pronti e la cliente sarà “matura” vedremo dove andremo con gli accessori. E’ vero che alla base si tratta di un marchio di abbigliamento, ma oggi si vendono molto più facilmente accessori che vestiti, ma non era davvero né il desiderio né la vocazione di Comptoir. Quindi ci andiamo piano. Se la cliente “digerisce” bene tutto quel che stiamo per annunciare così come la sneaker, saremo molto felici.
Questa è forse una domanda un po’ sciocca ma… perché ha scelto Comptoir? Perché ha accettato questo nuovo challenge? Perché si tratta proprio di un challenge! Prima di tutto non esistono domande sciocche perché penso che ogni domanda chieda una risposta. Poi è davvero una domanda che mi sono posta. Perché accettare di andare da Comptoir? Ho accettato per vari motivi. Prima di tutto perché il marchio ha un enorme capitale “simpatia” nel mondo intero e particolarmente in Francia, dato che ci è nato. I clienti sono di una fedeltà impressionante. Le “squadre” sono formidabili e mi hanno dato voglia di legarmi e di restare. E poi l’esercizio tra la haute-couture e una linea di prêt-à-porter di lusso è stato davvero interessante. Così come l’approccio alla realtà del mercato con un lusso abbordabile. L’esercizio è stato appassionante. Richiede molta semplicità, molta umiltà e permette di riflettere: sarebbe proprio bello se tutti potessero appropriarsi dei pezzi d’apparenza più complessi. Si tratta in fondo di uno scambio tra la cliente che vorremo far evolvere, e quella che già c’è. E’ affascinante. Ho esitato molto, ma non rimpiango nulla.
Ultima domanda: e questo trench? Perché Comptoir des Cotonniers è in tutto e per tutto il trench. Cosa ha portato di se stessa al trench Comptoir? Quest’inverno ci saranno vari trench. Ce ne sarà uno piuttosto classico ma che esisterà in colori non attesi come il verde. Ci sarà sempre questo colore neutro, così come il blu navy, ma questi due li conosciamo già. Abbiamo ri-lavorato i dettagli in modo più preciso e curato, che sia per l’esterno come per l’interno. Ma il verde sarà una vera novità per coloro che già conoscono il trench e che magari ce l’hanno in beige. Poi ci sarà anche un trench 2 in 1. Si tratta di un trench con una base sotto e un piccolo trench corto da indossare sopra. Quest’ultimo è permette alla cliente di “giocare”. Una cliente che non è mai la stessa. Il suo umore cambia in funzione del suo risveglio. Avrà dormito bene? Oggi c’è bel tempo? Avrà qualche problema? Come sta? Sta bene? E’ felice oggi? Innamorata? Sognatrice? Angosciata? Deve poter giocare con i suoi vestiti. Questo trench 2 in 1 è anche e deve essere per lei un modo di giocare… e io mi fido di lei. Penso sinceramente che la cliente abbia bisogno di fiducia per cambiare e abbinare con accessori i suoi look. Infine c’è anche un piccolo trench con un bordo in cuoio… Il trench è stato un esercizio affascinante. L’ho scoperto perché sinceramente non ero molto ferrata sul trench ed è stato interessantissimo. Tutte queste novità sono state davvero appassionanti.