Amo il mio paese, nonostante tutto trovo che solo in Italia siano possibili certe cose, abbiamo un pensiero veloce, trasversale, intuitivo, sappiamo trovare soluzioni spesso impensabili in altri paesi, dove tutto funziona a meraviglia (almeno così dicono).
Ma noi italiani abbiamo qualcosa che gli altri ci invidiano (non è il cibo o l’arte che nonostante tutto vanno avanti da soli, senza bisogno di commenti), si tratta della vitalità dei nostri Laboratori/Artigiani, di chi lavora con ago e filo ad un’asola cucita a mano, di chi riesce ancora – con grande pazienza e tempo – ad intrecciare o unire piccoli pezzetti di pelle come se fossero un mosaico.
Ma penso anche a chi impiega molte ore per un lavoro di altissima precisione, applicando una borchia alla volta per disegnare giubbotti e borse che poi si trasformano in veri e propri capolavori oppure penso ai tecnici ed ai disegnatori di tessuti, che assemblando filati di lana o cotone con altre materie innovative, fanno dei tessuti italiani dei veri e propri esempi di unicità.
L’Italia è fatta di questo, è costruita su persone che stanno dietro le quinte, che giorno per giorno lavorano in silenzio, di cui nessuno conosce il nome ma che hanno fatto grande il Made in Italy, nessuno sa che una Rosetta ed un Luigi hanno lavorato con le proprie mani per creare dei capi esclusivi.
Sono storie di famiglia che passano di mano in mano, di generazione in generazione, attraverso uomini e donne che rendono unici una giacca o un accessorio. Non sono il primo a dirlo ma la bellezza è sempre racchiusa in un dettaglio, in una cucitura invisibile, un ricamo realizzato con pazienza, una stampa su pelle che si realizza dopo un’infinita serie di prove e di test.
I “sartigiani” (sarti-artigiani, così come li definisco io) con cui lavoro ogni giorno, sono persone silenziose, umili, schive che vivono di “lavoro sano”, lontano dai business plan dei marchi per cui lavorano, sono donne e uomini che parlano con le loro mani, con l’esperienza costruita negli anni, con quella che per me rappresenta la vera “esperienza tecnica” attraverso la quale possono realizzarsi virtuosismi stilistici, che possono sembrare improbabili… per poi diventare le sperimentazioni che muovono il mondo della moda.
Quello che ci distingue ancora oggi è proprio la capacità italiana di saper lavorare con tecniche uniche ed originali che sopravvivono solo nel nostro paese, non a caso molti brand stranieri vengono in Italia a produrre le loro collezioni, perché solo certi dettagli fatti dagli italiani, possono fare la differenza.
I laboratori artigianali (trovo sminuente definirli così, preferisco laboratori del saper fare italiano), trovano soluzioni, risolvono problemi, senza di loro la mia creatività non avrebbe senso, quando si parla di eccellenza italiana, penso subito ai miei artigiani ed al fatto che il successo della nostra moda viene in gran parte da loro, dalla buona manifattura italiana, perché anche in questo caso, solo la contaminazione tra lavoro artigiano ed economia globale, ci permette di restare unici.