Il 16 ottobre 2015 sono diventata mamma per la seconda volta. La prima volta però con un taglio cesareo. Se mi sento meno mamma? Assolutamente no. Come l’ho vissuto? Malissimo.
Durante la mia prima gravidanza questo era il mio incubo più grande. Per la seconda, non mi sono minimamente posta il problema. Era andata così bene la prima volta, non ce n’era motivo.
In Italia si ricorre ancora troppo spesso, troppo facilmente, troppo velocemente al taglio cesareo. Questo non è il mio caso. Ho scelto di partorire in un ospedale (il Buzzi) che non ricorre al cesareo, se non in caso di vera necessità.
Così, alle 5.30 o giu di lì, ho preso coscienza che mio figlio non sarebbe “scivolato” via da me con le spinte incoraggiate dall’ostetrica. Che non avrei potuto abbracciarlo immediatamente sul mio petto. Che non avrei avuto il mio compagno vicino, la persona a cui stringere la mia mano, né piangere di gioia assieme a lui. Non avrebbe tagliato lui il cordone, come fece per sua figlia.
Ho realizzato poi che avrei tenuto per sempre il ricordo di quella notte. Indelebile sulla mia pelle.
Non c’è emozione più grande della nascita di un figlio. In qualsiasi modo accada. Non c’è amore più grande di quello per un figlio. E questo non cambierà anche se nato “diversamente”.Si. Ma poi?
Poi il cesareo ti tormenta. Se i dolori del parto si dimenticano, quelli del cesareo no. Ti verranno a cercare quando vorrai tirarti su. Quando vorrai prendere tuo figlio in braccio. Quando riderai. Quando tenterai di spogliarti e vestirti da sola. Quando vorrai compiere quei normalissimi gesti quotidiani.
Si parla tanto di aiuto alle famiglie, di bonus bebè. Ma le mamme chi le aiuta? Chi aiuta una mamma dimessa dopo tre giorni in seguito ad un cesareo?
Ma soprattutto… Chi assiste loro psicologicamente? Chi spiega loro che si, è tutto normale se tornate a casa e il dolore non passa. Se capita anche che questi stessi dolori non ti facciano dormire. Se ci vorrà tempo prima di camminare come prima, e poter sollevare tuo figlio in braccio.
Chi rassicurerà loro su questo corpo che non sarà mai quello di prima? Il cesareo è e rimane un intervento, ma non si è meno mamma partorendo con un taglio cesareo. Si ha solo bisogno di più tempo.