Nella narrativa abbiamo Jasper Gwyn, scrittore in crisi esistenziale, tanto ammaliato dallo spirito di osservazione proprio di un pittore al punto da abbandonare i libri e iniziare a “scrivere ritratti”.
Nella realtà il fotografo Ferdinando Scianna, che non potendo «fotografare la letteratura» ha deciso di «immortalare chi legge»: «Per me fotografo, o almeno per il tipo di fotografia che amo e che cerco di praticare, la realtà è quindi un infinito libro da leggere e rileggere». E poi ci sono gli artisti svizzeri e italiani della seconda metà dell’Ottocento che, con le loro pennellate, hanno catturato la magia di un gesto semplice rendendolo, involontariamente, parte di un progetto culturale che oggi possiamo osservare nella mostra temporanea “Leggere, leggere, leggere! Libri, giornali, lettere nella pittura dell’Ottocento” che avrà luogo fino al 26 gennaio 2016 alla Pinacoteca Züst di Rancate. Una raccolta pittorica che vuole raccontare la rivoluzione della lettura, la modificazione del modo di leggere e pensare uno scritto, allora come oggi, da nutrimento per l’intelletto a intrattenimento per i sensi. Decine di opere, tra tele, fotografie e sculture, che immortalano lettori dediti a dilettarsi o istruirsi: «Dall’alfabeto alla Bibbia ai romanzi, alle lettere d’amore o alle famiglie, la lettura assume forme differenti, genera svariati umori, suscita reazioni che spaziano dalla gioia al dolore, dall’attesa alla malinconia: si svolge en plein air, sulla soglia, seduti in poltrona o confinati in letti da convalescenti, sempre sul filo della conoscenza, di nuove emozioni.»
Un’intera sala è dedicata allo Albert Anker (1831-1910), molto apprezzato per la sua cura nel ritrarre scene di genere e che, in questo contesto, è stato capace di rappresentare le diverse funzioni della lettura e le sensazioni che suscita, a seconda di chi sia il lettore e quale sia il supporto − lettera, giornale o libro −, ponendo una particolare attenzione all’educazione scolastica e domestica.
La mostra procede con i dipinti di artisti ticinesi e italiani − tra cui Cesare Bartolena, La cattiva notizia; la lettera (1869-1871); Mosè Bianchi, Ritratto di Giulia Lucini Colombani (1894); Virgilio Ripari, Gli amanti. Che bella romanza! (1882) − per concludersi con le fotografie di Ferdinando Scianna, le cui opere sono raccolte nel libro Lettori (Henry Beyle, 2015): un salto nella contemporaneità che inevitabilmente ci offre un paragone tra passato e presente.
L’esposizione, curata da Matteo Bianchi, ci mostra in un percorso visivo le peculiarità dei lettori e le differenze che li caratterizzano in quanto tali, a noi spetta il piacere di riscoprire la genuinità di un gesto svincolato da inutili intellettualismi e spocchie letterarie.
Fonte: Cultora