C’è un momento, nella prima puntata, in cui Emis Killa guarda a bocca aperta Emilozio, il suo amico di tante notti in tour e al lavoro nei locali, lodare le virtù del mangiar sano. In quel momento si capisce perfettamente che non crede ai suoi occhi.
Si capisce anche che sa che Emi ha ragione e che lo ammira, perché non è per niente semplice rispettare il proprio corpo e la propria salute facendo una vita così fuori dagli schemi. In questo episodio, che abbiamo visto per voi in anteprima, c’è la sintesi di ‘In Forma con Emilozio’, la web serie on line da mercoledì 21 ottobre.
Nata da un incontro di quelli che cambiano, e un po’ salvano, la vita. Un giorno Emi si rivolge al Gruppo Ospedaliero San Donato per fare degli esami clinici, potrebbero essere un banale controllo e invece dicono chiaro e tondo che Emi deve rimettersi in riga o rischia grosso. Deve imparare a mangiare sano, a muoversi di più, a moderare il cibo: deve cambiare stile di vita. Emi accetta la sfida, ne parla con gli amici di sempre, dai Club Dogo a La Pina a Max Pezzali, che lo appoggiano e fanno il tifo per lui.
Emi si appassiona, non sempre mantiene i suoi propositi ma ormai sa che se una volta esagera poi dovrà pareggiare il conto. Si sente meglio e pensa che magari altri ragazzi potrebbero avere bisogno delle stesse dritte, da qui l’idea della serie che lascerà tutti a bocca aperta, come Emis Killa. Abbiamo fatto qualche domanda a Emi, ecco qui cosa ci ha detto.
Sappiamo che segui i Club Dogo e altri nomi di primo piano della scena, ma cosa fa un personal manager? In pratica un personal manager risolve i problemi. Chi sta sul palco fa la musica e lo spettacolo, io curo l’organizzazione delle date, la logistica, della sicurezza, tengo i rapporti con tutti gli addetti ai lavori. Lo faccio con persone e artisti che sono miei amici da sempre, l’ho fatto dall’inizio, quando tutto era in scala ridotta, continuo a farlo ora, per noi non è cambiato niente se non in meglio. Se c’è da inventarsi qualcosa lo invento: il merchandising, nuovi contatti e collaborazioni. Lavoriamo insieme e ci fidiamo ciecamente, siamo una crew, una famiglia allargata, una vera famiglia.
Come fa un personal manager che fa quella vita, sempre in movimento e lavorando spesso di notte, a recuperare uno stile di vita sano? Lo sto imparando, il Gruppo Ospedaliero San Donato con il suo staff mi affiancano e io cerco di imparare, ma di sicuro è un percorso da aggiustare tutti i giorni, non credo ci sarà mai un punto d’arrivo. Ci vuole volontà, tanta, ma il grosso è capire che il problema c’è, che il corpo pone dei limiti. Capito questo, e preso anche un po’ di paura, si può imparare bene la teoria, cioè cosa è meglio mangiare e come, come muoversi e quanto. Poi ogni giorno c’è la pratica e lì dipende da ogni giornata, non c’è una regola, ma c’è un obiettivo: metterci la testa.
Gli ospiti della web serie sono i tuoi amici di sempre: Emis Killa, i Club Dogo, La Pina, Max Pezzali, i Coinquilini…che ruolo hanno avuto i tuoi amici in questo tuo percorso? Enorme, ma lo hanno sempre, in ogni cosa che faccio. Quando hanno capito che se non avessi cambiato qualcosa avrei rischiato veramente, mi hanno sostenuto tutti, mi hanno proprio appoggiato e li ho visti ancora più orgogliosi quando hanno notato i primi miglioramenti e quando hanno visto che, come sempre, facevo sul serio. Partecipare alla web serie è stato quasi automatico, tanto a pranzo a casa mia vengono spesso e ci siamo divertiti come sempre anche girando, e si vede.
Cosa ti ha spinto a rendere pubblica la tua esperienza? Ho pensato che sapere quello che stavo imparando sul mangiar sano e sul vivere con equilibrio poteva essere utile anche a altri. E’ nato tutto spontaneamente, chiacchierando e facendo le cose. Il Gruppo Ospedaliero San Donato aveva già un progetto dedicato all’educazione alimentare, EAT, io so che i ragazzi mi seguono, lo vedo dai contatti che ho ogni giorno: mettere insieme le due cose è stato facile. Volevamo anche vedere se era possibile parlare di argomenti seri con la giusta leggerezza e credo proprio ci siamo riusciti.
Visto che avete scelto il format della web serie, domanda d’obbligo: che rapporto hai con il web? Diretto e semplice direi. Uso i social, mi piace condividere quello che faccio. Soprattutto mi piace aggregare le persone, sono cresciuto in una crew ed è il posto dove voglio stare, oltre alla mia famiglia. In più ho sempre seguito percorsi alternativi, radicalmente indipendenti, e alla fine il web ti permette di parlare senza filtro e mi piace. Se ho qualcosa da dire, la dico.