Attraverso la realizzazione del Canale di Suez ecco che Mar mediterraneo e Mar Rosso vengono collegati, così da rendere possibile la navigazione dal Mediterraneo all’Oceano Indiano, senza dover circumnavigare l’Africa.
Si tratta di un canale artificiale realizzato ben 146 anni fa, esattamente il 17 novembre del 1869, lungo oltre 160 km che taglia l’istmo di Suez, reso necessario dall’aumento esponenziale avvenuto nel corso degli anni, del traffico commerciale navale dall’Europa verso Asia e Indie. Il canale è composto da due tratte a nord e a sud del Grande Lago Amaro.
Venne realizzato dal francese Ferdinando de Lesseps che seguì il progetto fatto dall’ingegnere Luigi Negrelli, originario dell’attuale Trentino.
I lavori iniziarono nel 1859 e durarono circa dieci anni. A causa della grande importanza strategica, il canale di Suez, nel 1888 viene dichiarato zona neutrale e viene dichiarato libero accesso garantito a tutte le navi.
Il traffico delle navi è organizzato in tre convogli alternati durante un giorno (da nord a sud, da sud a nord e nuovamente da nord a sud); le navi viaggiano a distanza di circa un miglio marino e la velocità è di circa nove nodi.
Il transito lungo l’intero canale dura mediamente 15 ore e ogni nave, nel momento della partenza deve rispettare una serie di leggi per poter effettuare il transito: devono essere imbarcati due piloti, responsabili dell’ordine dei convogli e della puntualità ai vari semafori o posti di segnalazione presenti ogni 10 km circa e che si danno il cambio al posto di pilota ad Ismailia.
Al convoglio devono presenziare dei rimorchiatori locali e a bordo delle navi deve esserci un elettricista. Inoltre, ogni imbarcazione deve essere dotata di un proiettore, necessario in caso di scarsa visibilità dovuta a tempeste di sabbia.
Oggi, il Canale di Suez è uno snodo fondamentale, principalmente per il trasporto di petrolio dai paesi arabi verso l’Europa: circa l’8% dei commerci mondiali transita nelle sue acque.