Concludere la cena con un bicchierino di amaro è un rito che in Italia, soprattutto al nord, si tramanda di generazione in generazione. Lasciare alle erbe di montagna il compito di pulire il palato e riscaldare l’animo è un piacere che almeno una volta va provato.

Soprattutto adesso che sta per arrivare l’inverno (si spera!), chiudere una ricca cena dai sapori forti con un goccio di amaro, magari davanti a un camino in una baita di montagna, è l’equazione perfetta.

Spesso quello “offerto dalla casa” è solo forte, o solo amaro e magari vi siete fatti un’idea sbagliata e avete deciso che l’amaro dopo pasto non fa per voi. Bene, Bràulio ha 140 anni di tradizioni, studi, ricette e cantine per farvi cambiare idea.

braulio bottiglia

Realizzato seguendo una ricetta segreta di famiglia e invecchiato in botti di rovere, Bràulio è infatti considerato un vero gioiello dei prodotti della grande famiglia Campari.

Creato nel 1875 dal Dottor Francesco Peloni, un farmacista con la passione per quello che la montagna e la sua natura potevano generosamente offrirgli, è un prodotto naturale al 100%.

La miscela segreta – tramandata da una generazione all’altra e custodita gelosamente sino a oggi –comprende bacche, radici ed erbe aromatiche – la genziana, il ginepro, l’assenzio e l’achillea moscata sono le uniche che si conoscono!, tutte accuratamente selezionate e raccolte in Valtellina, sulle pendici del Monte Bràulio. Queste vengono poi poste in infusione seguendo fedelmente il processo originale, per passare poi al processo di invecchiamento che rende Bràulio diverso da qualsiasi altro amaro.

L’amaro alpino è infatti lasciato riposare per due o tre anni (dipende se Classico o Riserva) in tradizionali botti di rovere di Slavonia, in questo modo il forte e complesso gusto amaro viene bilanciato da freschi sentori balsamici per dar vita a un sapore unico e setoso sul palato.

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Fino agli anni ’70 Bràulio era venduto quasi esclusivamente nell’originaria farmacia di Bormio, la sua terra d’origine, ma la nuova generazione – rappresentata da Edoardo Tarantola Peloni –benché continui a supervisionare rigorosamente tutte le fasi di produzione di Bràulio con la stessa dedizione e passione portata avanti per 140 anni dai suoi antenati, ha saputo rendere questo “after-dinner” un nome riconosciuto a livello nazionale, sinonimo di eccellenza e assoluta qualità.

Un restyling del sito, la nuova pagina Facebook e un sentiero creativo firmato dall’agenzia di Milano “True Company” che ha dato vita al concept #MADEinCIMA, sono stati i primi passi di questa svolta generazionale che ha portato a festeggiare alla grande l’importante compleanno di Bràulio con un evento esclusivo nel ristorante stellato Michelin più alto d’Italia!

Si chiama AuenerHof e si definisce “la prima casa-ristorante al mondo”.

In effetti il senso di “sentirsi a casa” e non voler più andar via vi avvolge appena entrate. Ma quello che è impagabile dell’AuenerHof Dining Home sono la sua posizione e la sua cucina.

Immerso nella suggestiva Val Sarentino, in Alto Adige, la vista che potete godere è spettacolare ovunque vi troviate: che siate in terrazza con un calice di rosè, seduti al tavolo del ristorante, in biblioteca davanti al camino o sdraiati nella zona wellness, le vette che circondano la valle saranno un indimenticabile abbraccio.

Se avrete poi l’opportunità, come abbiamo avuto noi, di farvi letteralmente avvolgere dalle Alpi e dalle sue vallate con un tour in elicottero che vi aspetta proprio nei prati che circondano l’Auener Hof, difficilmente rimarrete delusi dal posto.

elicottero

La vita dell’AuenerHof ruota però attorno al Ristorante Terra. Nel più alto ristorante stellato Michelin alcune cose vanno diversamente. Se siete seduti il pomeriggio sulla terrazza, potreste veder passare lo chef Heinrich Schneider con un cesto di erbe, che raccoglie gli ultimi ingredienti per il menù serale, servito su piatti di ceramica fatti a mano da diversi artisti locali: pezzi unici per ogni ospite.

Sorbetto alle rape rosse con schiuma alla lavanda e noci allo sciroppo.
Sorbetto alle rape rosse con schiuma alla lavanda e noci allo sciroppo.
Filetto di salmerino al papavero con gelée all'aceto di lamponi e neve di rafano.
Filetto di salmerino al papavero con gelée all’aceto di lamponi e neve di rafano.

Perché proprio questo è l’intento di Gisela e Heinrich (fratelli e proprietari del Relais&Chateaux), farvi sentire ospiti speciali a casa loro. Dimenticate quindi il menù da cui scegliere il vostro piatto, semplicemente accomodatevi e lasciatevi “trasportare” dai profumi, dai gusti, dai colori delle deliziose proposte che prepareranno per voi lo chef e il suo giovanissimo team il giorno stesso sotto i vostri occhi. La cucina infatti è a vista, così come la cantina (la lista dei vini ha più di 1000 etichette!) che si trova in un avveniristico soppalco sopra la sala da pranzo.

Finire la cena con un autentico sorso di montagna firmato Bràulio, sarà poi il souvenir perfetto di un weekend #Madeincima.