E’ passata una settimana ed io non riesco a fare a meno di pensare a quello che è successo, non posso restare in silenzio ed anche se le mie parole sono poca cosa di fronte allo sconforto di quelle ore, sento il bisogno di scrivere quello che penso liberamente.
Scrivo ai parigini, al mio amico Jacques ed a tutti noi, che siamo rimasti incollati al video per ore, scrivo a Parigi che subito dopo gli attacchi ha illuminato con un fascio di luce la Torre Eiffel, riprendendo le parole del suo motto Fluctuat nec mergitur… naviga ma non affonda, per dire che nonostante tutto nessuno doveva piegarsi o rassegnarsi alla FOLLIADISUMANA del 13 novembre.
Perché le FOLLIIDEOLOGIE portano l’essere umano ad azioni che destabilizzano e devastano le nostre poche certezze, la Vita, l’Amore, il Rispetto della VITANELMONDO.
Siamo rimasti così, attoniti, stupefatti, impotenti a guardare increduli di fronte a questo ennesimo ATTODIVIGLIACCHERIA compiuto da FIGUREVUOTE, prive di qualsiasi valore per la vita ma convinti di essere martiri a loro volta.
Io non ce la faccio a capire come un essere umano possa sparare e uccidere a freddo un suo simile. Ma siamo dentro ad un film? Queste FIGUREVUOTE riempiono il loro corpo e la loro mente di scene violente, sparatorie, bombardamenti, per poi agire come se la vita fosse un film continuo, come se uccidere fosse una cosa normale. Ma è così?
Purtroppo no, quello che è successo venerdì è UNADURAREALTA’ che ha riaperto dentro di noi un senso di sgomento, di tristezza e di paura. Perché di fronte a questi atti, ognuno teme di non riuscire più a vivere la propria VITA nel nome dell’Amore, della Pace, del Rispetto, delle diversità dei popoli.
Questo è quello che vorrebbero farci credere ma io non mi voglio arrendere e proprio in questa settimana che è passata mi sono venute in mente le immagini di una Parigi – che è simbolo di tutto il mondo occidentale, nessuno escluso – diversa, la Parigi che ho sempre vissuto e visto io.
Ho in mente quando, in uno dei tanti viaggi di lavoro in questa città, Anna una mia COLLABORATTRICE appassionata ballerina di Tango, mi ha portato sulle rive della Senna per una serata/incontro dedicata al BALLOARGENTINO. Mi rivedo a guardare seduto in un’arena creata sul fiume, mentre calava la sera e si accendevano le luci dei lampioni e delle case, una delle scene più belle e romantiche che io abbia mai visto, Anna con il suo ballerino e altre coppie ballavano il Tango immersi in un’ATMOSFERATUTTAPARIGINA sulle note di Astor Piazzolla.
Ripensandoci, quella musica era proprio Libertango, un titolo che deriva dall’unione di due parole, Libertad e Tango, LIBERTA’ appunto di ballare, di vivere, di esprimersi nel rispetto degli altri.
Erano bellissime quelle figure che di notte si lasciavano condurre dalle note malinconiche ma decise del bandoneón, era ed è un’immagine vitale, forte, coinvolgente che per me rispecchia l’idea più vera di quello che è Parigi, come simbolo di tutte le città libere del mondo. Una vera EMOZIONEVISIVA di gente comune ma PIENADIVITA.
Ho scattato tantissime foto di quella sera ed in questi giorni mi sono tornate in mente, così sono andato a rivederle per scacciare dalle mia mente la PARIGISOTTOASSEDIO.
Basta parole, adesso è importante fermarsi e pensare soltanto a come opporsi alla VIOLENZA, alla VENDETTA ed a come saper vivere nelle mille DIVERSITA’ che ci circondano.
La parola più giusta adesso è RISPETTO verso di noi, la nostra famiglia e gli altri perché questa è la PALESTRADELLAVITA, questo è quello che l’essere umano può e deve fare, adesso…… EDUCARE ALLA GENEROSITÀ ED ALLA TOLLERANZA.