Una ricorrenza che la maggior parte degli utilizzatori dei pc non vorrebbero festeggiare: l’11 novembre è l’anniversario del virus informatico: il primo fu creato da Fred Cohen ed era capace di prendere il controllo del computer in poco meno di un’ora.
Fred Cohen, riuscì a creare un programma in grado di infettare gli altri programmi: la parola virus è stata utilizzata per la prima volta da Len Adleman, ricercatore dell’Università Lehigh (Pennsylvania) il quale paragonò il comportamento del pc a quello del corpo umano quando infetto da un virus biologico, poiché l’infezione si propaga in maniera praticamente analoga.
Il virus realizzato da Cohen si propagava tramite floppy disk; era il 1983 ed era nato il primo Trojan.
Cohen racconta: “Ero seduto in classe con i miei studenti e mi resi conto che se il Trojan si fosse copiato in altri programmi, allora tutto sarebbe stato infettato e che chiunque eseguirà uno di essi sarà involontariamente responsabile della proliferazione del programma maligno”.
Il professor Cohen continuò facendo test con rigore scientifico e dimostrando che il software avrebbe potuto creare danni a qualsiasi sistema operativo dichiarando: “ I virus possono diffondersi attraverso reti informatiche allo stesso modo in cui si diffondono in una singola macchina e rappresentano perciò una tangibile e immediata minaccia per molti degli attuali sistemi”.
Nel corso degli anni, dalla semplice ricerca si è giunti a dei veri e propri attacchi dolosi da parte dei virus informatici e dei loro creatori che, in un’epoca che si dirige sempre di più verso il digitale, continuano ad infettare numerosi computer.
Uno dei vari tentativi compiuti dal mondo dell’informatica per arginare l’incremento dei virus è stato fatto da Bill Gates, genio simbolo di Microsoft oggi impegnato nell’attività filantropica, che arrivò a mettere una taglia sulla testa dei creatori dei virus più pericolosi.
Oggi, nonostante i numerosi software anti-virus nati per proteggere i nostri computer, il fenomeno è ancora esteso e pronto per attaccare tutti i dispositivi.
Crediti: codeblog.altervista