Il quotidiano italiano L’Avvenire nasce dalla fusione di due quotidiani cattolici: L’Italia di Milano e L’Avvenire D’Italia di Bologna: oggi compie 47 anni.
Si tratta di un quotidiano che si basa sul rispetto della dottrina della Chiesa Cattolica, potendo comunque essere libero di avere una propria posizione per sostenere valori e motivazioni umane, morali, solide e profonde.
Autodefinito come quotidiano di ispirazione cattolica, il giornale nasce come un progetto realizzato da cattolici, che vuole essere interessante anche per coloro che non hanno fede religiosa.
L’idea si concretizza con Papa Paolo VI, il primo a ritenere utile l’esistenza di uno strumento culturale per i cattolici italiani che fosse simbolo di una comunità unita. Nasce così L’Avvenire su richiesta del Pontefice di unire le forze per realizzare un unico giornale in cui fondere L’Italia e L’Avvenire d’Italia.
Nel novembre del 1967, la Conferenza Episcopale Italiana si riunì e si dichiarò favorevole all’unione delle due testate al fine di crearne una sola.
La CEI (Conferenza Episcopale Italiana) prende l’incarico di diffondere il giornale nelle diocesi e di raccogliere i fondi necessari per il mantenimento del giornale stesso. La CEI si riservò, inoltre, il diritto e il dovere di guidare il giornale attraverso una linea specifica “pur riconoscendo l’opportuna libertà di determinazione della Direzione nei singoli atti e considerando il giornale come uno strumento di comunicazione sociale aperta, e attento segno dei tempi”.
La scelta del primo Direttore fu quindi molto pensata e si scelse Leonardo Valente; il direttore sarebbe stato affiancato da un comitato ristretto di vescovi.
A partire dagli anni ’90 il quotidiano Avvenire amplia il proprio raggio e decide di approfondire l’aspetto culturale, aumentando l’attenzione verso la società civile. Dal 1996, inoltre, viene introdotto un inserto bisettimanale pensato per i più giovani, con il fine di informare in merito a temi più specifici per i ragazzi.
Dal 1998 il quotidiano è disponibile on line.