Ad aggiudicarsi la medaglia del Premio Nobel di Salvatore Quasimodo è stato un collezionista di Firenze che non potrà vendere quel piccolo tesoro all’estero, perché il Ministero del Beni culturali ha stabilito che la medaglia non potrà essere venduta fuori dall’Italia.
L’asta si è tenuta a Torino, presso la casa d’aste Bolaffi e il 40enne fiorentino che si è aggiudicato il premio per 100mila euro ha dichiarato: “Sono un numismatico. Non avrei comunque rilanciato, sono stato fortunato. C’è chi mette il soldi in banca e chi, come me, compra monete da Bolaffi. È un investimento. Colleziono monete e medaglie e per lavoro le compro. È una passione che ho sin da bambino”.
Salvatore Quasimodo si era aggiudicato il Premio Nobel per la letteratura nel 1959 “per la poetica liricità con cui ha saputo esprimere le tragiche esperienze umane dei nostri tempi” ed è stata battuta all’asta per conto del figlio del poeta, Alessandro. La scelta di vendere la moneta arriva in seguito ad un periodo di difficoltà economica per il figlio del poeta messinese. Alessandro Quasimodo abbandona il ricordo fisico del Premio Nobel anche perché non ha mai perdonato al padre di essersi recato a Stoccolma per la cerimonia di conferimento del premio con un’amante e non con la famiglia.
Si tratta di “un simbolo assoluto di immortalità culturale”, afferma Giulio Filippo Bolaffi, Presidente ed Amministratore Delegato che ha ammesso, inoltre, di avere ricevuto diverse offerte dall’estero che superavano del doppio quella a cui è stato aggiudicato il premio, ma la decisione del Ministero ha messo fuori gioco tutti i potenziali compratori stranieri.
La medaglia è un pezzo importante della nostra cultura e della storia italiana, simbolo di un tempo passato e che, grazie al ricordo, sembra che non sia mai trascorso.
Il Lotto 401 comprende i documenti riguardanti i Nobel per la letteratura ricevuto da Salvatore Quasimodo nel 1959.