Era l’8 febbraio del 1931 quando nasceva James Dean, il primo attore ad aver ottenuto una nomination all’Oscar postuma per il film “La valle dell’Eden”.
Considerato un’icona capace di trasformarsi in leggenda per tutte le generazioni giovanili, James Dean è ancora una figura attuale; sostenitore della filosofia del carpe diem, il film di maggior impatto è sicuramente “Gioventù Bruciata”. Il titolo originale è “Rebel Without a Cause” (letteralmente Ribelle Senza una Causa) e James Dean veste i panni di Jim Stark, un adolescente problematico e ribelle.
La carriera di James Dean è stata molto particolare, poiché è stato capace di raggiungere una grande popolarità con soli tre film, gli unici in cui interpreta il ruolo da protagonista.
Risulta dunque difficile trovare un personaggio che, al pari ai James Dean, sia stato capace di influenzare culture e generazioni per così tanto tempo, in così pochi anni di vita e di carriera; comportamenti, modo di vestire e stile dell’attore sono stati fonte di ispirazione per i teenager di diverse parti del mondo.
Deciso a realizzare il sogno che l’avrebbe accompagnato alla fama e al successo, James Dean sceglie Hollywood e lì ha modo di recitare in: “La valle dell’Eden”, “Gioventù Bruciata” e “Il Gigante”.
Rimane ad Hollywood per soli 18 mesi, tempo sufficiente per rivoluzionare lo stile di molti attori e diventare una vera icona, tanto che alla sua morte, il regista François Truffaut disse di lui: “Dean va contro cinquant’anni di cinema. Lui recita qualcos’altro da quello che pronuncia, il suo sguardo non segue la conversazione, provoca una sfasatura tra l’espressione e la cosa espressa. Ogni suo gesto è imprevedibile. Dean può, parlando, girare la schiena alla cinepresa e terminare in questo modo la scena, può spingere bruscamente la testa all’indietro o buttarsi in avanti, può ridere là dove un altro attore piangerebbe e viceversa, perché ha ucciso la recitazione psicologica il giorno stesso in cui è apparso sulla scena”.
Solitario e dal fascino tenebroso, James Dean si spegne il 30 settembre del 1955 a causa di un incidente stradale: la sua Porsche Spider non potè evitare un altro veicolo, che ne aveva invaso la corsia. L’impatto fu devastante e l’attore morì sul colpo a soli 24 anni.
Dopo la morte gli viene conferito anche il Golden Globe per il miglior attore nel 1956 e ottiene la nomination all’Oscar come miglior attore per il film “Il Gigante” del 1956.