Era un appuntamento che si ripeteva puntuale ormai da 3 anni e al quale io, Oriana e Fortuna non avremmo mai rinunciato. Senza nessun motivo particolare per averla scelta, semplicemente era la tratta più conveniente tra le destinazioni che Ryanair offriva da Bari. Perciò, presto fatto… avevamo prenotato il volo che ci avrebbe portate in Svezia.
Chi di voi non è mai stato a Stoccolma? Vi consiglio vivamente di andare a farci un giro, preferibilmente d’estate – da maggio ad agosto il sole illumina fino a tardi e sembra che le giornate non finiscano mai – muniti di Stockholm Card (è un pass per l’utilizzo di tutti i mezzi pubblici e l’ingresso ai musei della città, verificate solo che sia ancora possibile farla… da una nota ufficiale del centro turistico della città l’emissione delle tessere è terminata il 31 dicembre 2015. Ma io non mi fido nemmeno del più aggiornato tra i siti internet del paese, queste sono cose che si sanno solo stando in loco), e una bella macchina fotografica alla mano.
Ordine, armonia, rigore, senso civico. Non credevo potesse esistere un posto così, se non altro non ne avevo ancora visto uno. Ebbene, invece esiste! Ok, è un po’ cara e d’inverno fa davvero freddo ma suvvia si può resistere! La sua popolazione è un po’ “spigolosa” ma gentile, il cibo non è per niente male – il salmone per noi è stato il piatto forte! – e il Museo di Pippi Calzelunghe è una chicca.
Splendida regina tra le capitali scandinave, Stoccolma colpisce per il perfetto equilibrio tra passato, presente e futuro, tra storia, civiltà e tecnologia, che convivono in una tra le più belle città europee.
Costruita su 14 isole, tra il lago Mӓlaren e le coste del Mar Baltico, la città è definita la “Venezia del Nord” e vi assicuro, proprio come ci si sente quando si è Venezia, emana un senso di pace e piacevolissima quiete.
Gamla Stan, la città vecchia, è un gioiellino fatto di piccole botteghe d’antiquariato, caffè e localini charmant, contenuta in un scrigno protettivo che è l’immensa architettura dei palazzi e monumenti reali.
Proprio il palazzo reale infatti, Stockholms slott, è una grande costruzione barocca che ospita la residenza della monarchia svedese, raggiungibile percorrendo uno dei diversi ponti che costituiscono la città e che collegano tra loro le diverse isolette, con una grossa corona dorata a caratterizzarlo.
Mentre passeggiavamo tra i tesori della città vecchia, scoprendo nuovi quartieri e spingendoci inconsapevoli in zone diverse del capoluogo svedese, decidiamo di fare il giro delle isole in battello e scendiamo a Djurgården per visitare il Vasamuseet (Museo Vasa). Tra i diversi musei che offre Stoccolma (ce ne sono davvero tanti, se li elencassi tutti non basterebbe una settimana… se ne calcolano più di 70!), questo è un’attrazione da non perdere, un luogo affascinante: il museo ospita l’unico galeone esistente al mondo, appartenente al XVII secolo, che affondò durante il suo viaggio inaugurale del 1628 e rimasto praticamente intatto.
Costruito nell’arco dei due anni precedenti per volere dei reali di Svezia e per combattere la Polonia, il Vasa è un tesoro straordinario, una delle più grosse e importanti navi della Marina Svedese mai esistita.
La stessa isola del Vasamuseet costituisce il polmone verde di Stoccolma: qui si trova il Parco di Djurgården. Ex riserva di caccia reale, è una rilassante oasi pubblica nel cuore della città, isola verde adorata dai cittadini svedesi come dai turisti. Costeggiare i canali fino al porto cittadino, riposarsi sull’erba all’ombra dei suoi enormi alberi e rigenerarsi dopo una lunga passeggiata per la città, è la cosa più piacevole da fare in questo pezzo di paradiso scandinavo.
È forte il senso di civiltà che anima Stoccolma, tutti sono rispettosi e disciplinati, vivendo serenamente con ordine, tranquillità e disponibilità. Ricollego questo rigore intellettuale ad Alfred Nobel, chimico e filantropo nato qui nel 1833 e ideatore del premio che da lui prende il nome. Ogni anno, il 10 dicembre, l’assegnazione del Premio Nobel è una cerimonia emozionante e molto sentita che si tiene al Konserthuset, il Teatro per la Musica Orchestrale o più semplicemente la Sala dei Concerti della città.
Vista con gli occhi ancora inesperti di una viaggiatrice in erba, spensierate e felici, ricordo con gioia il tempo speso in questa città con le mie amiche di sempre. L’arte, la cultura e il rispetto delle regole qui si fondono perfettamente, eleggendo questo luogo a patrimonio di civiltà e ricchezza umana… ancora molto difficile da trovare addirittura anche in Italia!
L’unica cosa che mi dispiace proprio non aver fatto è stato visitare il Museo degli Abba, purtroppo non ancora completato per essere accessibile al pubblico quando ci siamo state. Sono uno dei miei gruppi preferiti, avrei adorato le tute lurex a zampa di elefante esposte tra i costumi di scena di Agnetha e Anni-Frid, mentre “Mamma Mia” risuonava a tutto volume in ogni stanza del museo!