Sinonimo di genio e di intelligenza, Albert Einstein ottenne il premio Nobel per la fisica nel 1921 “per i contributi alla fisica teorica, in particolare per la scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico”.
Celebre in tutto il mondo soprattutto per aver elaborato la teoria della relatività, Einstein è stato capace di arrivare alle masse, grazie alla sua originalità e al suo assoluto genio, considerato immortale.
Inizia la carriera nel mondo lavorativo desiderando diventare un insegnante: “Se avrò fortuna nel passare l’esame, andrò a Zurigo. Lì starò per quattro anni per studiare matematica e fisica. Immagino di diventare un insegnante in quei rami delle scienze naturali, scegliendo la parte teorica di esse. Queste sono le ragioni che mi hanno portato a fare questo piano. Soprattutto, è la mia disposizione all’astrazione e al pensiero matematico, e la mia mancanza di immaginazione e di abilità pratica” dichiarò Einstein all’epoca.
Il 1905 è stato un anno particolare per il fisico, grazie alla pubblicazione di tre importanti studi teorici riguardanti tre diverse aree della fisica.
Nel 1916 arriva a pubblicare “I fondamenti della teoria della Relatività generale”; nato dopo dieci anni di studio, è stato considerato dallo stesso Einstein, il suo più grande contributo scientifico.
Albert Einstein si spegne a 76 anni e, avevano espresso il desiderio si mettere il proprio corpo a disposizione della scienza, il suo cervello venne rimosso dal patologo Thomas Stoltz Harvey, che lo conservò nella propria abitazione per ben 30 anni, in un barattolo sottovuoto.
I parenti, una volta a conoscenza del fatto, acconsentirono affinché il cervello fosse sezionato in 240 parti, ciascuna delle quali consegnata ad un ricercatore. La parte più grossa è rimasta in custodia all’ospedale di Princeton, dove morì Einstein.
“Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido” Albert Einstein.