Quando guardi le sue collezioni senti la pazzia, ma anche l’esperienza, il percorso quasi poetico. Un uomo dalla forte personalità, vicino all’arte, dove la logica e l’impulso creativo si abbracciano. Per il Focus On di questa settimana abbiamo incontrato Angelo Cruciani, che ci ha parlato inevitabilmente di moda, ma anche d’arte e architettura.
Come ti sei avvicinato al mondo della moda? Fin dall’infanzia ho avuto nel DNA questo mondo, non ho una spiegazione logica, ma mia madre racconta che da quando avevo 3 anni già affermavo che avrei fatto lo stilista: recentemente ho poi rincontrato la mia maestra delle elementari che ha conservato collezioni intere che risalgono al 1986/87… Inimmaginabile l’emozione: quando capisci che forse si sceglie già prima di arrivare su questa terra.
Che relazione c’è tra moda e arte? Ognuno ha delle personali concezioni su questi 2 mondi: personalmente credo che entrambe nascano dall’esigenza dell’uomo di esprimersi come individuo, ma ambedue hanno funzioni essenziali per lo sviluppo del linguaggio estetico e filosofico della società. Lavorando personalmente a cavallo di questi due mondi posso garantire che sono mondi molto più complessi delle credenze popolari, oggi la Moda e l’Arte sono diventati macro sistemi economici.. La creatività è un petrolio molto ambito ed indispensabile all’evoluzione globale. Arte e Moda sono amiche che passeggiano sui sentieri delle emozioni le voglio immaginare così: divertenti, colorate ma pronte anche ad essere delle guerriere.
Che ruolo ha la fotografia nei tuoi progetti? Grazie per questa domanda: ho un rapporto di grande amore con la fotografia dall’adolescenza, tramite la fotografia ho imparato a conoscermi senza i filtri delle mie insicurezze. Ho iniziato a fare il modello dall età di 16 anni, e all epoca ero completamente incosciente della vita è di che cosa stessi facendo, ma da allora capii che il fotografo è il testimone del tempo. Ho avuto l’onore di essere fotografato da grandissimi Fotografi ed ho imparato da loro a conoscere dettagli che sfuggono agli spettatori, a vedere la vita come un opera d’arte e creare mondi possibili. Da anni collaboro con Manuel Scrima un fotografo che arrivava dal reportage e con il quale ho iniziato a sviluppare progetti d’arte e di comunicazione visiva. Il mio vivere la moda come dialogo con il mondo necessita la costruzione di immagini che traghettino lo spettatore dentro il mio mondo. La Fotografia è una realtà, la testimonianza di un riflesso di una prospettiva e una possibilità.
Parlaci della tua ultima collezione: da dove trae ispirazione? Ho un debole per l’architettura, per i contrasti e le contraddizioni che questa volta ho voluto fondere con dei principi di geometria alchemica: MagicAlchemy l’attuale collezione è stata concepita così come costruire un palazzo verso la sapienza del cielo. Io sono estremamente istintivo lavorativamente parlando, mi fido ciecamente del mio intuito, delle sensazioni.. Mi lascio guidare come un gatto dal profumo del cibo.. E scopro sempre nuovi mondi. Quando tutto sembra già esser stato creato.. E invece ti senti come se tutto debba ancora nascere.
Parliamo di accessori: che peso hanno in un look? Come dici accessori la mia parte femminile arriva a galla… Sono come la più capricciosa delle ragazze davanti a un paio di scarpe o ancor peggio davanti alla vetrina dei gioielli.. Il problema il più delle volte è non riuscire a trovare accessori che realmente amo.. Ma sono comunque indispensabili alla creazione di uno stile: mentre il capo d’abbigliamento si trasforma con te, l’accessorio rimane un oggetto che già da solo trova la sua massima espressione.
La moda uomo oggi: in che direzione sta andando? La moda maschile ad oggi è estremamente variopinta nella sua proposta: sfilate e giornali promuovono uomini stravaganti, eccentrici e coraggiosi. Poi la strada (che per me è la realtà) mostra uomini molto semplici e affezionati a colori rassicuranti (nero, blu, verde militare..). Ecco ad oggi direi che siamo in un periodo potenzialmente creativo ma effettivamente di transizione, prima che l’uomo affronti senza stereotipi la possibilità di un abbigliamento più creativo ed ironico ci vorranno diversi anni, ma noi lavoriamo sodo proprio per quel momento.
Hai fatto molta gavetta e ora il tuo brand. Per chi è pensato? Quando è nata Yezael l’unico uomo a cui facevo riferimento ero io… Mi sono imposto per il primo anno di non cercare il plauso o la conferma degli altri e creare uno stile che rispecchiasse sinceramente la mia esigenze di sentirmi speciale. Sono cresciuto ammirando i cantanti come miti: dalla semplicità di Kurt Cobain agli eccessi faraonici di Michael Jackson, dalle sperimentazioni di David Bowie al GlamPop di Madonna. Così quando è nata Yezael l’unico uomo che volevo soddisfare ero io.. Poi velocemente ho capito che non ero solo e che in molti avevano desiderio di qualcosa che superasse il limite. Poi ora è arrivato Gucci che cavalca quell’onda che prima si chiamava androginia e ora no gender.. Il mio uomo ad oggi è un uomo che non ha paura di vivere la sua parte femminile: un uomo certamente molto ironico e pronto a sperimentarsi.
Qual è il più bel complimento che ti hanno fatto? Devo dire che sono stato fortunato e ne ho ricevuti molti e molto belli, ma nella stessa misura ho ricevuto critiche. Ne segnalo due: il primo è di Alda Merini che mi diceva: dovresti fare il donatore di cuore, dovresti donarne uno nuovo a noi tutti: il tuo. Il secondo è stato di Wicky Hassan (Energie, Miss Sixty…) stilista che per primo ha creduto in me: “Sei il più bell’intreccio di difetti che la natura ha creato”.
Ci racconti i tuoi prossimi progetti? Sto preparando la presentazione della nuova Collezione a Pitti Uomo di Giugno dove contemporaneamente partirà anche lo shop online. Poi ho in programma una nuova serie di Flashmob.. Dopo Svegliatitalia ho desiderio di creare immagini di mondi possibili e comunicare ad un pubblico desideroso di evolvere. Poi ci sono dei cantieri segreti per il 2017 (non li dico per scaramanzia) che coinvolgono differenti mondi.
Come ti rilassi nel tempo libero? Hobby e passioni? La parola chiave è “tempo libero”… Pochissimo, rarissimo ma è completamente dedicato ai miei affetti, alla mia Famiglia: che ultimamente è cresciuta di un gatto ed un cagnolino. Dedico il mio tempo a chi amo: o dal vivo o al telefono, poiché sono costantemente in viaggio. Poi mentre viaggio se non lavoro… studio in treno o aereo: alchimia, discipline spirituali, astrologia, kabbalah o qualsiasi argomento che mi ispiri ad evolvere l’anima verso la consapevolezza. Io non definisco i miei mestieri un lavoro, sono ciò che farei nel tempo libero che quindi fondamentalmente non posso davvero liberarmene mai.