Da qualche tempo a questa parte parlare di birra è diventata un’arte, non si compra la prima lattina al supermercato e via, non si esce a cena e si ordina “una birra” qualunque. Oggi saper bere una buona birra equivale a saper bere un buon vino. Sempre più locali hanno la carta delle birre, sempre più festival la celebrano, sempre più aziende lanciano, o rilanciano, sul mercato prodotti di alta e altissima qualità.
E notizia degli ultimi giorni: sono cominciate le riprese del primo talent italiano proprio sulle birre artigianali – “Beer Master” (non si sa ancora molto se non che verrà trasmesso in autunno e che si sfideranno 12 micro-birrifici provenienti da tutta Italia).
D’altronde visti i risultati economici di settore – la birra ha raggiunto il 10% dell’enorme fatturato del mercato del vino – è facile capire il perché di tutto questo interesse per la birra, e in particolare quella artigianale, che vede l’Italia leader in Europa nel settore dei micro-birrifici.
E il birrificio Collesi è proprio un esempio di queste piccole realtà artigianali tutte italiane che rendono grande il Made in Italy. Arrampicato sulle cime dell’Appennino marchigiano, a 700 metri sul livello del mare al confine tra Marche, Umbria e Toscana, Collesi è uno di quei rari casi di micro-birrifici nati da un’azienda agricola a ciclo completo.
Per le sue birre infatti Collesi seleziona i migliori orzi, che coltiva direttamente sottoponendoli a rigidi controlli lungo tutta la filiera, li miscela con l’acqua del Monte Nerone, purissima e ricca di sali minerali (una fra le migliori in Europa per la produzione di birra), e infine li conferisce a un maltificio del territorio nazionale.
In tutto questo processo non si perde di vista quel valore aggiunto inestimabile che rende un’azienda artigianale speciale: la tradizione. I Mastri Birrai dell’azienda si basano sull’antica e preziosa ricetta dei monaci belgi interpretando la sapienza di una cultura secolare che oggi rivive in un prodotto decisamente unico.
Prodotte in otto tipologie (due bionde, rossa, triplo malto, nera, ambrata, blanche e Ipa), e imbottigliate in un’elegante bottiglia da spumante, le birre Collesi sono tutte non pastorizzate, ad alta fermentazione e rifermentazione naturale in bottiglia o in fusto, per mantenere gli aromi di ogni singolo ingrediente e garantire la massima espressione del gusto.
Con oltre 50 medaglie in appena 10 anni, Collesi è diventato uno dei birrifici artigianali italiani più premiati al mondo e dopo aver conquistato anche il mercato estero (Giappone, Francia, Regno Unito), ha recentemente stipulato un accordo di distribuzione negli USA col gruppo Joe Bastianich che lo ha selezionato come unica marca di birra italiana per gli oltre 100 ristoranti americani e anche per i due punti vendita Eataly, a New York e Chicago.
Quale birra scegliere e a quale piatto abbinarla? Ecco un esempio con le ultime nate in casa Collesi, Blanche e Ipa.
Blanche è una birra leggera, caratterizzata da sentori di fiori e frutta esotica e da note di agrumi. L’abbinamento ideale è con pinzimoni di verdure fresche di stagione, piatti delicati a base di carne o pesce, formaggi freschi a pasta molle e semplici dolci da forno.
La birra Ipa invece si distingue per i toni caldi e avvolgenti, e il gusto intenso e persistente; il colore giallo miele, la schiuma compatta e le note di pompelmo e frutta tropicale la rendono il perfetto accompagnamento per piatti di pesce, carpacci di carne o verdure, e formaggi molto stagionati.