Correre per un giusta causa, a favore della Fondazione Veronesi, solo per il gusto di correre, insieme alle amiche di sempre mi sembra un ottimo modo per trascorrere un sabato sera alternativo.
Dopo la Monza Resegone, riposo tassativo per almeno 10 almeno giorni. Queste le disposizioni di Coach Matteo, che fin dall’inizio non ha mai condiviso la mia scelta di fare quella gara. Questo era anche il mio desiderio, relax, ricarica, reset totale, perché davvero dopo la fatica della scorsa settimana l’ultima cosa che mi passava per la testa era quella di indossare le mie scarpe da running e correre.
Ne avevo avuto abbastanza, non solo della corsa, ma anche del periodo professionale particolarmente congestionato che mi aveva messo K.O., desideravo solo riposo, per un pochino, per qualche giorno almeno, giusto il tempo per rimettermi in sesto e riprendere con calma il tran tran quotidiano.
Poi mi arriva una mail di convocazione il martedì sera in Runbase per un provino per far parte della crew dei pacer della Lierac Beauty Run di sabato 25 giugno.
Colpita (nel mio Ego) e affondata. Io pacer in una gara a favore della Fondazione Veronesi? Sembrava una cosa cucitami addosso.
Neanche il tempo di rispondere alla mail che avevo già preparato la sacca.
Cosa è un PACER? Nel running il pacer è la persona che in gara fa l’andatura, a diverse velocità. Chi corre ti prende a riferimento per il tempo finale in cui ha deciso di chiudere la gara. I pacer sono vestiti con maglie diverse da quelle degli altri corridori, di solito in colori brillanti facilmente individuabili nel mucchio, con tempo finale scritto sulla schiena e palloncini colorati sulla testa.
Martedì non stavo nella pelle, alle 18.00 scatta l’ora, fuggo dall’ufficio abbandonando Mara nel mezzo della correzione di un comunicato stampa in inglese per l’imminente Pitti Bimbo. Rimugino tra me e me in metropolitana e un po’ mi pento di essere fuggita modello Cenerentola, ma Mara è in gamba ed è perfettamente in grado di cavarsela io… io sono pessima ma la testa era già in Runbase, è una occasione che non posso e non voglio perdere.
In pochi minuti ci sono, sempre bello arrivare in Runbase e trovare tante facce amiche, e iniziare quella che io definisco la mia vita parallela nel running, quella che da quasi 6 anni ho deciso di vivere quando esco dalla porta dell’ufficio, e mi lascio tutto alle spalle. Quella che mi da la forza, la sicurezza e l’entusiasmo di affrontare qualunque cosa bella o brutta ogni giorno.
Saluto, mi cambio e seguo le istruzioni e raccomandazioni di Gianluca e Michele per il set sui 2000 intorno all’Arena. Sono un po’ emozionata, io PR rodata, quando tengo a qualcosa mi emoziono come una bimba e di solito, non spiaccico parola, mi limito ad ascoltare. Presto fatto, dopo un’oretta circa, eccomi abile e arruolata per il sabato col tempo di 65 minuti sui 10 kilometri. Compagna di avventura: Veronica.
“Gli angeli dei nostri tempi sono tutti coloro che si interessano agli altri prima di interessarsi a se stessi.” Wim Wenders.
Ritrovo il sabato ore 18 all’ Arena Civica. Garmin al polso e tabella dei tempi sul giro in mano. Fare il pacer è bello ma non semplice come possa sembrare, devi sempre tenere un occhio all’orologio per assicurarti di essere in linea con la tabella. Sei un punto di riferimento al servizio degli altri, l’errore o lo sbaglio non sono contemplati.
Ben presto l’Arena si popola piano piano di persone con la maglietta rosa MIZUNO (sponsor tecnico) che caratterizza la gara, è un colpo d’occhio bellissimo ed emozionante.
La Lierac Beauty Run sta prendendo vita.
La Lierac Beauty Run, alla sua prima edizione è una corsa dedicata alle donne. Senza distinzione di età e di preparazione sportiva, perché la filosofia è quella di avere un momento per se stesse, per stare bene e per divertirsi insieme.
Possibile scegliere di correre o camminare 5 km o 10 km nel centro di Milano, per vivere la città come non è mai stato fatto prima con attività di animazione, musica, fitness e iniziative dedicate alla bellezza, alla cura della persona e dei capelli.
Una grande festa a cui hanno partecipato circa 2.123 runners in gara per la solidarietà, una parte dell’iscrizione infatti è stata donata a Pink is Good, ambizioso progetto promosso dalla Fondazione Veronesi per la lotto contro il cancro al seno.
I primi a partire alle ore 21 sono stati gli iscritti alla gara competitiva dei 10 kilometri. Un percorso che si è snodato lungo le vie cittadine nel cuore dello shopping milanese, illuminate dalle prime luci della sera. Castello Sforzesco, Brera, Montenapoleone, Piazza della Scala, Piazza S. Babila e ritorno all’Arena attraverso il parco Sempione.
Alle 21.10 ha preso il via la corsa non competitiva a passo libero di 5 kilometri aperta a tutti, adulti, ragazzi, bambini, cani. Il tracciato era leggermente diverso, ambientato per lo più, all’interno del Parco Sempione, luogo di culto di tanti runners milanesi.
Una gara che mi sono goduta per tutti i kilometri, dal primo all’ultimo, 10 kilometri trascorsi a ridere, scherzare, parlare con le ragazze che seguivano i miei palloncini, che chiedevano consiglio, altre che non chiedevano nulla, forse per timidezza, forse per timore reverenziale quando ci sentivano parlare delle maratone appena corse, forse perché troppo intente nello sforzo di correre, ci seguivano silenziose e non mollavano di un centimetro, sentivo dietro di me i loro passi e quando si facevano troppo pesanti o si trascinavano, mi giravo, controllavo che tutto fosse a posto, sorridevo e partiva la battuta o la parola di incoraggiamento.
Veronica più esuberante di me, non ha smesso un secondo di gridare, incoraggiare e spronare il gruppone rosa alle nostre spalle.
L’ingresso all’Arena e il giro di pista per tagliare il traguardo è stato uno dei momenti più emozionanti che abbia provato da quando corro, cosìi come le ragazze che ci hanno ringraziato con gli occhi lucidi, per averle portate fino alla fine, senza abbandonarle, a compiere tutti i 10 kilometri del percorso. Perché nella corsa a volte non è importante il numero dei kilometri percorsi, ma le emozioni che provi e se sei in buona compagnia, anche meglio.
Iniziare a correre 6 anni fa credo sia stata in assoluto una delle decisioni migliori della mia vita. Di questa cosa ne sono fermamente convinta e se questa mia passione mi permette di aiutare e trasmettere energia ad altre persone che si stanno avvicinando a questo sport, ne sono doppiamente felice.
Non bisogna essere campioni per essere dei runner, a volte basta il cuore e la volontà e la persona giusta che ti guidi nel percorso.
“Vivere, basta uno sguardo”. Il cielo sopra Berlino.