Mongol Rally_Italian Flaneurs Team 2016

Se scegli di partecipare a una gara che ha come sottotitolo ‘motoring stupidity’ ci sono due possibilità. O effettivamente c’è un problema oppure c’è il semplice desiderio di fare qualcosa di apparentemente stupido e cioè di profondamente antieconomico, assai meneghinamente discutibile e decisamente umano: salutare tutti e partire con amici omologhi alla scoperta di paesi dai nomi impronunciabili per vedere semplicemente cosa succede.

Questo è il Mongol Rally, la corsa che dal 2004 vede una sgangherata compagine di automobili rigorosamente di piccola cilindrata affrontare il percorso da Londra a Ulan Bator, capitale della Mongolia. A me sembra tanto di vedere Dick Dastardly e i suoi equipaggi sgangherati affrontare la grande corsa nei cartoni animati di Hanna e Barbera, solo che nel Mongol Rally non ci sono cattivi da sconfiggere ma solo chilometri da fare e 1000 euro in beneficienza da versare per partire. L’organizzazione ha scelto Cool Earth, ong che si occupa di difendere le foreste dal disboscamento lavorando insieme alle popolazioni locali, per destinare la quota di iscrizione.

Mongol Rally_Italian Flaneurs Team 2016
Mongol Rally_Italian Flaneurs Team 2016

I Flaneurs, l’equipaggio italiano in cui ci sia imbattuti, ha deciso di andare avanti a oltranza nella raccolta e di destinare tutta la raccolta oltre la quota di iscrizione a ‘Quelli che con Luca’, associazione che si dedica all’assistenza ai bambini malati di leucemia. A questo punto non resta che interrogare uno dei protagonisti, Massimiliano de Marco, su cosa si aspetta che si succeda su e giù per l’Eurasia e decidere magari di condividere tutto questo entusiasmo la sera di lunedì 11 luglio all’Item di via Pompeo Leoni, dove si terrà l’ultima festa pre-partenza, fra riti propiziatori, brindisi e crowdfunding.

Mongol Rally_Italian Flaneurs Team 2016
Mongol Rally_Italian Flaneurs Team 2016

Mongol Rally, Motoring Stupidity on a Global Scale. Come vi è venuto in mente? Come avete dato la notizia a colleghi e amici? C’è stata una reazione più buffa delle altre? “L’idea è stata mia, che avevo visto la partenza del rally da Milano 8 anni fa e da allora ho sempre sognato di avere il tempo per farlo. Lo scorso anno ho deciso di prendere un anno sabbatico licenziandomi dalla banca dove lavoravo, e ho subito pensato che fosse l’occasione giusta per farlo. Gli altri due matti non ci ho messo molto a convincerli. La reazione più comune (e ripetuta) è stata quasi sempre un lapidario “Ma voi siete matti”, condito però con tanta invidia”.

Perché ‘Flaneurs’? “In verità, perché quando dovevamo scegliere la team identity sapevo di non poter competere sulla goliardia con gente molto più giovane (e matta, anche se ci difendiamo bene) di noi. Per cui abbiamo scelto di puntare sul nostro essere italiani, amanti del buon gusto e delle cose belle. Il nome è stata una bella idea di Marco, perché richiama una figura che unisce estetica e contemplazione del viaggio”.

Mongol Rally_Italian Flaneurs Team 2016
Mongol Rally_Italian Flaneurs Team 2016

Cosa farete? Con che macchina correrete? Quale è la rotta? “Abbiamo un Suzuki Samurai dell’84, messo… così così. Facciamo la rotta sud, quella più lunga, che dopo i pit stop comuni in Europa ci porterà in Iran, Turkmenistan, Uzbekistan, Tajikistan con l’epica Pamir Highway (la seconda autostrada più alta al mondo, 4.000 metri), Kirghizistan, Kazakistan, Russia e Mongolia. Avendo una macchina che tocca si e no i 100km/h passeremo tanto tempo alla guida, e nessuno sa cosa ci può capitare. Alla fine uno dei motti del rally è “se niente è andato storto, tutto è andato storto”.

Ciascuno di voi e tutti insieme, cosa andate cercando fra Londra e la Mongolia? “Eh! Come ti dicevo, io arrivo da una decisione forte (licenziarmi) e da un anno sabbatico: non sono ancora in grado di dire se il rally sarà un nuovo inizio o una fine, per questa fase della mia vita. Marco e Massimo sono due viaggiatori incalliti, ma siamo tutti convinti che per stress fisico e tutte le cose inusuali con cui verremo a contatto, sarà un’esperienza difficilmente ripetibile. Se devo scegliere una cosa da dire tra quelle che cerchiamo… la bellezza, nelle sue forme meno ordinarie”.

Mongol Rally_Italian Flaneurs Team 2016
Mongol Rally_Italian Flaneurs Team 2016

Il Mongol Rally ha un importante obiettivo di charity, quale? “È obbligatorio raccogliere almeno 1.000 sterline di beneficenza per partecipare, e questa parte obbligatoria l’hanno già versata per noi due sponsor, Unendo Energia e Ubisoft Italia. Noi siamo attivi per raccogliere la cifra più alta possibile da destinare a Quelli che con Luca, una Onlus che raccoglie fondi per la ricerca sulla leucemia infantile. Lo facciamo in due modi: online, con un crowdfunding (https://gogetfunding.com/flaneurs-mongol-rally-2016/) che ha ricompense con del materiale donato da Womo/Bullfrog, e con delle feste in cui vendiamo le nostre (belle, devo dire!) magliette e in cui i partecipanti possono bere un cocktail destinando una parte in beneficenza”.

Come facciamo per aiutarvi? “Beh, sicuramente seguendoci e facendoci seguire da più persone possibile su tutti i social, a cominciare da Facebook (Flaneurs – Gentiluomini di strada) e Instagram (flaneurs_gds), ma anche su Twitter (@it_flaneurs) e sul sito www.italianflaneurs.com. E poi, ovviamente, partecipando al crowdfunding o alla nostra festa pre-partenza, l’11 Luglio all’Item di via Pompeo Leoni”.