Per l’occasione sono arrivati ad incontrare i giurati Marco D’Amore, Salvatore Esposito, Cristiana Dell’Anna, Cristina Donadio, Marco Palvetti, Fabio De Caro e Carmine Monaco.
“Giffoni è l’alternativa al male” dice Cristiana Dell’Anna, la Patrizia della serie. “Quel che frega le persone che vivono in contesti disagiati è il non avere altra scelta. Ma quel che fate qui è una grande alternativa, da non farsi scappare”.
Di fronte alle polemiche di quanti vedono in Gomorra solo la rappresentazione del male, Marco Palvetti replica che “i ragazzi hanno invece saputo riconoscerne la qualità, la nostra onestà nel rappresentare una realtà che va oltre la serie”. “Gomorra esiste perché c’è la camorra, non il contrario” ha ricordato Cristina Donadio, la spietata Scianèl, che esorta il pubblico a non considerare simboli i personaggi della serie. “Non si meritano i vostri selfie, sono il male. Considerateci dei fumetti, non degli eroi” aggiunge Donadio, cui fa eco Palvetti: “Tra di noi non c’è nessun personaggio positivo. Un uomo che uccide la moglie o uccide un bambino è un uomo già morto”.
Ai tanti che in Campania si sono schierati contro la serie, Esposito replica: “Nessuno dice che Gomorra è un indotto importante: giriamo per 9 mesi di fila, con investimenti di 16/18 milioni di euro che portano lavoro. Ma questo non fa notizia: in Italia fa notizia il vibratore di Scianel”.
L’invito che arriva da cast è quello di imparare ad andare dentro le cose, come invita a fare Gomorra, senza lasciarsi trascinare dalla polemica facile. “Quelli che si indignano per Gomorra magari sono gli stessi che non raccontano quello che hanno visto al parco Verde di Caivano dove è morta la piccola Fortuna”, conclude De Caro, con Esposito che aggiunge “O sono i politicanti che preferiscono indignarsi per una serie e far finta che il resto non esista”. Gomorra appassiona, non solo sullo schermo.
“Molti pensano che la serie crei falsi miti. Trovo invece che Gomorra sia catartico: conoscere il male ci permette di liberarcene”: Cristiana Dell’Anna approfitta delle domande dei giurati Generator per ribadire il valore culturale e narrativo della serie Sky che ha diviso l’opinione pubblica e conquistato la critica.
Sono stati gli attori sul palco ad applaudire i ragazzi in platea, non senza emozione: “Sapete che fate quasi paura?”, dice Fabio De Caro e suona quasi ironico per lo spietato Malammore.
“Il lavoro dell’attore non è far amare il personaggio, è rispettarlo” sottolinea Marco Palvetti, alias Salvatore Conte uscito di scena nella seconda stagione: “Il suo punto debole è stato l’amore, che non poteva vivere come avrebbe voluto”. Ma Ciro Di Marzio è davvero ‘Immortale’ per gli sceneggiatori? “Gomorra è un campo minato; è un progetto così ampio che va oltre i suoi personaggi. È un racconto epico, perfetto per Napoli. Per Ciro, però, l’Immortalità è una condanna: lui è già morto dentro, prima con l’omicidio della moglie e poi con la morte della figlia – spiega Marco D’Amore – Come sono riuscito a girare le ultime scene della seconda stagione? Non so cosa voglia dire perdere un figlio e a dir la verità non mi piace parlare del mio lavoro sul personaggio. Voi spettatori dovete godere del risultato. C’è però una parte della vita di Ciro che il pubblico non conosce e che racconta molto di lui: a 10 anni, pochi meno di quelli che avete voi, si ritrova sotto un tavolo a chiamare terrorizzato mamma e papà durante la devastante scossa del Terremoto del 1980. Non sapeva ancora che i suoi genitori erano morti: da lì inizia la sua formazione criminale. All’orfanotrofio conoscerà il gruppo che lo accompagnerà negli anni successivi”.
Cosa avverrà nella terza stagione? “La destinazione di Gomorra la decideranno gli sceneggiatori” dichiara Cristina Donadio – confermata nel cast della terza stagione con Dell’Anna, De Caro e D’Amore, tutti sul set in autunno. “Ciro e Genny si rincorrono, forse andando verso un progetto comune. Ma s’adda aspetta’ la terza stagione” chiosa D’Amore in dialetto. Prima di lasciarli al Blue Carpet, spazio alla consegna dell’Explosive Talent Award a De Caro, Dell’Anna e Donadio, del Best Talent Award a Marco D’Amore e del Giffoni Experience Award a Salvatore Esposito e Marco Palvetti, che rivolge ai ragazzi l’ultima esortazione: “Con le vostre scelte potete cambiare le regole del mercato. Non perdete quest’occasione”.