Nizza per me è casa da sempre. Ci ho fatto l’ultimo anno di liceo, trascorso tra le vacanze più belle, ci vado nel weekend appena riesco a sganciarmi dal lavoro presto. Nizza è il mio piccolo angolo di paradiso, il mio rifugio dove ritrovo dolci ricordi, gli amici e persone a me care.
Nizza per me sono le corse mattutine all’alba e le passeggiate con gli amici dopo cena, le code per pranzare al Cafè de Turin col bicchiere di vino bianco in mano, la crèpe mangiata sulle sedie a sdraio del Negresco di nascosto dai bagnini. Nizza è la spensieratezza a tre ore da Milano e il ritorno all’infanzia.
Alla luce di quanto successo di recente, mi piace ricordare oggi la mia Prom Classic del 2015.
Correre una 10 kilometri proprio sotto casa, ha un che di fantastico, quindi quando Rossana mi ha chiesto se la volessi accompagnare non ci ho pensato due volte ad accettare. Da lì a coinvolgere Luca e Raffaella il passo è stato breve, fin troppo facile con la prospettiva di un week end a Nizza a gennaio che capita giusto giusto al rientro dalle vacanze natalizie.
La Prom Classic segna l’inizio dell’anno delle attività agonistiche, di solito si corre entro le prime due settimane di gennaio quando a Nizza di solito c’è un clima primaverile che ti fa dimenticare di essere ancora nel pieno dell’inverno. 10 kilometri intervallati da bande di gruppi musicali di ogni genere, da correre sulla Promenades des Anglais tra palme, hotel a cinque stelle, gente che applaude dalla strada e dai balconi della abitazioni private. Uno spettacolo. Cosa chiedere di meglio?
Un sogno, una giusta alternativa ai parchi di Milano. La Prom Classic è sponsorizzata da Kalenji, in Italia marchio ancora di nicchia, in Francia un vero colosso. I prodotti Kalenji sono venduti da Decathlon, un network di insegne e di marche innovativi per il diletto di tutti gli sportivi. Sempre amato soprattutto per i prezzi contenuti. Ci andavo ogni volta che capitavo in Francia quando ancora in Italia Decathlon non aveva aperto punti vendita.
Oggi circa 70.000 collaboratori che vivono quotidianamente una idea comune che è quella di rendere accessibile al più grande numero possibile di persone il piacere ed i benefici dello sport. In tutti i Paesi in cui sono presenti, condividono una cultura aziendale forte ed unica, rafforzata dai due valori solidi che sono la vitalità e la responsabilità.
Da Decathlon l’innovazione è al centro di tutte le attività: dalla ricerca alla vendita, passando per la concezione, il design, la produzione e la logistica. Un mix vincente che porta a realizzare dei prodotti tecnici, belli e semplici, a prezzi più che accessibili. Prodotti che si rivolgono a tutti gli appassionati, dai principianti ai più esperti. Noi quattro, grazie a Rossana e al loro ufficio stampa, nel 2015 siamo stati ospiti Kalenji. E come ogni presentazione che si rispetti, prevede una conferenza stampa per conoscere i prodotti, in questo caso scarpe da running, fare due battute con gli atleti/ambassador rappresentanti del marchio, fare #, post, foto social, cena e gara.
Il clima è allegro e conviviale nonostante, il fatto che, pochi giorni prima ci sia stato l’attentato alla redazione di Charlie Hebdo a Parigi. La tristezza e l’ amarezza aleggia per tutta la Francia e non solo. Ma Nizza ha questa caratteristica, almeno per me, ti da l’impressione di vivere un sogno, in un paese parallelo in cui vedi tutto bello, anche se sul tetto ci sono i cecchini che controllano la situazione, che il runner in coda vicino a te per ritirare i pettorale è in realtà un poliziotto in borghese e che i francesi, oh il popolo francese ha quella dignità di fronte al dolore e quella forza di reazione data dall’unione e dal nazionalismo che ho sempre invidiato.
Io, Raffaella, Luca e Rossana socializziamo, beviamo, proviamo le scarpe da corsa, ci godiamo il tramonto dalle finestre e già pregustiamo la gara del giorno dopo. Incredibile, non vediamo l’ora ci infilarsi le scarpe da running e correre. La passione unisce le persone più improbabili, e diverse, la passione ti fa conoscere persone di ogni nazionalità, ti aiuta ad aprire la mente e mai come oggi sono convinta del fatto che iniziare a correre è stata una delle idee che più brillanti che potessi avere. Peccato non averci pensato prima!
La serata passa veloce tra una cena a base di sushi e una crepe nella città vecchia. Quattro chiacchiere e nessuno ha voglia di andare a dormire forse per non perdere quel momento magico e irripetibile. Ci trasciniamo da una stanza all’altra e da un salottino all’altro della hall, poi alle fine verso le 2 crolliamo. Tempo di riposare. Domani ci aspetta una gara, un’altra giornata intensa.
L’ i-phone di Raffa suona poco dopo l’alba, sbircio dalla finestra, il sole è già alto fuori e i rumori della città che si anima e prende vita ci hanno svegliate prima del suono della sveglia. Nizza ci regala un’altra giornata fresca di sole e di cielo turchese.
In silenzio ci prepariamo ognuna nel proprio angolo di camera. La domanda del giorno è correre con maglia a maniche corte e braghette oppure maniche lunghe e pantaloni tre quarti? Memori di altre gare e del fatto che l’abbigliamento deve essere quello di 10 gradi in più rispetto alla temperatura esterna (#comedicegreta), optiamo per maniche corte e shorts. Pochi minuti e siamo sulla linea di partenza. Aleggia una strana atmosfera, una sorta di timore riverenziale per quanto successo, ma al tempo stesso allegria e voglia di reagire, mi guardo in giro tutti o quasi hanno al braccio o sulla maglietta la scritta Je Suis Charlie. Alzo la testa e dai balconi la gente nonostante l’ora presto è alle finestre per incitarci e per supportarci, sorrisi, mani che battono, bandiere francesi, scritte Je Suis Charlie, ho i brividi non per il freddo ma l’emozione, mi sento parte di un qualcosa di importante, di un pezzo di storia di questo paese da anni devastato dalla violenza degli attentati, ma sempre con una gran voglia di reagire e di non arrendersi.
Il minuto di silenzio e il suono della marsigliese mi fanno venire un groppo in gola, cerco di trattenere le lacrime dall’emozione, da dietro gli occhiali da sole guardo i miei compagni di avventura, anche loro sono visibilmente emozionati, non servono parole, basta uno sguardo a volte per capire quello che le parole non sanno esprimere. Ci stringiamo in cerchio, un abbraccio e poi via lo scoppio del cannone che ha un non so che di grottesco e la gara parte. Pochi metri e la tristezza vola via insieme all’emozione, corriamo piano, compatti, vogliamo che questi 10 kilometri durino all’infinito, il sole tiepido ci riscalda, il tifo della gente entra fin dentro al cuore e ci da forza ed entusiasmo, la musica, le palme alte sopra di noi, il colore blu del mare, il profumo della salsedine che ci invade, la Promenades des Anglais solo nostra, di noi runner per un giorno intero protagonisti assoluti. Senza traffico, senza caos, solo pace, perfino i cattivi pensieri volano via e lasciano spazio alla spensieratezza e alla tranquillità del momento.
Tagliamo il traguardo dei 10 kilometri in poco più di 1 ora, tutti insieme compatti cosi come eravamo partiti, con un sorriso da guancia a guancia. I bimbi ci mettono la medaglia al collo, la gente che applaude, il cuore che batte forte e finalmente possiamo toglierci le scarpe e assaporare da vicino il profumo del mare mentre le endorfine iniziano ad entrare in circolo.
Sono 10 kilometri, “solo” 10 kilometri di cui ricordo ogni singolo istante come fosse ieri. Con Raffaella, Rossana e Luca abbiamo corso insieme mille altre volte, non solo maratone un numero infinito di gare, ma nessuna mi ha segnato e mi ha dato cosi tante emozioni come quella Prom Classic del 2015 corsa quasi per caso… Nemmeno i 16 Euro per un cappuccino che abbiamo pagato in albergo!!!
“Io corro perché è la mia passione, e non solo uno sport. Ogni volta che esco, io so perchè sto facendo ciò che sto facendo e sono già concentrato sul posto speciale dove troverò la pace e la solitudine. Correre, per me, è molto più di un esercizio fisico, è una ricompensa speciale per la vittoria!” (Sasha Azevedo)
Il significato di cosa sia la vittoria spetta solo a te. (Greta)