Smateria è una bella sorpresa. La scopriamo già grande: oggi la produzione di questa collezione di borse e accessori occupa ben un centinaio di donne di Phnom Penh, capitale della Cambogia, e dintorni, festeggia il decimo compleanno ed è distribuita in 15 Paesi nel mondo.
La storia di Smateria è quella di una promessa già mantenuta, con tutta l’aria di voler alzare ancora l’asticella, perché Elisa e Jennifer, le fondatrici, ci hanno preso gusto a dare alle donne la possibilità di un lavoro dignitoso, conciliabile con la cura della famiglia e capace di renderle più libere e indipendenti. In più, le borse di Smateria sono indiscutibilmente belle e, come dire, quasi sfacciate nell’allegra esibizione delle loro qualità: ecologiche e sostenibili, sono create a partire da materiali poveri o di scarto, come le coloratissime reti utilizzate tradizionalmente per la pesca e l’agricoltura o gli scampoli di pelle scartati dalle aziende o semplici buste di plastica di colore nero. Resistenti e rifiniti in ogni dettaglio, le borse e gli accessori di Smateria sono belli e buoni e ci portano alla scoperta di un Paese in piena rinascita, con tanta voglia di bellezza.
Cosa vuol dire nel concreto fare impresa sociale? Quale è la molla che permette di passare dalle parole ai fatti? “Fare impresa sociale significa lavorare mettendo di fronte a sé diversi obiettivi. Si parte dall’idea di condividere una parte del profitto per il benessere dei dipendenti, per la loro crescita professionale e personale. (nido e scuola aziendale gratuiti, training, sostegno al risparmio ecc). Segue la creazione di un ambiente di lavoro stimolante e “allegro”, dando la possibilità di scambio di mansioni e orari e flessibilità al lavoro, organizzando incontri regolari con i dipendenti e dando un’attenzione particolare alla loro situazione familiare, creando un contatto diretto con ciascuno in una logica che potremmo definire di team building. Per noi due in particolare in Cambogia, come straniere, l’obiettivo ultimo è di contribuire a formare un gruppo di professionisti del settore che siano in grado, un giorno, di essere eccellenti manager delle loro proprie imprese”.
Vi definite ‘due italiane di Phnom Pehn’, cosa significa per voi la Cambogia? Quali sono i tratti irresistibili di questo Paese? Jennifer: “Risiedo a Phnom Penh da ormai 15 anni e per me la Cambogia e’ praticamente casa. I miei figli stanno crescendo qui, Smateria è nata e sta crescendo qui. Questo è e rimarrà per sempre un posto magico per me! Penso di avere il privilegio di assistere, e in qualche modo di essere parte, di un periodo storico unico. La Cambogia si sta sviluppando in maniera rapidissima – sebbene la trasformazione sia concentrata molto di più nei centri urbani e nei luoghi di maggior interesse turistico piuttosto che nelle campagne – e l’energia positiva di tutti questi cambiamenti si respira nell’aria. La guerra civile appartiene al passato, e la Cambogia ha voltato pagina e guarda al futuro. Uno dei tratti irresistibili di questo paese è naturalmente la sua bellezza, dai magici Templi di Angkor agli spettacolari paesaggi della semplice vita di campagna! Quello che però rende davvero speciale la Cambogia secondo me è la sua gente, ancora così ospitale e sorridente nei confronti degli stranieri e ancora cosi legata alle tradizioni della sua terra”. Elisa: “Io ho lasciato la Cambogia da un po’ ma ci torno regolarmente per lavoro. Questo paese ha un’importanza fondamentale per me in quanto è legato alla nascita (e allo sviluppo) del nostro progetto ed è diventato oggi la mia seconda casa. Una casa dove colori, sorrisi, bellezza ed eleganza si mescolano con rumori di moto che passano, odori di mercato e polvere di cantieri in costruzione. Una casa piena di irresistibili contrasti e fonte infinita di ispirazione”.
Come sono nate le borse e gli accessori S-Materia? Chi lavora con voi oggi? “Smateria è nata dal nostro incontro: Elisa già cuciva in casa ogni sorta di materiale, ci siamo incontrate durante un party per mamme con bimbi piccoli. Abbiamo cominciato a restaurare un garage per trasformarlo in bottega artigiana, all’inizio con 5 dipendenti. (4 dei quali sono oggi parte del nostro top management). Io, Jennifer, mi sono occupata dell’amministrazione, del marketing e del commerciale ed Elisa dello sviluppo prodotto, del sourcing e del personale. In 10 anni, questa bottega è cresciuta ed è oggi un workshop dove lavorano oltre 100 dipendenti. Gestisco 15 distributori all’estero e 4 negozi monomarca in Cambogia, oltre ad occuparmi dell’amministrazione e del commerciale. Elisa è tornata a vivere in Francia ma si occupa ancora, come consulente, del personale e dello sviluppo del prodotto. Le borse sono nate seguendo i materiali. La ricerca su materiali riciclati (plastica, cartoni di succhi, scampoli industriali della pelle) e poveri (la rete da pesca) ha condotto alla creazione di borse e portafogli. Smateria significa trasformazione: prendere un materiale, riciclato e non, utilizzato in origine per altri scopi, e trasformarlo in borsa e accessorio di moda. La qualità estetica e tecnica degli accessori è cresciuta, giorno per giorno, grazie al lavoro di un team che ha contribuito alla crescita del livello dei nostri prodotti e ci ha permesso di farci riconoscere come azienda di moda anche all’estero. Dietro alla borsa smateria c’è un lavoro certosino dell’ufficio sviluppo del prodotto, del gruppo produzione, del team del controllo qualità, del dipartimento commerciale e marketing e di tutti gli altri che partecipano quotidianamente al nostro progetto. Siamo in oltre 100 persone ma pensiamo con una testa sola. La più grande vittoria, in 10 anni di lavoro, è di riuscire a comunicare con i nostri collaboratori senza doverci spiegare”.
Quali sono le materie prime che utilizzate e come raccontano la Cambogia? “La ‘materia prima’ di Smateria è stata scelta dai nostri clienti: la rete da pesca usata nel sud-est asiatico. In realtà questa rete è in Cambogia utilizzata per scopi molteplici: la si ritrova stesa sui bordi della strada coperta di riso messo a seccare come nei cantieri in costruzione per filtrare la sabbia o nelle campagne per proteggere il bestiame dagli insetti…. I colori principali di questa rete sono solo 6 ma siamo riuscite nel tempo ad ottenere un range vastissimo di tonalità sovrapponendo diversi materiali. Altro materiale sono le buste di plastica nere: lavoriamo con un gruppo di donne residenti in un villaggio di sfollati all’esterno della capitale. Lina, la nostra decana, passa una giornata a settimana con queste donne portando nuovi prototipi e insegnando loro come lavorarli ad uncinetto o a maglia. I pezzi finiti vengono mandati in produzione e assemblati. Sono arrivati poi gli scampoli industriali della pelle, si tratta di pezzettini che vengono scartati dal taglio di una fabbrica di divani che produce in Cambogia: li recuperiamo, li tagliamo, smussiamo gli angoli e li assembliamo ogni anno in modo diverso creando pezzi originali. Lavorare la pelle è la nostra sfida più recente ma riusciamo a progredire, giorno per giorno, grazie all’entusiasmo del nostro team”.
Chi crea lo stile? Dove e come sono vendute le borse e gli accessori S-Materia? Quali Paesi dimostrano di apprezzare di più la vostra idea? “Le borse vengono create da me, Elisa, ma è Jennifer, con la sua esperienza commerciale e con il suo gusto per i colori, a dare il tocco ultimo per riuscire ad ottenere un accessorio “ad hoc” vendibile in paesi diversi e con esigenze diverse. Le borse sono vendute in 15 paesi e in 4 negozi monomarca in Cambogia”.
‘Immaginare è andare oltre quello che vedi’, vale per il riuso di determinati materiali ma anche come strada perché le donne cambogiane possano sperare e immaginare un futuro migliore? Ha senso parlare di futuro migliore? “L’87% dei nostri dipendenti sono donne, la maggioranza delle quali ha meno di 30 anni. Smateria è nata dall’idea di due mamme che hanno sempre voluto mantenere il loro ruolo e crescere di persona i propri figli e hanno impostato in modo naturale la loro attività creando una struttura in grado di accogliere non solo i propri dipendenti ma anche i loro figli. Il nostro nido e asilo sono cresciuti con noi e siamo riusciti a rendere il “piano scuola” in grado di accogliere anche i bambini e ragazzini più grandi per il dopo scuola. Le mamme lavorano sapendo che il loro figli sono a fianco e pranzano con loro. Le donne di Smateria sono indipendenti e libere. In un paese in cui il matrimonio e la maternità segnano per molte la fine di una carriera professionale, lavoriamo oggi con professioniste in grado di mantenere la loro famiglia, essere madri e ancora investire i loro risparmi per acquistare una casa. Passo a passo, viviamo la crescita di queste donne e ne siamo estremamente orgogliose. I mercati esteri con cui lavoriamo meglio al momento sono il Giappone, gli USA, la Korea. A seguire Hong Kong, Nuova Zelanda, Australia ed Indonesia. Vogliamo tuttavia ringraziare di cuore tutti i nostri distributori europei, in particolare Italia, Germania e Olanda, per l’impegno che stanno dimostrando in questo difficile periodo economico che il nostro continente sta vivendo”.