Dopo Bologna (dov’è nata), Firenze e Torino, la pizzeria dei fratelli Matteo e Salvatore Aloe è pronta a conquistare anche Milano.
A pochi passi dalla fermata “Isola” della metropolitana, all’interno di uno spazio davvero suggestivo come il Circolo Filippo Sassetti, l’eleganza retrò dei locali meneghini di un tempo e circa 80 posti a sedere sono pronti ad accogliervi per farvi gustare una pizza diversa dal solito.
Cosa distingue Berberè dalle altre centinaia di pizzerie in città? La maturazione naturale (il processo di maturazione dell’impasto dura almeno 24 ore), le farine semintegrali biologiche macinate a pietra di grano, enkir, kamut, segale e mais per conservare vitamine idrosolubili, fibre e oligoelementi, e soprattutto l’idrolisi degli amidi , ossia il metodo di fermentazione privo di lievito, che aiuta la digeribilità della pizza.
Una lavorazione non sottile dell’impasto, che permette un pieno sviluppo degli alveoli, e l’utilizzo esclusivo di ingredienti stagionali completano l’esclusività della pizza Berberè.
E poi la caratteristica più distintiva: la pizza viene servita tagliata in 8 fette con il condimento su ogni singola fetta, per un perfetto equilibrio tra base e farcita.
“Ci siamo dedicati a una ricerca della qualità dalla farina alla tecnica dell’impasto, dal pomodoro all’olio d’oliva, dall’architetto al cameriere (…) cercando sempre di innovarci e migliorare, senza fermarsi, con l’obiettivo di dare a tutti la possibilità di godere di una pizza buona, sana e attenta al modo in cui viene prodotta. (…) Gestire in maniera diretta più locali ci aiuta anche a organizzare la logistica di piccoli produttori, senza rinunciare a fantastici ingredienti”.
Racconta così Matteo Aloe la nascita e lo sviluppo della sua “creazione”, un’idea nata nel 2010 per rielaborare la pizza valorizzandone l’artigianalità, attraverso un lavoro di ricerca, di studio degli impasti, di sperimentazione delle farine e di utilizzo di materie prime d’eccellenza come il Pomodoro di Torre Guaceto (Brindisi), il Fiordilatte della Puglia Querceta, le carni della Macelleria Zivieri (Bologna), l’origano direttamente da un piccolo produttore calabro e le farine semintegrali selezionate con Alce Nero, che collabora al progetto fin dall’inizio.
Diciamo che la pizza Berberè rientra in quella nuova categoria sempre più diffusa, soprattutto al nord, di “naturale e digeribile” ma super gustosa con prodotti biologici, stagionali, spesso appartenenti a presidi Slow Food.
Nel menu dei classici intramontabili Berberè: Acciughe di Cetara, pomodoro e origano, Salsisccia di Mora Romagnola, pomodoro, pecorino romano, semi di finocchio, la Speck, gorgonzola, noci, miele di acacia e fiordilatte e la delicata Prosciutto crudo S. Daniele, burrata, olio all’arancia e fiordilatte.
E poi le pizze stagionali coma la Barbabietola in crema, porri saltati e olive o Zucca cotta al forno, funghi di bosco saltati, parmigiano reggiano, fiordilatte e olio alla salvia.
Nell’attesa della vostra pizza ci sono anche i “cicchetti”, piccoli antipasti come olive di Cerignola, un piatto di burrata, acciughe e origano, una crema di zucca con funghi e olio piccante, il crostino con ‘nduja di Spilinga o ancora tomino, speck, composta di pere e aceto balsamico.
E non si può concludere una cena senza dolce. Adesso per esempio potete trovare il semifreddo di nocciole e salsa ai lamponi, il sorbetto di mela verde e zenzero, la mousse alla vaniglia con biscotto di castagne e composta di mirtilli. Vini biologici e birre artigianali completano il menù.
Tutto questo però, come potrete immaginare, ha un costo e i prezzi non sono propriamente da pizzeria ma se si vuole l’eccellenza degli ingredienti… Per darvi un’idea la basica Pomodoro, aglio, prezzemolo costa 6,50 €, la margherita di bufala casertana 8,50 € e un super classico come la Prosciutto crudo di Parma, squaquerone, olio all’arancia e fiordilatte 14 €.
Info:
Dove _ Via Sebenico, 17 Milano (zona Isola)
Quando _ Lun-Ven 19-23.30; Sab-Dom 12.30-14.30 | 19-23.30