Da alcuni giorni la storia del Samsung Galaxy Note 7 si è ufficialmente conclusa con un comunicato dell’azienda coreana.
Gli utenti che l’hanno acquistato sono stati invitati a non utilizzare più il phablet e a restituirlo, sia nel caso in cui si trattava del modello originario sia del modello dato in sostituzione del precedente. Il rischio che la batteria del Samsung Galaxy Note 7 potesse provocare surriscaldamenti, esplosioni e conseguenti incendi era troppo alto e metteva seriamente a rischio l’incolumità delle persone che ne erano in possesso.
Per tale motivo Samsung ha deciso di richiamare in maniera definitiva tutti i modelli di Samsung Galaxy Note 7 venduti, invitando gli acquirenti a riportarli indietro e a sostituirli con altri smartphone. Il comunicato ufficiale dell’azienda è stato dunque il capitolo finale di una storia che non è partita nel migliore dei modi e che si è conclusa con un esito a cui Samsung adesso cercherà di porre rimedio nel migliore dei modi.
Samsung Galaxy Note 7: gli episodi che hanno portato allo stop
I problemi dell’ultimo phablet di casa Samsung si sono verificati praticamente sin da subito, tant’è che l’azienda è stata costretta ad effettuare un primo richiamo dei dispositivi difettosi e a sostituirli. Una mossa che però non pare essere servita, in quanto anche i modelli forniti in sostituzione avrebbero presentato i medesimi inconvenienti: la batteria avrebbe potuto provocare esplosioni.
Molti acquirenti hanno postato sul web vere o presunte foto di Samsung Galaxy Note 7 andati letteralmente in fumo. Alcuni avrebbero anche denunciato episodi di incendio (come il proprietario di una Jeep, negli Stati Uniti, andata distrutta, pare, a causa dell’esplosione del Galaxy Note 7). Persino le compagnie aeree sono arrivate a vietare l’utilizzo e il caricamento dei Galaxy Note 7 a bordo dei velivoli, dopo che un episodio aveva fatto scattare l’allarme sicurezza sui voli. Insomma, una serie di sfortunati eventi che ha condotto Samsung a mettere la parola fine al ciclo vitale del phablet.
Samsung Galaxy Note 7: cosa deve fare chi l’ha acquistato
Chi ha acquistato il Samsung Galaxy Note 7 deve semplicemente restituirlo. Negli Stati Uniti Samsung ha fornito ai proprietari del phablet un apposito kit di sicurezza per il reso (in Europa pare di no, almeno per il momento). E per quanto riguarda l’Italia? A tal proposito Samsung ha rilasciato una nota ufficiale in cui si legge che la presenza del Galaxy Note 7, nel nostro Paese, dovrebbe essere assai limitata e quindi il problema interessare un numero molto ristretto di persone. Il fatto è che in Italia il phablet non era stato ancora diffuso capillarmente e che solo quattromila modelli – di cui duemila effettivamente distribuiti – erano stati preordinati. Chi dovesse esserne in possesso però, è stato invitato a restituirlo e a scegliere altro modello.
A quanto pare Samsung offrirà anche un incentivo a coloro che vorranno sostituire il Galaxy Note 7 con altro modello Samsung. Negli Stati Uniti si offrirà una somma di cento dollari mentre lo stesso incentivo si abbasserà a venticinque dollari nel caso in cui gli acquirenti decidano di comprare modelli di altre marche.