Certe passioni riescono ad avvicinare persone agli antipodi. Questo è quanto accade in Genius, l’esordio registico di Michael Grandage tratto da L’Editor dei Geni, la biografia che A. Scott Berg ha dedicato alla figura rivoluzionaria di Max Perkins.
Max Perkins, un editor rivoluzionario
William Maxwell Evarts Perkins, per esser precisi, interpretato da Colin Firth. Un uomo che, negli anni Venti del secolo scorso ha scoperto e deciso di pubblicare scrittori come illustri come F. Scott Fitzgerald ed Ernest Hemingway. Un uomo che ha letteralmente ridefinito il concetto di editor, andando oltre al ruolo di semplice correttore di ortografia e grammatica. Oltre ai refusi, Perkins trovava il talento. Un editor moderno, capace di relazionarsi con lo scrittore, non più visto solo come un fabbricatore di parole, ma come un’anima da accompagnare, soprattutto nei momenti difficili, da stimolare, con la quale discutere, ma anche rilassarsi, confidarsi e scherzare.
Thomas Wolfe, uno scrittore prolifico
Thomas Wolfe, che ha il volto di Jude Law, è senza dubbio meno conosciuto rispetto agli altri due colossi sopracitati. Eppure, grazie ad un talento irrefrenabile unito e ad una personalità esuberante, riscosse fama e successo sin da giovane. Uno scrittore prolifico, capace di scrivere Angelo, Guarda il Passato e Il Fiume e il Tempo, che dedicò proprio a Perkins, l’uomo che gli cambiò la vita, dandogli una possibilità che il resto del mondo non voleva concedergli.
Max e Tom, due poli opposti
Max Perkins era un editore Yankie, conservatore, riservato e signorile mentre. Thomas Wolfe era un ‘cavallo pazzo’ della Nord Carolina. Completamente agli opposti, i due sviluppano una delicata e complessa amicizia. Una relazione irrefrenabile e in continua trasformazione, che cambierà per sempre le loro vite. Due uomini brillanti e totalmente diversi, uniti solo dalla passione per la creatività e la letteratura. Perkins con Wolfe è andato oltre al ruolo di editor: è stato suo amico, suo consulente sentimentale, suo psichiatra e, ovviamente, suo supporto economico. Del resto è proprio qui che si spiega il titolo del film: Genius, nella definizione latina, si riferisce a una divinità custode, che veglia su di una persona.
Le donne abbandonate
Quando la loro frequentazione diventò totalizzante, a soffrire maggiormente furono le rispettive compagne: quella di Tom, Aline Bernstein (Nicole Kidman), une delle più note costumiste teatrali dell’epoca, possessiva, ferrea e gelosa; quella di Max, l’altrettanto affermata artista Louise Suanders (Laura Linney), che per il marito sacrificò molto di se stessa. Ma del resto quando Perkins e Wolfe collaborarono, diedero vita a qualcosa d’immortale: quei capolavori della letteratura che rimarranno per sempre.