Incontro per la prima volta Francesco Morello, detto Frank (ma non c’entra con il quasi omonimo brand) al velodromo Parco Nord, appostato nella curva per catturare espressioni e prestazioni dei suoi amici in pista. E naturalmente scatta subito in me la voglia di approfondire la sua passione per bicicletta e fotografia…
Quando hai iniziato a fotografare i ciclisti? Cosa ti piace di loro?
Non da moltissimo, saranno un paio d’anni. Mi sono avvicinato al tema grazie al Team Army of Two, che sono tutti miei amici. Mi hanno introdotto loro al ciclismo e adesso ho anch’io una scatto fisso.
Quindi sei anche tu un ciclista?
Sì, non proprio come loro perché io non ho una scatto fisso di particolare costo, però…
…però pratichi anche tu, quando non devi fare le foto
quando non devo fare le foto giro anch’io… al Velodromo nel Parco Nord, in città, con la mia bici, giriamo sempre insieme
senza freni, naturalmente…
senza freni no, io ne ho uno davanti, per sicurezza. Ma ho imparato anch’io a skiddare come dicono loro…
Sì, la skiddata è pazzesca, a me è capitato di farla involontariamente sui binari… molto scenografico, se non si cade spaccandosi la faccia! Parlando del tuo stile in fotografia cosa ti piace di più dello scatto dedicato al ciclismo: mettere in risalto la performance, lo sforzo o cogliere dettagli che narrano il contesto?
Diciamo che dipende dall’occasione. Sono più per i dettagli quando porto con me un obiettivo più spinto, uno zoom a profondità di campo maggiore che permette appunto di cogliere i dettagli. In generale però mi colloco a metà strada, mi piace fotografare sia il contesto sia le espressioni dei ciclisti mentre corrono.
Di solito dove trovi i tuoi soggetti? Segui eventi urbani tipo il Red Hook o hai fatto anche trasferte per L’Eroica o il Giro d’Italia?
Purtroppo non ho ancora avuto occasione di spingermi fuori per eventi ciclistici. Prossimamente però il Giro tornerà a Milano e non me lo perderò senz’altro.
Bianco e nero o colore?
Mi sa che sono di più per il bianco e nero. Mi dà più soddisfazione, ha più impatto…
Sì, noto infatti che tendi a scaricare i colori e ad avere un approccio più “grafico alla foto”
In generale i fotografi si dividono in due correnti: o la manipolazione o lasciare lo scatto pulito così come esce dalla macchina. Io preferisco lavorare di post produzione: la amo. Grazie a Photoshop riesco a tirare fuori quello che voglio veramente.
Quando secondo te una foto è riuscita e puoi dire “ecco ci siamo”?
Lo scatto già in partenza deve essere buono, deve avere una composizione giusta e deve darti qualcosa, un’emozione… Un foto riuscita è per prima cosa la somma di questi due elementi.
E poi?
E poi tutto ciò che manca lo si aggiunge in post, per tirare fuori i dettagli che ti permettono di fare vedere ciò che vuoi al pubblico.
Senti, un’ultima domanda: tutta questa febbre per la bicicletta a Milano. Perché?
Parlando di scatto fisso c’è chi la ama veramente, pratica questo sport e partecipa alle gare, ma c’è anche chi si presenta con bici sfarzose, colori accesi, cerchi esagerati… bè, in questo caso il motivo è perché è diventata una moda…
…e che moda sia! Sei su Fashion Times, bellezza!