Il 12 novembre 2006, dopo una settimana di ricovero all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, Mario Merola, “l’artista del popolo” – come l’ha definito padre Alfredo Di Cerbo – muore per arresto cardiaco.
1. L’inchino di Bono Vox
Durante l’esibizione del cantante degli U2 a Sanremo 2000, Bono Vox scese in platea e una volta davanti al cantante napoletano, gli rese omaggio con un inchino.
2. Un ristorante-museo dedicato dopo la sua morte
A due anni dalla sua morte gli viene dedicato un ristorante-museo corredato dai più celebri cimeli dell’artista napoletano: dischi, foto, abiti di scena e persino lettere private.
3. Il vizio del gioco
Nel suo libro autobiografico ammette di aver avuto problemi con il gioco d’azzardo fino a perdere somme pari a 40 miliardi di Lire.
4. I problemi con la giustizia
Tra il 1983 e il 1989 riceve due avvisi di garanzia per associazione camorristica e mafiosa, l’ultimo dei quali inviato da Giovanni Falcone. In entrambi i casi fu prosciolto.
5. Il Merola Day
Sì è celebrato il 5 aprile del 2004, giornata particolare per Mario Merola. Data in cui l’attore partenopeo festeggiava contemporaneamente 40 anni di matrimonio, 45 anni di carriera e 70 anni di vita.
6. Simbolo di Napoli come Totò
La sua scomparsa viene commemorata nella stessa chiesa dove furono celebrati i funerali di Totò, nella Basilica di Santa Maria del Carmine Maggiore.
7. Cinema e criminalità
Se nella vita reale ha sempre fatto scudo sulla sua Napoli, al cinema è stato protagonista di moltissimi film polizieschi in una Napoli dove a comandare era la camorra. Il debutto sul grande schermo nel 1973 con “Sgarro alla camorra”.
8. La visione di Padre Pio
Nel 1997 il cantante venne ricoverato a causa di un danneggiamento ad uno dei reni. Venne messo in coma farmacologico e ci rimase per due settimane. Nella sua autobiografia svelò di aver visto Padre Pio che lo rassicurò sulle sue condizioni di salute.
9. Ammiratori in tutta Italia
Cantante del popolo, ma non solo. A 5 anni dalla sua scomparsa, nel novembre 2011, si è tenuto a Vigevano (Lombardia) un raduno e un concerto in onore della sceneggiata napoletana di Mario Merola.
10. Massimo Ranieri
Un altro dei simboli di Napoli deve molto a Mario Merola. Proprio grazie ad un talent-scout di quest’ultimo, un giovanissimo Giovanni Calone (nome vero di Massimo Ranieri) sale sul palco per le prime volte, facendosi notare dai più importanti cantanti napoletani, come Sergio Bruni, di cui diventerà spalla all’inizio della carriera.