Il Teatro Regio della “Città Creativa per la Gastronomia” (Parma) è stato il bellissimo e innovativo contesto per la cerimonia della “Guida Rossa” che forse vuole dare un segno chiaro di innovazione. Segno che arriva anche dal tanto atteso e finalmente attivo sito web interamente dedicato proprio alla Guida gastronomica più famosa d’Italia. Ma arriviamo al sodo.
Quante stelle sono state assegnate? chi ne ha perse? chi ne ha guadagnate?
Cominciamo col dire che il totale del firmamento gastronomico italiano è arrivato a quota 343, salendo sul secondo gradino del podio per numero assoluto di stelle al mondo. 294 ristoranti hanno 1 stella, 41 ristoranti ne hanno 2 e ben 8 ristoranti ne hanno 3.
Un dato poi salta subito all’occhio: la città di Milano si conferma all’avanguardia nel settore dell’alta cucina con l’ingresso di ben 4 nuove Stelle.
La più eclatante è quella dello Chef Enrico Bartolini del Mudec Restaurant – al terzo piano del Museo delle Culture in via Tortona – che è passato direttamente da zero a due Stelle Michelin.
Il lussuoso ristorante Seta – all’interno dell’hotel Mandarin Oriental in zona montenapoleone – e il suo chef pugliese Antonio Guida si sono invece aggiudicati la seconda Stella.
Prima stella per Felix Lo Basso dello Chef Felice Lo Basso.
E infine la ricercata cucina di Luigi Taglienti – ex Chef del Trussardi alla Scala – ha permesso al ristorante Lume di conquistare la sua prima Stella Michelin.
Per il resto d’Italia bisogna dire che si trovano uniformemente ristoranti stellati lungo tutto lo stivale: dalle due stelle del Terra di Heinrich Schneider di Val Sarentino (BZ), alla nuova stella dello Zappatori dello chef Christian Milone a Pinerolo (TO), da Il Pievano a Gaiole in Chianti (SI) dello chef Vincenzo Guarino alle numerose stelle di Roma tra cui spicca quella al Per Me di Giulio Terrinoni. Anche le isole non sono da meno con Il Corsaro di Cagliari dello chef Stefano Deidda, Accursio a Modica (RG) dello chef Accursio Craparo e Il Mosaico di Ischia, dello chef Giovanni De Vivo.