Era il 1950 quando Cenerentola fece il suo grande ingresso al cinema. La favola di Charles Perrault fu portata sul grande schermo con un film d’animazione tutt’oggi ancora molto attuale, ovviamente Walt Disney.
Pazzesco pensare guardando il film che fu pensato e creato negli anni’50. Anche perché di rivisitazioni di Cenerentola, da allora ne furono pochissime. Il più bello sicuramente è il recentissimo film con Lily James e Cate Blanchett.
Cenerentola: perché il film ha lasciato il segno?
Pensateci: chiunque almeno una volta nella vita lo ha citato. Fosse anche per le sue canzoni, “Bibbidi-Bobbidi-Bu” e “I sogni son desideri” oppure facendo un paragone con le sorellastre e la matrigna cattiva. Personaggi che oggi sono per forza di cose entrate nel nostro quotidiano. E anche se fortunatamente non sempre sono personaggi negativi, sorellastre e matrigna nella fiaba di Cenerentola sono stati stereotipi duri a morire, ma spesso usati anche in psicologia.
Le scarpe di Cenerentola
Le scarpine di vetro ancora fanno sognare migliaia di ragazze. L’idea di fragilità, luce, brillantezza equivale ad un sogno. Eppure… nella versione originale le scarpe indossate da Cenerentola sono in pelliccia. Questo, ormai lo snano in tanti, a causa di un errore di traduzione dal francese. Le scarpe erano infatti di vair (pelliccia) e non verre (vetro).
Cenerentola le origini
Anche se in Occidente si riconosce Cenerentola per le versioni di Charles Perrault o dei Fratelli Grimm, la vera fiaba di Cenerentola prende le sue origini nella cultura cinese o egiziana.
Al di là delle numerosi versioni però oggi per molti Cenerentola è Disney. Il film del 1950 non ha caso trionfò,con ben tre nomination agli Oscar e un premio speciale a Walt Disney durante il Festival di Venezia.
Il film ebbe due sequel: Cenerentola II: quando i sogni diventano realtà e Cenerentola: Il gioco del destino.