Sabato pomeriggio, interno giorno, negozio. Un uomo sulla quarantina con accanto un bambino di circa 6 anni sorride complice all’avvenente commessa dicendole che è il compleanno del suo piccolo e che è molto felice di potergli regalare quel gioco per Playstation appena uscito.
Sabato sera, interno notte: il bambino dorme, il padre conquista deserti sparando ai predoni che popolano lo schermo. Ecco, questa scena, con qualche variazione minima, la immagino davanti agli oggetti di artistartesao artgallery: sculture e oggetti di design dall’energia contagiosa che Giuliano Bettinzolli e Cecilia Maria Sottovia Aranha, fondatori della galleria, raccolgono elaborano a partire dalla tradizione artigiana popolare brasiliana.
Un esempio folgorante è quello degli animau, una piccola collezione di sedute e elementi di arredo che replicano il profilo di alcuni degli animali simbolo del Brasile: dall’ara, il grande pappagallo variopinto, all’alligatore e alla tartaruga, arrivando fino a un dinosauro, magari autoctono nel Mato Grosso – sicuramente in un altro tempo.
Questi oggetti sono libere interpretazioni di tradizioni radicate nello straordinario Paese sudamericano, altre scelte di Giuliano e artistartesão artgallery riprendono invece filologicamente antiche abitudini locali, come le mini sculture in balata, materia estratta dall’albero della gomma. Chi ha conosciuto il Brasile, ci troverà di quell’innocenza che resiste anche al cospetto di una realtà quotidiana molto dura. Chi ancora non lo ha scoperto, sentirà un pizzicotto nel cuore e inizierà a domandarsi cosa avrà di speciale la fonte di tanta ispirazione. Nel frattempo sceglierà di popolare la casa, chissà, di alligatori e pappagalli colorati, dicendo all’avvenente commessa che sono per il figliolo. Di questo e tanto altro abbiamo chiacchierato con Giuliano.
Italia, Brasile, design, creatività. Ci può raccontare la sua storia di designer a cavallo fra due mondi? “Nel 1962, ancora studente, ho progettato una serie di lampade per Dominici, un’impresa italo-brasiliana con sedi a Bologna e Rio de Janeiro. Mi occupo di relazioni tra arte e design, considerando in particolare gli aspetti creativi e didattici. In questo ambito ho svolto attività di ricerca, progettazione e docenza per aziende e per enti di Stato nei settori dell’arredamento, design corporate image, moda, comunicazione, automobili e aeronautica. Ho collaborato con enti culturali privati e pubblici come consulente nell’ambito della ricerca artistica, realizzando mostre ed eventi di carattere nazionale e internazionale. Nel 2010, in occasione del mio primo viaggio in Brasile, ho scoperto un’arca di Noè della creatività, in armonia con la natureza, e sotto la luz do Brasil. Così da autore sono diventato collezionista e curatore di iniziative artistiche brasiliane”.
Come è nata la sua passione per il Brasile? “È nata lungo una strada tra San Paolo e Rio de Janeiro. Viaggiando ho visto lungo il bordo della strada una mamma e il suo bambino che esponevano i loro bianchi trampolieri, ancora freschi di vernice; il papà era a casa, dove produceva la parte lignea di questi manufatti. Nasce così un’impegnativa ricerca, che ha portato a conoscere artisti/artigiani e le loro preziose opere che rappresentano un nuovo Rinascimento dell’artigianato, realizzato da piccole comunità sparse in un territorio enorme”.
artistartesão artgallery nasce per promuovere l’arte popolare brasiliana. In un mondo in cui tutto è pop cosa è oggi l’arte popolare e che ruolo ha nella cultura brasiliana? “artistartesão artgallery è una selezione dei migliori manufatti di arte popolare brasiliana, non semplici oggetti artigianali, ma piccole opere d’arte, utili per il vivere quotidiano, a volte indossabili. Circa venti milioni di artisti/artigiani vivono e fanno sopravvivere la cultura della manualità, un vero e proprio laboratorio per la sostenibilità, che adotta il riuso dei materiali e l’attitudine eco-friendly. Proponiamo una visione del Brasile completamente originale e innovativa che va oltre l’immagine dello stereotipo tradizionale brasiliano con una collezione di opere realizzate in cartapesta, latta, pietra, terracotta, ceramica, legno, tessuto, fibre e altre materie naturali. Una occasione per conoscere meglio il Brasile”.
Ci hanno divertito, colpito e sorpreso i suoi ANIMAU, per chi (ancora) non li conoscesse può raccontarci cosa sono e come sono nati? “ANIMAU sono una edizione limitata di toysculpture, piccoli ambasciatori vestiti con la chita, un originale tessuto dell’Ottocento portatore di un vernacolo tipicamente brasiliano. Queste accoglienti e divertenti sedute portatrici di sgargianti colori a volte soffrono di saudade per le spiagge di Bahia. Sono arrivati dal Brasile per adottare i designer di tutto il mondo. ANIMAU sono dotati di zampe motrici indipendenti, teorizzano e propongono un design che trasgredisca il metodo, solo dopo averlo conosciuto, non l’inverso. La natura si ri-produce senza disturbare”.
Da dove nasce il nome naive collection of art e perché ha scelto questo titolo? “Jóias do Brasil NAIVE COLLECTION OF ART, JEWELRY AND FASHION FROM BRASIL di artistartesão artgallery è l’espressione più completa dell’arte e dell’artigianato brasiliano in Europa. Ingenua, semplice, primitiva, non sofisticata: l’arte naive brasiliana si esprime come la sua paradisiaca natura, tende a rappresentare con semplicità e candore aspetti comuni della vita quotidiana che si trasforma in una visione poetica e magica della realtà. Il nostro payoff è la logica definizione per questa pura armonia di forme e colori”.
Che relazione c’è (o potrebbe esserci) fra l’Italia e il Brasile? “Esiste il seme di una nuova espressione artistica, un nuovo Rinascimento dell’Arte, il continente centrosudamericano, la Cultura Indio è ancora tutta da scoprire. Incontrarla per conoscerla, studiarla e rispettarla, non per invaderla per depredarla un’altra volta. Dopo cinque secoli, è necessario capire l’importanza e la bellezza delle Jóas do Brasil, una meravigliosa occasione per ridisegnare il nostro mondo in crisi per mancanza di semplicità e del coraggio di ripartire. Diamo il benvenuto a questa nuova corrente del golfo, che giunga nei nostri golfi europei per dare ai giovani un creativo futuro”.