Magniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…
Eccolo! È Fabrizio Buccini che, con una “i” in più o in meno richiama la mia attenzione su Messenger distogliendomi finalmente dal super-lavoro che quando fa caldo sembra ancora più hard.
Meno male che c’è Fabrizio e meno male che c’è L’Ambrosiana. La prima edizione della ciclostorica di Milano, prima anche nel suo genere in questa piazza ciclistica che, dal Giro d’Italia in poi, pullula di sgambettanti cicloamatori, si avvicina al debutto della partenza.
Il 16 luglio parte quindi l’imperdibile ciclostorica L’Ambrosiana dei Navigli e… bando agli indugi, iscrivetevi subito cliccando qui, c’è ancora un po’ di posto.
Ho chiesto a Fabrizio di raccontarci un po’ di dettagli.
Tanto per iniziare bene, caro Fabrizio, ecco una prima domanda che forse ti sembrerà scema. Di solito in bicicletta ci vanno i vigili urbani, che ci fanno invece i poliziotti?
I poliziotti in bicicletta ci fanno quello che ci fanno i ragazzi dell’ufficio prevenzione generale che prestano di fatto un servizio in bici. I poliziotti in bicicletta esistono! Poi… quando facciamo attività per il Team Polizia Milano ci spogliamo delle vesti di poliziotto e facciamo associazione sportiva dilettantistica. Contiamo oggi 76 iscritti.
Tutti milanesi?
Assolutamente no, siamo in tutta Italia, abbiamo iscritti in Veneto, Friuli, Liguria, Piemonte, Toscana e naturalmente in Lombardia la maggior parte.
Quindi la ASD Team Polizia Milano si rivolge a tutti i poliziotti che praticano ciclismo e hanno interesse a farlo in gruppo condividendo le emozioni con i colleghi?
Eh no… qui viene il bello. L’associazione sportiva dilettantistica Team Polizia Milano non è esclusivamente dedicata agli appartenenti alla Polizia di Stato ma è aperta a tutti.
Quindi si può iscrivere chiunque? Il figlio, la moglie, il cugino…
Si può iscrivere chiunque, l’importante è che abbia un minimo di requisiti referenziali e quindi che sia conosciuto almeno da un appartenente al Team o appartenente alla Polizia di Stato. Insomma… cerchiamo di evitare di annoverare tra le nostre fila magari quello che è uscito da una situazione poco piacevole il giorno prima… sai com’è…
Insomma, requisito fondamentale specchiata moralità, non è aperta l’iscrizione a Sante Pollastri, il celebre bandito-ciclista della canzone di De Gregori…
no… non gradiamo, diciamo così…
Parliamo dell’Ambrosiana dei Navigli, che nasce come una ciclostorica… anzi è la prima ciclostorica di Milano. Come mai avete scelto proprio questa formula?
Non siamo nuovi nel ciclismo, poiché fino ad oggi il Team Polizia Milano ha organizzato per due anni di fila, questo sarà il terzo, il Settembre Ciclistico Lodigiano Challenge, che di fatto è un campionato di quattro gare riservato alla categoria juniores. Considerando che il mercato, chiamiamolo così, delle gran fondo è piuttosto inflazionato e quello delle ciclostoriche invece… pure, ma non c’era nulla sulla piazza di Milano, allora abbiamo preferito organizzare qualcosa di ludico ed enogastronomico, a carattere cicloturistico storico. Era forse più semplice ed è probabilmente più accattivante, più goliardico. Il nostro scopo è creare gruppo, fare stare bene la gente insieme.
Quindi questo è un vero e proprio debutto?
Sì, è la prima manifestazione che noi organizziamo da soli. Il Settembre Ciclistico Lodigiano lo abbiamo organizzato come comitato con altre due associazioni sportive dilettantistiche che si cimentano nella categoria juniores da decenni, mentre noi ci affacciamo al mondo dell’associazionismo sportivo solo dal 2015, siamo quindi dal punto di vista associazionistico davvero giovanissimi… forse un po’ meno dal punto di vista anagrafico.
Tornando all’Ambrosiana il percorso sembra molto interessante. Unisce i due principali Navigli, il Grande e il Pavese e, si direbbe, almeno sulla carta, molto facile e fattibile da chiunque. Quanti chilometri saranno in tutto?
I chilometri saranno 73. Faremo questo anello, o meglio, questo triangolo irregolare che, come dicevi, unisce il Naviglio Grande, il Naviglio Pavese ma anche il Naviglio di Bereguardo. Qual è la cosa interessante? L’Ambrosiana quest’anno presenta il sottotitolo “dei Navigli” e questo sarà per la prima edizione del 2017. Nel 2018 sarà probabilmente L’Ambrosiana Ciclostorica di Milano delle Basiliche e poi cambierà ancora mete e itinerari, ogni anno un percorso diverso. Non sarà mai lo stesso.
Magari un domani il percorso potrà comprendere il Parco Nord con il suo famoso Velodromo?
Si può fare anche questo. Noi abbiamo l’intenzione di variare ogni anno, siamo apertissimi.
Quanti iscritti vi aspettate per questa prima manifestazione?
Le previsioni preferiamo non farle… Milano infatti è una piazza che può riservare sorprese, da uno a mille iscritti. Come prima edizione abbiamo deciso di chiudere il numero a 250 partecipanti paganti più 50 ad invito. Perché questo numero chiuso? Non sapendo come quantificare l’afflusso e considerando anche che sarà luglio (l’anno prossimo potrebbe cambiare la data, decideremo dopo questa prima edizione) senza porre limiti ci saremmo potuti trovare di fronte a 5/600 iscritti. La cosa sicuramente non si verificherà, perché la ciclostorica è una formula di nicchia e poi ci sono gli “elefanti” come L’Eroica, La Polverosa, La Mitica che hanno già un vastissimo seguito e catalizzano le attenzioni, comunque noi non ci spaventiamo. Milano è una piazza ideale per il ciclismo, con tanti amatori, e quindi ci aspettiamo un buon riscontro, almeno già 200 persone per questa prima edizione.
Poi forse è meglio non essere in troppi per gustare bene il percorso, il panorama e riuscire a pedalare in modo tranquillo senza timore di essere travolti dalla folla…
Ci racconti qualche chicca dell’itinerario di questo primo anno de L’Ambrosiana?
Proprio per sottolineare il lato ludo-eno-gastronomico di cui parlavo prima, abbiamo programmato tre momenti di ristoro: il primo in Pazza Marconi ad Abbiategrasso, con la preziosa collaborazione del bar Piccadilly… facciamo un po’ di pubblicità “occulta”… il secondo a Cascina Grande di Rozzano, dove abbiamo la collaborazione dell’Iper, mentre il terzo ristoro, a cura della gastronomia Olimpo, sarà al Parco Chiesa Rossa a Milano.
E poi, dato che il Team Polizia Milano è autorizzato dalle più alte cariche della Polizia di Stato, avremo una scorta d’eccezione! Due moto e un’auto, rigorosamente vintage, della Polizia.
Fantastico, sarà un po’ come entrare un un poliziottesco degli anni ’70… pedalando al fianco del commissario Merli!
Caro Fabrizio… è giunta infine l’ora della domanda personale: a te com’è nata la passione per il ciclismo? Com’è sbocciata in te questa passione sana per le due ruote?
Sana perché… che l’essere umano sia il motore della macchina già di per sé è cosa abbastanza singolare. La passione sviscerata in me nasce quando c’è l’impegno nel diverso, nel senso che se mi metti su una strada a pedalare come un disperato su una linea retta che non ha mai nessun sapore particolare… ecco in questo caso farei un pochino fatica. Invece ieri, reduci dalla Colli Brianzoli, organizzata dall’amico Marco Battoraro, nell’ambito delle ciclostoriche di Lombardia che sono 8 tappe, abbiamo raggiunto l’apice del divertimento. Le strade bianche… proprio bianche non erano. Tutto fango! Così, con le biciclette da corsa vintage, ci siamo infilati in una fantastica fanghiglia cremosa e paltosa e… bè… lì mi sono divertito cento volte di più che sul noioso e perfettino asfalto!
Dalla bicicletta alla lotta nel fango…
Si si è stata una spartan race sulle bici anni ’70/80!
Tornando alle motivazioni che ci sono dietro alla passione per lo sport in generale del Team Polizia Milano bisogna ricordare che non c’è solo il ciclismo ma anche il running e altre attività. L’anno scorso abbiamo avuto un ragazzo che si è classificato terzo al campionato italiano di enduro e abbiamo due nuotatrici che sono ai vertici della federazione italiana. Abbiamo lanciato alcuni talenti, persino tre triatleti, che, anche se oggi appartengono a diverse organizzazioni, non si sono dimenticati del Team Polizia Milano.
Per concludere… cosa ti piace della bici Fabrizio?
Della bicicletta mi piace la libertà, il gruppo, le risate anche quando si è sotto sforzo, per capire quale può essere il limite da raggiungere e superare, magari fino a quando si sfiora il suolo con la lingua… per poi cercare di recuperare e imparare come si può avere una performance migliore. Il tutto si unisce al senso del gruppo, all’amicizia e al divertimento.
Insomma, la bicicletta crea uomini e donne migliori?
Assolutamente sì. Crea dei gruppi dove l’unico obiettivo è il piacere di condividere una passione e stare insieme divertendosi.
E allora,caro Fabrizio, sono pronta per pedalare con il Team Polizia Milano alla “prima” de L’Ambrosiana: arrivooooooooooooo
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