L’incontro di Mika con le giurie Giffoni Film Festival è come un viaggio che ha le sue canzoni come colonna sonora: una ragazza del Qatar gli chiede l’ispirazione di Lollipop, un giovane bielorusso confessa che gli ha rubato il cuore con “Elle me dit”.
E la popstar Mika, di origini libanesi ma cresciuto a Parigi, risponde alle curiosità e ai complimenti con il candore e l’entusiasmo di sempre, con una piccola-grande premessa: “Sono tornato in questo Festival perché qui si respira un’energia che mi permette di dimenticare quello che non mi piace del mondo della musica. Quando vado via da Giffoni mi riscopro meno cinico, questo posto mi ricarica. E sapete una cosa? Giffoni è uno dei più bei ricordi dei miei ultimi anni e il più bello in assoluto del mio 2016”.
A chi gli ha chiesto come si fa a restare se stessi in un mondo che richiede omologazione e conformismo ha detto: “Se qualcuno mi dice che sono strano lo prendo come un complimento, è essenziale e importante esserlo perché l’individualità è il coraggio di trovare la propria strada attraverso l’amore e se non trovi da una parte allora cercalo altrove e vai avanti”.
I rischi, ha detto, li ha presi nella musica ma anche in tv e in autunno infatti torna su Rai due con la seconda stagione di Casa Mika: “Mi piace parlare del teatro delle meraviglie, uno spazio in cui racconto quello che fa paura o non si conosce, come l’opera, ma non in maniera noiosa, d’altronde il pop è questo: canta cose serie in toni allegri”.