Possiamo chiamarla bicicletta? Massì, dai, la OfO è assolutamente promossa. È persino dotata di tre marce e le ruote, insieme all’altezza della sella, sono concepite per avere una “vestibilità” occidentale. Cinese sì, ma studiata con cura per adattarsi alle nostre geometrie fisiche.
Sono in attesa alla conferenza stampa di presentazione e c’è un po’ di ritardo… a sorpresa ecco infatti spuntare all’improvviso il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Crede fortemente in questo progetto e ha deciso quindi di metterci personalmente la faccia. Del resto come non credere a un’operazione che con 8 milioni di biciclette diffuse in 170 città del mondo ha già permesso di evitare l’immissione di 3.000 tonnellate di CO2 nella nostra aria terrestre? Non potrebbe esserci miglior argomento per convincere anche i più scettici. Ed è con questa convinzione che il nostro sindaco, proprio in questi giorni, si è recato a Parigi per impegnarsi, insieme ad altri 11 primi cittadini di altrettante metropoli mondiali, a raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il 2030. In queste città ad esempio, a partire dal 2025, si compreranno solo autobus non inquinanti. Ma non è questo l’unico plus del C40, così si chiama il network internazionale riunitosi a Parigi. In primo piano ci sono naturalmente le piste ciclabili e la promozione di mezzi alternativi, proprio come OfO.
OfO infatti è prima di tutto un grazioso giocattolo giallo… ne racconta entusiasta le caratteristiche vincenti Antonio Rapisarda, Country Manager OfO Italia. È un certo Dai Wei, CEO di OfO, che nel 2014 a Pechino, ebbe per primo l’idea di creare un servizio di bike sharing libero, ovvero senza stalli, per un utilizzo inizialmente mirato alle università. Qualcuno potrà assimilare questo esordio sperimentale ai primi passi di Facebook, nato nei campus e oggi colosso mondiale. Così è l’ascesa di OfO, oggi vincitore della gara indetta dal Comune di Milano che, importante osservarlo, grazie a questa innovazione nel trasporto pubblico, non avrà alcuna spesa, ma anzi guadagnerà 30 euro a bici all’anno.
E se oggi la prima fase sperimentale gratuita, che si concluderà in novembre, conta già una flotta di 4.000 unità, ecco che l’obiettivo è di portare a Milano molte più bici senza stalli. E i vandali che si sono divertiti ad appendere le OfO sugli alberi o a gettarle nelle fontane? Sala lo definisce un fenomeno “folkloristico” che ha fatto sì scalpore, ma di fatto parliamo di casi isolati. È più grave forse la tendenza a “privatizzare” il mezzo e cioé a parcheggiarlo in cortile o nel box, dove diventa inaccessibile. Il Milanese Imbruttito colpisce ancora! Ma c’é da essere ottimisti. Intanto perché ci sarà la collaborazione della Polizia Locale, pronta a tirare le orecchie a chi farà il furbo, e poi perché si sa che le novità generano sempre qualche reazione, ma poi diventano consuetudine e, se i gesti eclatanti non fanno più notizia, tendono a scomparire. Sarà comunque una bella prova per i milanesi. Milanesi e non solo, perché già si parla di estendere il servizio alla Città Metropolitana.
Non si può che gioire di tutte queste notizie positive… Apprezzando personalmente soprattutto il lato sportivo della bicicletta, ecco che mi figuro subito un popolo dall’estetica migliorata dal movimento, proprio come ad Amsterdam o Copenhagen. Loro saranno anche alti e biondi, ma è certo che con tutte le patate che divorano potrebbero avere tutt’altra silhouette se non praticassero così intensamente, anche nelle città, il ciclismo in tutte le sue forme. Così i milanesi diventeranno senz’altro più carini. E ne uscirà migliorato anche il senso civico comune.
Le tariffe? Accessibili e incentivanti, decisamente più economiche dei mezzi pubblici.
Si parte da 20 centesimi per la prima mezz’ora, si pagano 30 centesimo da 30 minuti a 1 ora e si aggiungono 50 centesimi per ogni successiva mezz’ora, fino a un massimo di 5 euro al giorno.
Per rintracciare la bici più vicina, che potrebbe anche trovarsi sotto casa, c’è un’efficientissima app gratuita, disponibile sia per dispositivi iOS sia per device Android, che al termine del percorso, oltre ad informare sul costo della corsa, fornisce anche un resoconto sui chilometri fatti e persino le calorie bruciate durante il tragitto. Piacerà sicuramente alle ragazze…
I primi dati relativi all’utilizzo del servizio da parte dei milanesi sono già eclatanti: 325.000 km percorsi, ovvero più di 8 volte il giro della terra! E la CO2 risparmiata ai nostri polmoni? 80 tonnellate. Priceless il giovamento generale in fatto di salute. La Milano “OfOzzata” tornerà quindi ad essere da bere, anzi, da respirare.
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