Il topinambur, alla pari della quinoa, è di gran moda sulle tavole italiane grazie alle sue proprietà nutrizionali. Croccante e gustoso è perfetto per disintossicare l’organismo dopo le abbuffate delle feste.
Il mio fidanzato ogni tanto, e con affetto, mi chiama Topinambur. Ogni volta scoppiamo a ridere e ci chiediamo: “ma che sapore ha il topinambur?“.
Così durante il Ponte dell’Immacolata ne ho acquistata una confezione e ho preparato dei soufflé con patate (buonini) e un passato di zucca, topinambur e patate, E C C E Z I O N A L E! In più, costretta in casa per via della neve, ho fatto un po’ di ricerche su questo misterioso tubero e ho scoperto che il topinambur è originario del Nord America ed era l’ortaggio salvavita di molte tribù di nativi americani.
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L’esploratore Samuel de Champlain lo introdusse in Francia all’inizio del XVIImo secolo e lo chiamò artichaut du Canada (carciofo del Canada).
Per caso poi il nome venne cambiato con il più esotico topinambour. Molto popolare sulle tavole prima dell’arrivo della patata è caduto nel dimenticatoio dopo la Seconda Guerra Mondiale per ricomparire ai giorni nostri grazie alle sue proprietà.
Le sue virtù
- è disintossicante
- è antiossidante
- non contiene glutine
- ha un alto contenuto proteico
- combatte l’anemia
- combatte la stipsi
- riduce i livelli di zuccheri nel sangue
- combatte stress e stanchezza
- aumenta le difese immunitarie
- accelera il metabolismo
Crudo permette di mantenere intatto il suo contenuto di vitamine e di sali minerali. E’ ricco di potassio, sodio, vitamina C, calcio, magnesio e piccole quantità di zinco, ferro, rame, selenio, vitamina E, vitamina A e manganese.
Cotto arricchisce la dieta di fibre vegetali che contribuiscono al corretto funzionamento dell’intestino.
Il topinambour è quindi indicato per chi deve seguire una dieta, soffre di diabete, per le donne in gravidanza, i celiaci, per chi vuole disintossicarsi o chi semplicemente, come me, è goloso.
Eccovi quindi la ricetta del passato di zucca, topinambur e patate. Facile e veloce, ideale per chi lavora e ha poco tempo, ma non per questo deve rinunciare alla buona cucina.
Ricetta per il passato di zucca, topinambur e patate per 4 / 5 persone
1 zucca intera medio-piccola (la mia preferita è la Butternut ma potete usare anche quella mantovana)
3 topinambur di medie dimensioni (circa 250 gr.)
1 patata grande
1 cipolla rossa medio-grande
1 scalogno
2 rametti di rosmarino
olio extravergine d’oliva q.b.
sale q.b.
acqua q.b.
Preparazione
Sbucciare la zucca è facilissimo! basta metterla in forno intera, su una leccarda rivestita di carta forno, per circa 20/30 minuti a 180° (l’obiettivo è quello di “scottarla” per sbucciarla facilmente, quindi fate attenzione che non cuocia troppo). Togliete la zucca dal forno, fatela raffreddare e poi tagliatela a fette. Togliete i semi e i filamenti con un cucchiaio. Con un coltello rimuovete la buccia e poi tagliate la polpa a pezzi.
Mentre aspettate che la zucca s’intiepidisca iniziate a sbucciare i topinambur, la patata, la cipolla e lo scalogno. Tagliateli a tocchetti grossolani. Lavate il rosmarino.
Per il soffritto versate in pentola a pressione l’olio d’oliva a filo, la cipolla, lo scalogno, le foglioline di rosmarino e una presa di sale. Mescolate gli ingredienti per 7/8 minuti per ottenere una cottura uniforme. Se serve aggiungete un poco d’acqua. Poi unite il topinambur, la patata e la polpa di zucca a pezzetti. Cuocete a fuoco moderato per una decina di minuti, mescolando di tanto in tanto perché la verdura non si attacchi al fondo della pentola. Versate circa mezzo litro d’acqua (se a fine cottura il passato fosse troppo denso potete aggiungere altra acqua).
Ora chiudete la pentola a pressione con il suo coperchio e alzate la fiamma del gas. Al fischio del vapore abbassate il gas e continuate la cottura per circa 15 minuti. Spegnete il gas e aspettate il segnale per poter rimuovere il coperchio. Frullate le verdure con un minipimer a immersione. Se necessario aggiustate il sale e aggiungete un po’ d’acqua.
Se volete potete servire il passato con crostini di pane, un filo d’olio e del pepe nero.