C’è un gruppo Facebook che si chiama, simpaticamente, “socialgnock”. Ci si confronta tra donne con professionalità affini, nel mondo della comunicazione e nel digitale: qualcuna chiede aiuto, altre un parere e tra i tanti interventi giornalieri non mancano gli annunci di lavoro.
In Autunno fu Valeria Cagnina, una ragazza di sedici anni, a scrivere per offrire lavoro. Non credevo ai miei occhi: un’adolescente, fondatrice di una scuola di robotica e tecnologia, chiedeva rinforzi per il suo staff, regolarmente retribuito. Si trattava di incrementare l’organico per i suoi corsi, di gruppo e individuali, per bambini (dai tre anni), ragazzi e adulti.
La storia sembra quella di un film, ma ogni tanto la realtà è più bella di qualsiasi regia e la scuola di Valeria esiste realmente e si trova in provincia di Alessandria. Per ovviare a possibili distanze alcuni suoi corsi sono frequentabili anche online.
La passione per la robotica
La passione di Valeria nasce prestissimo, quando da bambina vede una pianta digitale realizzata con Arduino al Coderdojo Milano. Affascinata a dismisura, acquista lo “starter kit”, segue il video su Youtube in inglese e, dopo numerosi tentativi e un’incredibile tenacia, riesce a realizzare il primo robot autonomo in grado di muoversi da solo ed evitare gli ostacoli.
L’idea dei corsi arrivò in seguito, dopo numerosi interventi nelle scuole in cui Valeria veniva invitata a raccontare la sua esperienza al MIT di Boston (la più prestigiosa università del mondo) , come senior tester della Duckietown, e ad alcune dimostrazioni con robot da lei costruiti negli anni. Veniva contattata da ragazzi e genitori che volevano saperne di più e passare del tempo con lei.
Fu così che Valeria cominciò le sue lezioni di robotica e tecnologia. Non potendo aprire partita iva – in Italia non è consentito prima dei 18 anni, dovette aspettare il compimento dei 16 anni per essere messa in regola nella ditta di sua mamma e poter svolgere le sue lezioni di robotica e tech.
La scuola
E in effetti i corsi sold out sembrano confermare l’intento. Nella scuola di Valeria i bambini si divertono sentendosi coinvolti appieno. Non esistono banchi: si lavora per terra, per fare sentire a proprio agio i bambini e per far dimenticare la scuola…
Appassionare, incuriosire, e far scoprire come la scienza, la robotica e più in generale ogni ambito del sapere, possano essere interessanti, divertenti e applicabili alla realtà, è l’obiettivo della scuola di Valeria.
In questo Valeria si sente fedelissima all’insegnamento ricevuto al MIT: divertirsi è fondamentale mentre si lavora perché il futuro è di chi vuole scoprire le proprie passioni e inseguirle con dedizione.
I corsi
Ce ne sono tantissimi: Giochiamo con i led, Scottiego, un alieno che si muove sul tablet, Penna 3D, Stranbeest, un robot costruito ad hoc per muoversi con la potenza del vento, Robot Artista….Giusto per citarne alcuni. Il divertimento è assicurato per piccoli e meno piccoli “scienziati”.
Ma non è tutto: Valeria organizza campus estivi e laboratori per le scuole.
Progetti per il futuro
Valeria vorrebbe espandere la sua scuola e creare sedi succursali in quei luoghi di provincia minori, lontani dalle grandi città – dove la formazione è facilmente accessibile – per dare la possibilità a tanti ragazzi di conoscere il mondo del tech e del digitale, con un approccio coinvolgente che faccia loro scoprire passioni e potenzialità di ognuno.
Un obiettivo ambizioso che tratteggia l’altruismo di una brava ragazza. Del resto è da persone eccezionali una pagina contatti che dice:
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