Sicuramente, al giorno d’oggi, se chiedete in giro chi sono Cracco, Oldani, Bottura o Cannavacciuolo la risposta sarà immediata: “chef famosi”. Perfetto. E se facessimo la stessa prova ma con Bowerman, Varese, Feolde e Santini?
Difficilmente la risposta sarà “chef famose”. Eppure alcune di loro sono nate ben prima di Oldani o Cannavacciuolo e hanno stelle Michelin da molti più anni di Cracco. Le donne chef nel mondo sono 134 di cui 45 italiane (un vero record!) su oltre 3.300 ristoranti in 28 nazioni, ossia solo il 4%.
Purtroppo il pubblico le conosce poco ma vedere una chef donna e di successo alla guida di ristoranti stellati non è così insolito come si potrebbe pensare. E per fortuna, da qualche anno a questa parte, nel mondo della ristorazione si torna a puntare i riflettori sulle donne chef e moltissime hanno dimostrato di avere un incredibile talento al pari, se non di più, dei colleghi maschi più famosi.
Joe Bastianich a tal proposito ha dichiarato: “Il mondo della ristorazione è fortemente maschilista, ma la vera cucina rimane quella delle donne. Cucinano per nutrire, hanno l’ospitalità nel DNA, nessuno chef uomo potrà mai fare altrettanto.”
E allora ecco i 15 nomi di chef italiane e straniere che non si possono non conoscere:
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Ana Ros
Nominata migliore chef donna del 2017 da World’s Top 50 Best Restaurant Academy, è proprietaria, e anima, del ristorante Hiša Franko in Slovenia (una lista d’attesa di molti mesi per prenotare una cena). Con una laurea in scienze diplomatiche e un passato da campionessa di sci e da ballerina, Ana non immaginava proprio di diventare una cuoca da grande. E nemmeno la più grande cuoca del mondo! E tutto studiando da autodidatta.
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Anne-Sophie Pic
Di ristoranti 3 stelle Michelin in Francia ce n’è più di uno, ma è solo uno in tutto il Paese quello a essere gestito da una donna. E questa donna è Anne-Sophie Pic. Proveniente da una dinastia di celebri ristoratori francesi, Anne-Sophie è una delle chef donna migliori del mondo. Comincia a lavorare in cucina nel 1997 e riesce a creare un suo stile personale, con il solo obiettivo di soddisfare i commensali, per regalargli un momento di pura felicità che non duri solo il tempo di una cena.
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Annie Féolde
Di origini francesi ma con una vita trascorsa lungo le rive dell’Arno, Annie è senza tema di smentita una delle migliori chef italiane nonché la prima donna a ricevere 3 Stelle Michelin in Italia nel 2014. La Guida Michelin 2018 ha riconfermato il suo ristorante uno dei migliori d’Italia: l’Enoteca Pinchiorri di Firenze. L’unico locale toscano a poter vantare le 3 Stelle.
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Nadia Santini
Il Pescatore a Canneto sull’Oglio (Mantova), è uno dei ristoranti più celebri d’Italia, e non solo, che negli anni ha ottenuto riconoscimenti dalle maggiori guide gastronomiche nazionali e internazionali. Alla guida della cucina di questo gioiello dell’alta ristorazione c’è, da sempre, una donna: Nadia Santini. Considerata una delle migliori chef donna italiane, è entrata nella classifica dei 100 migliori chef del mondo del 2017 stilata da Le Chef.
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Antonia Klugman
Si sta facendo conoscere anche al grande pubblico grazie alla “sostituzione” di Carlo Cracco in qualità di giudice in Masterchef Italia 2018. Di origini triestine, Antonia è stata eletta Cuoca dell’Anno nel 2017 dalla guida dei Ristoranti d’Italia dell’Espresso e gestisce il suo ristorante l’Argine a Vencò a Dolegna del Collio (Gorizia), premiato con una stella Michelin nel 2014. E a proposito della “Se decidi di fare la chef devi lavorare 18 ore al giorno e sacrificare la tua vita privata, e nella nostra società non è ancora socialmente accettabile che una donna si concentri solo su se stessa e sul suo lavoro. Questo è il problema, non la mancanza di meritocrazia”.
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Hélène Darroze
Nata e cresciuta nel mezzo di una famiglia di ristoratori, a lei gli sceneggiatori Pixar si sono ispirati per creare il personaggio di Colette in Ratatouille. Eppure Hélène agli inizi di carriera mai avrebbe sognato di diventare una delle migliori chef donna al mondo. Laureata in business, ha incominciato a lavorare negli uffici amministrativi dello storico ristorante di Alain Ducasse “Le Louis XV” di Monaco. E fu proprio il celebre chef a convincerla a lasciare gli uffici ed entrare in cucina! Ora possiede 3 ristoranti, a Parigi, Mosca e Londra e proprio quello inglese “Hélène Darroze at the Connaught”, è nella classifica dei top 50 ristoranti migliori al mondo.
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Caterina Ceraudo
Giovanissima, 29 anni, Caterina ha avuto lo chef Niko Romito come suo insegnante e guru. Il suo ristorante “Dattilo” a Strongoli (Crotone) all’interno dell’agriturismo di famiglia ha ricevuto 1 stella Michelin nel 2012, e a lei è stato assegnato lo speciale Premio Donna Chef 2017, voluto dalla maison dello champagne Veuve Clicquot e dedicato alle donne dell’alta ristorazione. Laureata in Enologia e Viticoltura a Pisa, Caterina nel suo ristorante utilizza vino, olio, ortaggi e agrumi che provengono dai campi di famiglia. Il Dattilo è anche stato segnalato dal New York Times come meta imperdibile per il 2017.
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Dominique Crenn
Prima donna negli Stati Uniti a ricevere 2 stelle Michelin, originaria della Bretagna, Dominique fa una lunga gavetta in giro per il mondo per approdare a San Francisco e aprire lì il suo ristorante “Atelier Crenn”, famoso per la cucina fusion. Un’esperienza culinaria che passa attraverso il tatto, il gusto, la vista, l’intelletto. “Il cibo per me non è mai stato solo un modo per nutrirsi, ma un mezzo per conoscere meglio la mia famiglia, per condividere racconti, memorie ed emozioni, per riunirsi e stare insieme.”
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Elena Arzak (foto in apertura)
World’s Best Female Chef 2012, Elena gestisce il tristellato storico ristorante Arzak a San Sebastian, aperto nel 1897 dalla sua famiglia come trattoria, oggi centro di innovazione e ricerca culinaria. Elena è una delle chef più famose e rispettate al mondo, rappresentante dell’avanguardia della gastronomia basca. La sua è una cucina contemporanea, con tecniche sempre in evoluzione, pochi grassi e molte verdure.
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Titti Qvarnstrom
Prima chef donna in Svezia a ricevere le stelle Michelin, Titti è un’appassionata sostenitrice dei prodotti locali (quindi svedesi) e della sostenibilità. Il suo ristorante Bloom in the Park ne ha una Stella e nel 2015 è stato eletto miglior ristorante della Svezia.
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Viviana Varese
Nel 2010, a 36 anni, la guida di Milano del Gambero Rosso le assegna il titolo di giovane emergente dell’anno e Identità Golose la incorona miglior chef donna. Da lí in poi la carriera di Viviana é tutta un susseguirsi di successi: nel 2011 la stella Michelin al suo, ormai, storico ristorante Alice, quando ancora era in viale Adige a Milano, e nel 2014 l’apertura della prestigiosa nuova location al secondo piano di Eataly Smeraldo (sempre a Milano).
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Ritu Dalmia
Indiana, di Calcutta, e dichiaratamente omosessuale, Ritu ha dovuto superare non pochi ostacoli nella sua vita e carriera di chef. Ma ora è una donna di successo, che gestisce un impero della ristorazione con 7 locali del Gruppo “Diva Restaurant”, catering esclusivi per celebrità e conduzione di numerosi programmi di cucina in televisione. Nel 1993 apre il suo primo ristorante a Delhi e innamorata dell’Italia e della sua cucina da sempre, a settembre del 2017 decide di aprire a Milano il suo primo ristorante nel Bel Paese, “Cittamani”. La sua cucina è moderna, contaminata, internazionale e creativa.
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Cristina Bowerman
Nata a Cerignola, in provincia di Foggia, Cristina ha però deciso, nel 2004, di aprire il suo ristorante a Roma, dove è una vera istituzione. Da “Glass Hostaria” propone una cucina decisamente originale che oltre a conquistare il pubblico, anche internazionale, affascina i critici della Guida Michelin che nel 2010 le assegnano una stella. Nel 2013 viene premiata come Chef Donna dell’Anno a Identità Golose e nel 2015 Cristina Bowerman è anche l’unica donna a esser selezionata come Chef Ambassador di Expo Milano. L’ultimo progetto della Chef è “Romeo”, sempre a Roma ma nel quartiere Testaccio, dove in più di 2mila mq potete trovare un ristorante, una gelateria e una pizzeria.
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Helena Rizzo
Nominata miglior chef donna del mondo nel 2014, Helena è brasiliana ma italiana di origini. A soli 14 anni rinuncia a una promettente carriera di modella per dedicarsi a quella aver scoperto la sua vera passione: cucinare. Il suo ristorante “Manì” si trova a San Paolo e ha una lista d’attesa di mesi. Propone una cucina fortemente legata al territorio, in perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione. “Quello che creo si basa sulla tradizione, sui ricordi, sull’uso di ingredienti magari dimenticati e sulla reinterpretazione di ricette classiche”.
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Emma Bengtsson
Se non fosse stato per sua nonna, Emma oggi probabilmente sarebbe una pilota di aeri e non la prima chef a ricevere 2 stelle Michelin a NYC! E una volta che la nonna l’ha fatta avvicinare al mondo della cucina, l’amore per il lavoro ai fornelli non l’ha più abbandonata. Da un piccolo paese sulla costa svedese Emma si è trasferita a Manhattan dove nel 2014 diventa executive chef del ristorante “Aqauvit” portandolo al successo…stellare. Tappa fissa dei gourmand di tutto il mondo, da Aquavit si possono gustare piatti eleganti e ricercati, dove la cucina del Nord Europa è rivisitata in chiave contemporanea.