Alla certezza di un maltempo che ormai si è mangiato, dopo la fine di febbraio, quasi tutto il mese di marzo, cosa c’è di più sano che contrapporre il dubbio? Dubbio che non riguarda il meteo e tutti i suoi prevedibili capricci da qui a Pasqua, bensì un futuro ancora più lontano e misterioso. Il futuro di una stagione che immagino bella e con il sole, da affrontare con la gamba allenata da un inverno che per la prima volta non è stato affatto inattivo. Sia lode al dubbio, diceva Bertolt Brecht. E quindi dubbio sia.
Quali iniziative ciclistiche sceglierò di praticare la prossima stagione? Tra quali inediti e naturali paesaggi immagino il frullo delle mie gambe allenate? Tra le classiche già sperimentate non c’è che l’imbarazzo della scelta. Il 17 giugno ad esempio, ahimé nel cuore della fashion week dell’uomo, c’é L’Ambrosiana. Poi in autunno avrei intenzione di replicare sia la Granfondo Milano che la DeeJay 100. Ok… ma fin qui siamo ancora nel campo delle certezze. O almeno delle situazioni già provate una volta e quindi sulla via del consolidamento. E il dubbio dov’é? Eccolo servito. Invitata dall’amica Matilde, PR di Enervit, partecipo da Rossignoli alla presentazione di un’iniziativa dal nome curioso: Chase the Sun.
E scopro così che l’inseguimento del sole di cui parla il titolo dell’evento si traduce in un bellissimo itinerario che inverte il senso di marcia della Tirreno-Adriatica partendo da Est, ovvero da Cesenatico, per raggiungere infine Tirrenia ben prima (si spera) del tramonto del sole nel giorno più lungo dell’anno, che promette di regalare 16 ore di luce. Sono ben 272 km di itinerario che scavallano gli Appennini senza esagerazioni altimetriche. Con pendenze dolci, per lo più del 5-6%, senza mai arrivare alle verticalità dei passi alpini. Parola dell’organizzatore, Paolo Tagliacarne, fondatore del gruppo ciclistico Turbolento Bike Club.
E quindi il 23 giugno sarò sulle “strade zitte” di Chase the Sun? Troppo facile pensarlo. Non poteva mancare “lo sfidante”. Sul ring immaginario dei miei pensierini della sera, animati dalla frustrazione del cattivo tempo, non poteva mancare un antagonista seducentissimo: il Sellaronda Bike Day. Proprio così. Lo stesso giorno, sempre il 23 giugno, tra Val Gardena, Passo Sella, Pordoi e Corvara è chiuso al traffico il cerchio magico delle strade che permettono ai ciclisti di percorrere in sicurezza e senza ansie da prestazione (non c’è competizione) uno degli itinerari più belli d’Italia relativamente a paesaggio e natura.
La sfida è quindi iniziata. Chi vincerà tra le due opzioni?
Primo round. Al suono della campanella il primo pensiero corre al clima che potrà esserci a fine giugno nelle due zone. Tra l’Adriatico e il Tirreno non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che la pioggia, dovesse palesarsi, lo farebbe per brevi momenti. Suvvia… siamo già in stagione balneare! Mentre sui monti del Sella la probabilità è un pochino più alta, ma principalmente a fine giornata, quando l’umidità del verde tende a scaricare. Fine della ripresa. Chi se l’aggiudica? Di misura forse Chase the Sun.
Secondo round, il paesaggio. Qui apparentemente non c’è gara, perché la bellezza maestosa delle Dolomiti è uno scenario imbattibile a livello mondiale. Ma vuoi mettere l’esplorazione di inedite prospettive da sempre percorse da pochi intimi? Luoghi in cui potresti imbatterti nel ricordo di passaggi eccellenti, da Lucio Battisti a cavallo con Mogol, ai pellegrini lungo la via Francigena. Insomma, l’Appennino è il cuore dell’Italia eppure lo conosco così poco…
Terzo round, la cucina. Già dai racconti di Paolo “Turbolento” si prefigura la cura meticolosa con cui sono stati scelti i punti di ristoro. Sarà che all’incontro eravamo ormai in pieno orario di pranzo, ma la descrizione dell’ultimo punto ristoro poco prima dell’ultima salita verso l’arrivo sembrava proprio degna della fame di chi avrà già nelle gambe ben oltre 200 km. Per non parlare delle due cene, che immagino “di mare”, previste nelle due sere pre e post pedalata. Momenti di aggregazione consigliati… e la cena dell’arrivo sarà in spiaggia, al tramonto. Di contro c’è un Sellaronda Bike Day che sfodera il meglio dell’offerta culinaria, tra l’irresistibile speck e tutti quei deliziosi formaggi che solo l’aria pulita di montagna sa stagionare in modo perfetto. Senza dimenticare la sontuosità di cervi e polente, magari accompagnati dal tono dolce dei frutti di bosco. Che dire? In entrambi i casi c’è per fortuna la certezza di bruciare e smaltire.
Quarto round, la performance. Già… non dimentichiamoci di ciò che le gambe dovranno saper fare. Chase the Sun offre il brivido della sfida ad alto livello. Parliamo infatti di così tanti Km (272 per 3.300 mt di dislivello complessivo) che mai ho visto tutti insieme. L’unico cronometro è però in questo caso il sole. Lo si insegue, o magari lo si supera. L’importante è impostare l’andatura sostenuta, ma non velocissima, della randonnée. Si può anche organizzare il percorso a staffetta con tre elementi. L’importante è che nel gruppetto ci sia almeno una quota rosa e che ciascuno dei partecipanti percorra almeno un terzo dell’itinerario, ovvero 180 km. Le istruzioni precise sono tutte qui.
Il Sellaronda Bike Day è invece un percorso circolare di 58 km, ma con un dislivello di 2.071 metri nel giro che parte da S. Caterina, vicino a Ortisei. Per chi non ce la fa è previsto il servizio “scopa”. Un po’ umiliante dovesse accadere, ma necessario, vista la chiusura al traffico. In entrambi i casi il dubbio è forte: posso farcela?
Quinto round, l’organizzazione. Se con Chase the Sun, visto che non parliamo di un classico itinerario turistico, tutta la situazione è meticolosamente studiata dagli organizzatori e non devi pensare a dove dormire o mangiare (vedi il blog di Turbolento), nel caso del Sellaronda Bike Day hai diverse opzioni anche a pacchetto, offerte dagli espertissimi operatori locali. Un fai da te, ma assolutamente facile. Sul sito sono indicate tutti le soluzioni dedicate ai ciclisti.
Bene. dopo cinque round i due sfidanti hanno già fin troppo affaticato il mio cervello che, com’era naturale, è ancora più preda del dubbio di prima. Mare o monti? Dolomiti o Appennino? Difficile scegliere, mi prenderò ancora un po’ di tempo. Di una cosa però sono convinta: l’unica certezza su cui vorrei puntare è che il 23 giugno, ovunque io sia e dopo tanta pioggia, finalmente ci raggiunga il migliore amico del ciclista in trasferta: il sole!
Per informazioni e iscrizioni:
Chase the Sun
Sellaronda Bike Day
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