Quando Filippo Laterza – pugliese, giovanissimo e talentuoso designer (ha appena sfilato con l’Haute Couture ad Altaroma) – utilizza, parlando di se stesso, la frase “vivere di moda”, capisco che la sua è una passione davvero viscerale… ovvero una di quelle “sane” e belle ossessioni che diventano da subito il tuo credo, la tua filosofia, la tua strada, il tuo quotidiano, la tua totale “forma mentis”.
E la sua strada è cominciata all’età di 6 anni… con i tessuti che toccava, guardava, accarezzava… E tutto in un contesto-casa dove la famiglia è il faro di riferimento, ovvero l’inizio di quella che sarà la sua trama di vita.
Ecco allora dopo il susseguire di studi, sperimentazione, percorsi, l’arrivo del raccolto di tutto nei colori unici dei suoi capi, nei volumi, le linee e proporzioni che tanto lo caratterizzano e fanno di lui uno dei nomi più interessanti da seguire e da … indossare…
L’ho incontrato questa settimana per Focus On.
Mi racconti come hai iniziato il tuo percorso nella moda? La mia passione per la moda mi è stata tramandata da mia nonna che aveva un atelier di abiti da sposa. Ho iniziato con lei e nel laboratorio di famiglia a giocare con tessuti, manichini e macchine da cucire. Sin da quando avevo 6 anni avevo già deciso che la moda sarebbe diventata la mia vita, poi crescendo ho avuto la grande fortuna di incontrare Stefano Cavalleri che mi ha preso sotto la sua ala protettiva e mi ha dato la possibilità di vivere di moda.
Quali sono i tratti che caratterizzano lo stile Filippo Laterza? Nel mio lavoro mi trovo sempre a dover identificare la tendenza, lo stile del momento e il trend della stagione. Ma io con la mia moda non seguo nessuna tendenza, io creo abiti che non vogliono essere in un preciso momento storico ma cerco di dare alle mie creazioni, quel carattere necessario per rispecchiare la femminilità della donna senza un vero tempo o anno specifico. Come potete vedere le mie collezioni sono sempre diverse ma inspiegabilmente hanno un filo conduttore, come me, io vivo di contraddizioni e di diverse sfaccettature così come i miei capi. Il mio lavoro non è superare i limiti o eccedere nella creatività, io parto dalla figura della donna e cerco di enfatizzare o modificare i volumi con i tessuti, comunicare il mio stato d’animo attraverso i colori e utilizzo stampe e ricami per delineare il carattere del capo e di chi lo indosserà.
Come nasce una tua collezione? Da dove trovi l’ispirazione? L’arte è la mia prima ispirazione. Sin da piccolo ho studiato arte e amo moltissimo unire questa mia passione alle mie creazioni. Credo sia una sensazione unica quando in un museo, in una galleria, in teatro o per strada trovi una forma d’arte che racconta esattamente come ti senti in quel preciso momento, è come essere finalmente capito sia nella gioia così come nei momenti difficili. Utilizzo questo connubio per poter esprimere in maniera diretta il mio stato d’animo.
Mi racconti la collezione per la Primavera-Estate 2018? La collezione che porta il nome ” Fauve” prende ispirazione dal movimento francese. Ho scelto l’arte di Van Dongen e Matisse perché loro con i forti contrasti cromatici, alteravano la realtà per poter esprimere le sensazioni che vivevano in quel preciso momento. Così ho scelto anch’io di raccontare i miei viaggi in giro per il mondo con i contrasti cromatici che ho vissuto in ogni città. Il lavoro che ho fatto in questa collezione è sulle materie prime in particolare il colore (materia prima di ogni pittore) e i tessuti (il punto di partenza per ogni stilista).
Come hai vissuto l’esperienza di Altaroma? Devo tanto ad AltaRoma che ha creduto subito in me. E’ un grandissimo onore aver avuto una passerella così importante, mi ritengo una persona estremamente fortunata e cerco di guadagnarmi questa fortuna lavorando sulle mie collezioni con estrema dedizione per me ma anche per chi ha deciso di credere in me.
Quali sono i tuoi prossimi progetti che ci puoi anticipare e sui quali stai lavorando? Ho tantissimi nuovi progetti, perché amo sperimentare e cerco di creare sempre nuove collaborazioni. Infatti ora continuò a disegnare la linea luxury fabrics per il gruppo MaiDi Lang, inoltre in Cina si stanno aprendo tante opportunità, firmerò una capsule kids wear per un grosso gruppo con sede e Shanghai e mi piacerebbe in futuro poter aprire un mio design studio per poter arricchire le mie esperienze e la mia creatività con altre collaborazioni. Vi anticipo che la mia collezione Bridal sarà un po’ più ampia e non vi nascondo che presto mi piacerebbe partire con una collezione dedicata al mondo del Bambino con il mio nome.