Da una parte le opere esotiche e colorate del “Douanier Rousseau” tanto caro a Kenzo Tagada. Dall’altra, molta maglieria, i capi a righe dell’archivio Kenzo, cappotti in shearling, pantaloni in velluto a coste e flower power. Omaggi al padre fondatore della Maison e ad uno degli artisti che più amava: Henri Rousseau. Un matrimonio di colori e materie, un’esplosione di colori e stile.
La Collection Memento N°3 di Kenzo celebra l’arte e racconta come includerla nel nostro quotidiano. Una celebrazione della bellezza in tutte le sue forme. Un’estetica forte, vibrante che deriva dalle opere esotiche di Rousseau che a sua volta si innamorò delle serre tropicali del Jardin des Plantes di Parigi. Un mix quindi riferimenti tra luoghi lontani e non, dipinti, archivi. Arte e moda raramente si erano sposate così bene. Un matrimonio di stili che dà vita ad una collezione molto coerente. In passerella Carol Lim e Humberto Leon portano degli outfit molto forti e portabili nella loro stravaganza. Così da spingerci ad osare un po’ di più che sia con il colore, con glia ccostamenti di materiali, di stampe, di disegni e di forme.
I mitici capi a righe ripescati nell’archivio Kenzo vengono quindi trasformati in gonne e top tricot. Il “Sogno” di Henri Rousseau viene riproposto in un jacquard da tappezzeria per top, gonne ma ancora cappotto in shearling. La donna indossa con brio il flower power mentre l’uomo punta ad una silhouette rilassata con molto velluto a coste e cappotti rigati reversibili.
Tra gli accessori proposti invece, zaini e marsupi in vitello proposti in colore azzurro cielo oppure in jacquard da tappezzeria con bordo in shearling. Per le scarpe invece, tutto è partito da uno stivale pantofola di archivio. Un modello che ha dato vita alle calzature foderate in shearling, questo sia per l’uomo che per la donna.