Oggi sono 24 da tabella e piove. Piove sempre la domenica quando devo correre tanti kilometri, i cosiddetti lunghi di preparazione alla maratona. Se ne devi fare 10, nemmeno ti riesci a bagnare. Oggi sono 24 e sono tanti. A volte mi chiedo chi me lo fa fare.
La domenica di pioggia è tanto bello godersi casa e il divano, perché uscire a correre, bagnarsi, fare fatica, soffrire per arrivare alla fine dell’obiettivo, sudare sotto la pioggia con le gocce che ti entrano nel collo, ti sbattono sulla faccia, ti appannano gli occhiali e tu conti ogni metro, ogni giro che manca alla fine di quel tormento. Poi però ripensi a come ti senti alla fine di una maratona, quando tagli il traguardo, guardi il tempo, ti mettono la medaglia al collo e allora pensi che sì, che ne vale la pena di ogni singolo allenamento, sotto l’acqua o con il caldo che ti brasa la testa fin dalle prime luci dell’alba, anche quando i piedi ti fanno così male che non sai più come appoggiarli al terreno, o quando i muscoli delle gambe ti bruciano così tanto che pensi non riuscirai più a camminare dritta.
Perché quando finisci una maratona, cammini a tre metri sopra il cielo, ti senti così stanca ma così felice che non vedi l’ora di farlo ancora per provare quella sensazione meravigliosa.
E allora le guardo, profumano di nuovo, ancora imballate nella loro scatola azzurra. Decido che oggi le inauguro, non c’è il detto “scarpa bagnata, scarpa fortunata”?
Pochi minuti sono già vestita. Piega fresca di parrucchiere… Mannaggia però mi dispiace, e allora via di lacca e di spray deumidificante, funzionerà poi? MAH. Buff, cappello e cappuccio impermeabile, cosi dovrei essere sufficientemente coperta, a prova di pioggia che nel frattempo scende a cascata…
Infilo le scarpe, scarpe nuove è sempre un’emozione soprattutto se ti fittano perfettamente come capita a me con le Brooks. Perché le BROOKS non sono solo semplici scarpe da corsa, sono scarpe che per noi RUNNERS hanno una marcia in più perché ci fanno correre più forti e con meno fatica… Non ci credete?
Una nuova ricerca indipendente* realizzata da Survey Sempling International per Brooks, svela ciò che i runner fanno e farebbero per cercare di correre meglio e più a lungo. Per avere un po’ di energia in più nella corsa, i runner italiani sono disposti a mandar giù bicarbonato di sodio (48%), mangiare cordyceps – (23%), noti anche come funghi medicinali, sorseggiare salamoia di cetriolini sottaceto (17%), e persino ricorrere a rimedi meno ortodossi come budino di sangue (12%) o vino al pene di cervo (7%). Io no giuro!!!
“Sono stupito dalle cose che i runner sono disposti a bere e a mangiare per correre più a lungo”, ha affermato il professor Fabrizio Angelini, nutrizionista sportivo e Presidente SINSEB (Società Italiana Nutrizione, Sport e Benessere**). “Naturalmente non consiglierei mai a nessuno di mangiare dei budini al sangue o bere vino al pene di cervo, perché potrebbe far male. Allo stesso tempo, non consiglierei di mangiare la pasta prima di una corsa perché potrebbero esserci picchi di zucchero e conseguentemente di insulina nel sangue, che bloccherebbero il metabolismo dei grassi”.
Molti runner italiani confessano di assumere alimenti energetici prima di mettersi a correre. I cinque alimenti più utilizzati sono le banane (49%), le barrette energetiche (48%), il cioccolato (43%), le noci (42%) e lo yogurt (34%). A sorpresa, qualcuno mangia anche la pizza (8%), mentre quasi uno su tre (29%) beve caffè prima di iniziare la corsa.
“Ogni runner, dall’amatore all’ultra-maratoneta, ha esigenze diverse: è opportuno quindi adattare l’alimentazione alla tipologia di allenamento”, continua il professor Angelini. “Un allenamento a bassa intensità necessita di pochi carboidrati, e dunque ben vengano frutta secca, cioccolato fondente e caffè dolcificato con miele. Se invece si deve affrontare una corsa ad alta intensità, è meglio aumentare l’apporto di carboidrati con una barretta energetica o un gel o delle maltodestrine, magari associate ai flavanoli del cacao”.
Nonostante i corridori di tutto il mondo ammettano di mangiare e bere cibi e bevande poco convenzionali***, vi è naturalmente un modo molto più semplice per ottenere energia in più per correre più a lungo: passare a una “scarpa da corsa energetica”. La maggior parte dei runner italiani (94%) cambierebbero calzature se queste dessero loro l’energia necessaria per correre più a lungo.
“Essendo noi stessi corridori, sappiamo bene che tutti desideriamo qualcosa che ci faccia correre più a lungo e con maggiore facilità”, spiega Susana Pezzi Rodriguez, Marketing Manager Brooks Italia. “Per quanto esistano alimenti che forniscono energia supplementare, è il passaggio a una scarpa da corsa energetica che aiuta davvero ad allungare le distanze. Per anni nei laboratori Brooks abbiamo lavorato per mettere a punto un sistema per dare ai runner l’energia per correre più a lungo, e alla fine ce l’abbiamo fatta. Brooks Levitate fornisce il maggior ritorno di energia tra le scarpe da corsa tecniche leader sul mercato e contiene la rivoluzionante tecnologia dell’intersuola DNA AMP, che restituisce l’energia direttamente al runner, dando l’illusione di poter correre per sempre”.
In che modo le scarpe Brooks Levitate aiutano i corridori a correre più a lungo
Ammortizzazione Energizzata- Con il maggior ritorno di energia fra le scarpe da corsa performance leader sul mercato, la tecnologia dell’intersuola DNA AMP della Levitate porta l’energia a dirigersi direttamente verso il runner.
Transizioni rapide – La suola flessibile a forma di punta di freccia facilita le transizioni tallone-avampiede, velocizzandole senza dispersioni di energia al suolo.
Calzata intuitiva – La tomaia Fit Knit avvolge il piede nel suo comfort, muovendosi ed espandendosi.
* Ricerca indipendente effettuata da SSI a dicembre 2017 tra 1000 corridori italiani (persone che corrono almeno una volta a settimana) tra i 18 e 65 anni.
** Fabrizio Angelini è nutrizionista sportivo e Presidente della Società Italiana di Nutrizione dello Sport e del Benessere (SINSeB), Italian Ambassador Advisory Board dell’International Society of Sport Nutrition (ISSN). Il dott. Angelini è inoltre nutrizionista ufficiale della Vr46 Riders Academy la squadra piloti di Valentino Rossi, e responsabile del servizio di Nutrizione & Sport al Jmedical per le squadre di calcio Sampdoria e Empoli.
*** Corridori di tutto il mondo ammettono di mangiare e bere alimenti poco convenzionali, per esempio:
Il motto dei Masai è “I leoni possono correre più veloce di noi, ma noi possiamo correre più a lungo.” I Masai fanno coagulare il sangue di mucca con il latte per formare una crema al sangue, che li aiuterebbe a correre più a lungo.
Degli atleti cinesi bevono vino al pene di cervo per incrementare le proprie prestazioni. Questo rimedio cinese è considerato una sostanza dopante da molte federazioni sportive: la bevanda è stata vietata alle Olimpiadi di Pechino 2008. Rick Ganzi, corridore anche noto come “Doctor Pickle Juice”, giura che il liquido dei cetriolini sottaceto lo aiuta nelle maratone.
Io vado di mandorle, uvetta, barrette e gel energizzanti, e uso le Levitate sia in gara che in allenamento… Sputo sangue e sudore e a volte faccio anche un PB… ma cosa importante… corro felice. #runhappy
Brooks, leader nel settore attrezzature sportive, nasce a Philadelphia nel 1914 e da un secolo supporta gli sportivi con materiali di alta qualità e tecnologie avanzate. Attualmente le calzature, abbigliamento, accessori e reggiseni sportivi Brooks si vendono in più di 50 Paesi in tutto il mondo. L’obiettivo di Brooks è ispirare le persone a correre e condurre una vita attiva seguendo la ormai riconosciuta filosofia “Run happy”, un vero e proprio modo di guardare il mondo attraverso gli occhi dei runner, mettendo a loro disposizione dei prodotti tecnologici che permettono di correre più a lungo, più veloce e in maggiore sicurezza. Calzature innovative come la Brooks Transcend o i best-seller Adrenaline GTS o Glycerin sono ormai pietre miliari nel mondo del running, e rappresentano lo stato dell’arte della corsa nell’immaginario degli sportivi. Brooks, il cui quartiere generale si trova a Seattle, negli Stati Uniti, fa parte del gruppo Berkshire Hathaway Inc. proprietà di Warren Buffet.