Il racconto “digitale” del proprio mondo. Il racconto digitale del proprio giorno, di un momento, di un’idea, di un pensiero.
L’evoluzione della comunicazione web – in questi anni – ha trovato una strada ben mirata e in linea coi tempi e le attese: ovvero rendere a te più vicine le persone che ti piacciono, quelle che anni addietro potevi seguire solo sui magazines patinati – a volta mensili quindi con un’uscita … più lunga – e che i più “fanatici” conservavano magari ritagliando gli articoli che parlavano di stars & celebrities, le interviste dedicate, i servizi fotografici.
Tutto fino a che il linguaggio della comunicazione-cambiamento on line, ha aperto però le porte al concetto dell’accessibile, del più vicino, del quasi “toccabile” … ma lasciando però ancora quel taglio di raggiungibile-irraggiungibilità che esalta-affascina i followers, incrementa i click dei likes e alimenta il cambiamento in atto.
Così attori, attrici, designer, artisti, scrittori e cantanti, parlano ogni giorno visivamente e attraverso i post, della loro vita nel quotidiano. Eccoli mentre vanno a fare la spesa, viaggiano, oppure con il selfie del mattino ti danno il buongiorno.
E nel frattempo lo stimolante e nuovo sistema web fa nascere nuovi comunicatori – i digital p.r per esempio, i bloggers, gli influencers – che pagati con fee da capogiro, raccontano il loro lifestyle diventando vere star da front row: seguite, imitate, invitate ovunque sia un must esserci.
Ma per lavorare on line e far fronte a questo meccanismo di comunicazione via smartphone o via dicendo… ci vuole metodo, strategia, precisione e professionalità …. Soprattutto per fare la differenza ma anche perché questo è … e sarà il futuro.
E Paolo Stella la differenza la fa eccome. Influencer ai massimi livelli – più di 200mila followers su Instagram – e post dai migliaia di like in pochi minuti. E ancora tra cinema, fiction, editoria, web, creative direction… il ragazzo corre corre corre e non si ferma mai …. tra eventi, viaggi, relax e ancora progetti da portare avanti o da iniziare ex novo.
Questa settimana, l’ho incontrato per Focus On.
Quando si è reso conto, che raccontare sui social network o su un blog – attraverso le immagini – il proprio vissuto quotidiano, la propria storia, la moda e lo stile, stava iniziando a fare la differenza rispetto agli altri mezzi di comunicazione? Il passaggio è stato molto graduale, non ricordo un momento specifico. Sicuramente firmare un contratto di esclusiva mondiale con Next Models ha fatto la differenza. Anche perché all’epoca ero il primo e unico uomo rappresentato da loro. Abbiamo costruito la mia carriera insieme con grande fiducia e rispetto reciproco e ora non si può parlare solo di rapporto professionale con i miei agenti, sono davvero part of the family.
Nello specifico come ha poi concretamente incominciato? Ho un’innata predisposizione al contatto umano e questo è un lavoro fatto di connection.
Qual è il segreto o – mi perdoni il termine -“brutalmente parlando” la strategia ad hoc per conquistare ogni giorno i tanti giovani che la seguono, la osservano, imitando anche i suoi look? E di conseguenza il segreto per essere diventato uno dei più importanti influencer ospite in front row a tutte le sfilate? Fondamentale è la verità con cui ci si racconta, il pubblico ha un senso innato per fiutare l’autenticità delle persone che segue. Io ho un filo diretto con i miei followers, rispondo a tutti, e parliamo di qualche migliaio di messaggi al giorno. E poi l’originalità dei contenuti che si propongono: la maggior parte dei profili che trovi in giro – parlo del mondo fashion – sono la copia di qualcun altro. Bisogna trovare il proprio modo peculiare di raccontare il mondo.
Come nasce un post di successo con migliaia di like? Non penso che il successo di un post sia determinato dal numero di like. Ormai chi vuole può comprare tutto. Il successo sta nelle idee. Il fatto di concentrarsi solo su quelle porta avanti in questo mondo.
Lei lavora quotidianamente a strettissimo contatto con i più importanti brand del lusso internazionale? Come si comunica al meglio un marchio attraverso i canali che un influencer ha a sua disposizione? Nello specifico che cosa le chiedono le aziende? La cosa che mi rende più orgoglioso del mio lavoro e della sua evoluzione è il fatto che ormai le aziende non mi chiedono più il classico post di prodotto da influencer ma strategie più globali, produzione di contenuti video fotografici dove spesso io nemmeno compaio. Io voglio stare sempre più dietro. Creative Director? Penso si definisca così…
Io sono forse della vecchia guardia ma amo tantissimo la carta stampata ed è per questo che mi interessa molto il suo punto di vista. In un’epoca quasi totalmente digitale dai ritmi – e se vogliamo i trend – così veloci e dove tutti camminano anche per la strada con il telefono in mano, che cosa succederà ai classici magazines comprati in edicola ai quali siamo sempre stati abituati? Qual è la sua opinione in merito? Anche io sono un grande fan della carta stampata. Purtroppo il mondo troppo veloce di oggi non dà spazio a questo mezzo, bisogna prenderne atto. Non si possono più considerare i giornali come veicoli di informazione, quella è ormai di totale appannaggio dei social network, ma secondo me andrebbero tutti declinati come ricerche assolute di bello e perfezione, devono diventare dei piccoli libri da collezione, degli status symbol, degli oggetti preziosi da custodire.
Oggi la moda è in tutti i suoi aspetti, in una fase di grande evoluzione-rivoluzione, penso per esempio nel sistema delle vendite, al fenomeno del see now by now, ai frequenti cambi nelle Direzioni Creative delle Maison. Secondo lei dove siamo diretti? Nessuno di noi ha bisogno di nuovi oggetti, di nuovi vestiti. Siamo tutti assolutamente in overdose da “roba”. La moda deve ritornare a vendere un sogno, totalmente concentrarsi sull’esperienza e sulle emozioni. È l’unica cosa di cui tutti abbiamo costantemente bisogno.
Anna Piaggi scomparsa qualche anno fa, è stata una donna eccezionale che costruiva “con tutto il suo background culturale che la caratterizzava” i look che indossava … che avevano sempre un loro perché. Facendo oggi un paragone con i giovanissimi millenials che a volte “girano” per le sfilate con dei look molto azzardati… ecco … pensa che si intendano davvero di moda? O forse sono molto più legati alla cura della loro immagine ma poco al contenuto e al significato legato al costume e alle origini creative di ciò che si mettono addosso? Che cosa ne pensa? Penso che il mondo sia bello perché è vario e che se questi ragazzi si esprimono in quel modo va benissimo così. Certo che quelli che hanno una preparazione storico culturale della moda hanno una marcia in più.
Tra i nuovi e giovanissimi influencers che stanno piano piano crescendo… chi secondo lei sta facendo un buon percorso? In Italia mi piacciono molto i fratelli Faccio che hanno un’estetica e una ricerca d’immagine molto coerente e specifica. Ho grande ammirazione poi per tutti quelli che riescono a trattare il settore moda con ironia e leggerezza. Cosa piuttosto rara.
Lei ha recitato come attore lavorando con diversi registi, tra questi anche con Dario Argento nel suo “La Terza Madre”. Che ricordo ha di quell’esperienza? Dario è il regista del cuore per me. Siamo rimasti amici e quando abitavo a Roma uscivamo più spesso. Ora che vivo a Milano è più difficile ma quel film è stato un momento molto felice della mia vita. La protagonista del film è Asia con cui ho lavorato benissimo che ora sta combattendo per tutte le donne e che ammiro sempre molto, brava Asia!
Qual è lo stile di Paolo Stella, e che cosa è per lei l’eleganza? La gentilezza d’animo. Non c’è nulla di più chic.
Chi sono oggi gli uomini che lei reputa eleganti? I poeti, gli scrittori, i registi, gli artisti, chi dà forma alle proprie idee in modo coerente e fedele alla sua storia. Poi ho due amici che ammiro sempre per la loro eleganza distratta: Guido Taroni e Giovanni Dario Laudicina.
Un’ ultima domanda. Quali sono i suoi prossimi progetti che ci può anticipare? Sono sempre più concentrato sulla regia, ho appena girato 3 video per Bulgari che ho molto amato. Fra una settimana parto per Las Vegas dove vado a girare un videoclip musicale cosa che mi diverte sempre di più. A giugno invece comincia una nuova avventura di cui non posso ancora parlare ma probabilmente è la cosa a cui – fino ad oggi – tengo in assoluto di più. Sarà una bella sfida.