L’eleganza. Quella essenziale, misurata, discreta, senza fronzoli o troppo gridata… e soprattutto no logata.
L’eleganza del togliere piuttosto che dell’aggiungere. Perché aggiungere significherebbe porgere il fianco all’esibizionismo che poco ci mette, a diventare cattivo gusto.
Cecilia Bringheli è una donna dall’eleganza gentile, misurata e soprattutto pratica. Parole mirate le sue – e ripeto quasi dosate, parole che vanno subito al dunque – ma non per distacco .. ma per quell’amore e si capisce subito, per la discrezione, la non invadenza, la riservatezza che lei riflette in tutto ciò che fa, in primis nell’accessorio.
E come se il detto “Less is More” fosse la base di un suo stile di vita in toto.. che poi arriva e racchiude, quasi come un effetto domino, le sue collezioni.
Le sue scarpe – il suo brand si chiama CB Made in Italy – così come gli accessori che parallelamente completano le collezioni sia uomo che donna, sono davvero bellissime.
Il concetto della scarpa bassa … è il suo linguaggio, il faro di riferimento che non lascia spazio a distrazioni. Un linguaggio che è davvero un segno di come – per chi lo sa fare (e lei è la numero uno) – la flat shoe sia la rappresentazione stabile dello chic, della comoda-eleganza senza sbavature: ovvero quella perfetta.
Ed è tanto perfetta che celebrities come Madonna, Rita Ora, Adrien Brody, influencer, socialitè come Bianca e Coco Brandolini D’Adda, ed ancora Pierre Casiraghi e via dicendo l’hanno colta, indossata, raccontando visivamente a livello internazionale, la bravura di questa giovane donna che con pugno di ferro in un guanto di velluto, porta avanti con il suo marchio CB Made in Italy, quel concetto di eleganza del no-tacco e con stile. Ho incontrato Cecilia Bringheli questa settimana per Focus On.
Come nascono la sua dedizione e amore per l’accessorio, poi diventato business? Dalla convinzione che gli accessori, grazie alla loro poliedricità, sono i veri protagonisti e ciò che aiuta meglio a definire, per quel che riguarda l’abbigliamento, il carattere ed il mood di chi li indossa.
Quando ha deciso di creare CB Made in Italy? Circa otto anni fa, quando mi sono accorta di non trovare sul mercato una linea di scarpe che riflettesse del tutto quello che a me piace.
La filosofia delle “flat” shoes sembra essere una sua vera passione così come il logo mai “gridato” sul prodotto …. Less is More rimane secondo lei il concetto di eleganza che non teme confronti? In effetti credo molto nella sobrietà e penso che i clienti non debbano diventare una sorta di “cartellone pubblicitario itinerante”, apponendo su se stessi loghi e simboli che li accomunino sfrontatamente ad un marchio, piuttosto che interessanti per le proprie unicità e peculiarità. Oltretutto trovo che indossare un logo riconosciuto come manifestamente caro, contenga una dose contemporaneamente sia di cattivo gusto che di insicurezza.
Ho letto una sua dichiarazione di qualche tempo fa dove affermava: “…Ho visto prodotti belli, facili e veloci, uscire dai negozi alla velocità della luce…. Per i miei prodotti, invece, ci vuole più tempo e più dedizione. Ma tengo duro e costruisco passo dopo passo il mio percorso”. Mi racconta meglio cosa intendeva e qual è a questo proposito, il “plus” di CB Made in Italy che vi rende riconoscibili? Il plus a cui mi riferivo é il fatto che i nostri clienti, una volta fatta esperienza di un nostro prodotto, tendono a riconoscerne l’indiscussa qualità e comodità ed a rimanerci fedele nel tempo.
Tre parole che secondo lei parlano di eleganza e che definiscono CB Made in Italy? Qualitá, semplicitá ed eleganza.
Madonna, Pierre Casiraghi, Rita Ora, Jessica Chastain ma anche stylist e personaggi del circuito moda come Miroslava Duma, Ludivine Pont, Giovanna Battaglia. Voi avete un link speciale con le celebrities e le scegliete con estrema attenzione. Quali tratti e caratteristiche devono avere per piacerle e che cosa cercano nei suoi modelli? Abbiamo l’onore di riconoscere che i nostri prodotti siano soventemente apprezzati da celebrities ed influenti personaggi del circuito moda, cui siamo grati. Ma non ricerchiamo alcuna caratteristica particolare, dal momento che sono loro a scegliere i nostri prodotti… Suppongo che ognuno di loro veda in noi qualcosa di diverso e che possono utilizzare per esprimer ancor meglio la propria individualità, dato che i nostri prodotti sono estremamente versatili e poliedrici.
Mi racconta la collezione per la Primavera-Estate 2018? È una collezione estremamente variegata, che spazia da proposte piú urbane ma morbidissime e leggere, in materiali e pellami completamente destrutturati fino a prodotti squisitamente marinari, perlopiú costituiti da fibre naturali come cotone e canapa. Ma le proposte resteranno come sempre molto variegate perché ci piace che i nostri clienti abbiano sempre la possibilità di trovare qualcosa di sfizioso.
Con CB Made in Italy, tra le sue diverse collaborazioni c’è stata anche quella con con Tatiana Santo Domingo (moglie di Andrea Casiraghi) per Le Muzungu Sisters ( il sito di vendita on line della Santo Domingo assieme a Dana Alikhani ) con il quale lei ha lavorato con i tessuti di Missoni? Quali sono i suoi prossimi progetti? Al momento stiamo potenziando in particolare il nostro e-commerce, che sta performando ottimamente. Contemporaneamente stiamo stringendo importanti accordi commerciali con il medio oriente.
Attualmente quali sono i vostri mercati di riferimento e chi sono i vostri clienti? I mercati di riferimento sono quello europeo e statunitense, seguiti a breve passo dagli Emirati Arabi Uniti. Anche se le possibilità espresse dal web e dalla possibilità di relazionarci con clienti pressoché ovunque nel mondo, ha certamente ampliato molto la nostra capillarità, dandoci ulteriore conferma che i nostri prodotti sono apprezzati pressoché a tutte le latitudini.
Oggi, nel 2018, con il momento delicato che stiamo vivendo, il concetto di lusso secondo lei è cambiato … e se lo è in quale direzione stiamo andando? Che cosa è per lei il lusso oggi? Credo che macroscopicamente sia molto complesso delineare un trend di mercato, dato che viviamo nell’era delle customizzazioni ed i clienti si stanno sempre piú affrancando dalle proposte della moda mainstream, facendo ricerca e trovando sempre più spesso marchi di nicchia che meglio esprimono quello che cercano. Ognuno ha un proprio concetto di lusso, ed è bello cosí.
Lei ha sempre respirato moda “in toto” sia per la parte Press Office, settore nel quale lei ha lavorato sia a Milano che a New York fino alla fotografia che lei respira grazie a suo fratello Lorenzo (Lorenzo Bringheli uno dei più importanti fotografi internazionali). Secondo lei oggi – tra social media, bloggers, commercialmente parlando see now by now e tecnologia – il circuito moda come sta cambiando? I social network hanno reso il mondo della moda più orizzontale, anche se oggi si può già osservare il delinearsi di rapporti “di potere” non dissimili da quelli che erano fino a pochi anni fa esclusivo appannaggio dell’editoria di settore tradizionale. Il nostro rapporto con i social direi possa definirsi felice dal momento che i nostri endorsers ci sostengono per genuina passione e non vengono pagati. Nel loro insieme perciò riteniamo i social essere un tool essenziale che consideriamo parte fondante della nostra comunicazione che ci permette di relazionarci in maniera spontanea e diretta con i nostri sostenitori, amici ed aficionados.
Un’ ultima domanda … se le nomino una località bellissima che si chiama Positano, che ricordi ha? Positano, sulla Costiera Amalfitana, il luogo dove ho passato tutte le estati della mia infanzia e dove tutt’ora fuggo ogni volta che posso, specialmente fuori stagione. Allora molto più decadente e reale di quanto lo sia oggi, mi ha dato la comprensione di una semplice idea, senza pretese, reale e portabile di eleganza.