Ma non è tutto: é sempre lei a classificarsi dodicesima assoluta alla Dakar 2018, diventando la donna simbolo dell’off-road.
La Dakar 2018 è stata definita l’edizione più difficile e dura di sempre e Laia Sanz ha ottenuto un posizionamento altissimo, testimoniando che le donne possono raggiungere risultati straordinari in ogni settore.
In visita all’azienda, le dipendenti di Nolangroup hanno voluto offrire a Laia un segno della loro stima e le hanno omaggiato un casco personalizzato con tutte le loro firme. A dire “siamo con te, corriamo insieme”.
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Laia Sans: un esempio per tutte
Ma perchè parlarvi di Laia, soprattutto con la mia penna, per nulla avvezza alla materia? Perchè Laia è una vera influencer, un esempio positivo che è un piacere raccontare. Da bambina vedeva correre i suoi fratelli e non ha mai pensato di doversi mettere da parte. Con impegno e duro lavoro avrebbe corso in ogni dove, senza temere cadute, senza pensare a possibili discriminazioni. Lo voleva e ce l’ha fatta.
La storia di Laila Sanz
All’età di 2 anni ha guidato una bicicletta per la prima volta insieme a suo padre, probabilmente il responsabile della sua passione per il motorsport. A 4, ha preso la bici di suo fratello, Cota, e ha iniziato a capire cosa le piacesse davvero.
Fu sua madre, nel 1992, a incoraggiarla a partecipare a una gara di campionati catalani per bambini che si stava svolgendo nella sua città natale, Corbera de Llobregat. Laia finì in ottava posizione, in fondo al gruppo, ma l’esperienza fu talmente sorprendente che nel 1993 fece tutto il campionato.
La sua prima vittoria nella categoria maschile è arrivata nel 1997, in una moto da trial da 80 cc. In quella stagione prese parte per la prima volta anche a un campionato femminile insieme a 50 ragazze di tutto il mondo.
Anno dopo anno, i partecipanti alla prova femminile stavano crescendo e nel 1998 ci fu il primo campionato europeo non ufficiale in cui Laia fu vincitrice. Aveva solo 13 anni ma i suoi principali rivali erano molto più grandi di lei. Per la prima volta Laia pensò all’idea di diventare un pilota professionista.
Mese dopo mese i risultati del suo talento si trasformarono in vittorie. Nel 2000 vinse il campionato spagnolo nella sua categoria: l’unica ragazza in competizione in categorie. Nel 2001vinse nuovamente il Women’s Trial World Championship e si classifiò seconda in quella europea. Non si è più fermata.
All’età di 24 anni vantava una lunga lista di successi: 10 volte Campionessa del Mondo di prova femminile, 9 volte Campionessa europea di prova femminile, 4 titoli Concorso di prova femminile di Nazioni.
L’elenco è lunghissimo, raggiungendo ogni anno risultati eccelsi.
A Dakar 2017 ha finalmente ottenuto il 16 ° posto a soli 50 secondi dall’ingresso di nuovo nella top 15 della classifica. Con questo risultato finale Laia ha ampliato la sua leggenda come la ciclista che ha terminato il Rally Dakar più volte in moto: 7 volte consecutive dal suo debutto nel 2011, e l’ultima quarta tra i migliori 16 uomini del rally (16 ° nel 2014 , 9 nel 2015, 15 nel 2016 e 16 nel 2017) e sempre vincendo il Trofeo Femminile.
Non mancano risultatai eccellenti anche quest’anno, ma il più grande, costante ed immutabile nel tempo, è quel sorriso di bambina dagli occhi furbi e felici. Quel sorriso di chi sa che nulla arriva per caso e tutto va guadagnato con fatica. Ma farcela è possibile e bellissimo, soprattutto quando il capo sembra d’altri e la partita si fa davvero dura